Elisabetta LongoniUna storia che dimostra come un percorso formativo solido, non necessariamente legato a un settore specifico, unito a impegno e talento, possa portare a intraprendere con successo strade inaspettate. Elisabetta Longoni (nella foto) ha frequentato la prima edizione de del master in Deutsch für die internationale Wirtsckaftskommunikation e lavora in Unicreditcome Senior Associate Group Risk Management.

«La mia esperienza professionale nel gruppo bancario, che dura ormai da 10 anni, è stata molto variegata: dopo i primi anni in cui ho coperto il ruolo di Executive Assistant per il Top Management, ho lavorato nel Marketing della partecipata tedesca UniCredit Bank AG per poi, nel 2012, ritornare in Italia nella funzione deputata alla supervisione sul Sistema dei Controlli Interni. All'inizio del 2015 ho nuovamente cambiato divisione e ho iniziato la mia esperienza professionale nella funzione Risk Management, dove attualmente lavoro. Svolgo l'attività di Project Manager in ambito Credit Risk. In particolare sono responsabile del coordinamento e gestione di progetti regolamentari (ovvero scaturiti dall'emissione di normative di Vigilanza da parte delle autorità bancarie europee), curandone l'implementazione a livello di Gruppo e gestendo riscontri a richieste ad hoc provenienti dalla Banca Centrale Europea».

Elisabetta spiega qual è stata la chiave per passare da un background umanistico a un ruolo professionale piuttosto tecnico come quello che ricopre ora. «Il master in linguistica tedesca frequentato a valle della mia laurea in lingue e letterature straniere è stato determinante per l'ingresso in UniCredit, dal momento che era richiesto per il ruolo di assistente di alta direzione una conoscenza ottimale della lingua tedesca. Probabilmente senza questo corso la mia carriera sarebbe stata diversa».

Un master può essere l’occasione per iniziare una carriera importante e “imprevista”, soprattutto nella fase in cui per molti studenti non è immediatamente chiaro quale sarà il proprio lavoro. «Non ho mai avuto un'idea precisa di quello che avrei fatto da "grande" e nemmeno avrei immaginato di lavorare in un ambito tradizionalmente molto tecnico come il Risk Management di una banca, a maggior ragione con un'esperienza formativa di stampo umanistico. Per cui, basandomi sulla mia esperienza, non credo che una visione chiara del futuro a inizio carriera sia necessariamente determinante per avere uno sviluppo professionale appagante. Anzi, in alcuni casi può consentire di aprirsi a molteplici opportunità di cui forse si ignorava persino l'esistenza».

Coraggio e apertura mentale oltre ovviamente a tanto impegno sono determinanti insieme ad altre “armi”. «Sicuramente la voglia di mettersi in gioco, la propensione al cambiamento, la determinazione e lo spirito di sacrificio. Lo sviluppo professionale è fatto di alti e bassi e, soprattutto agli inizi, i momenti difficili possono capitare. Quello che conta è non demordere mai e adattarsi alle occasioni che capitano lungo il cammino con motivazione e forza di volontà. volontà. È un dato di fatto che in un mondo molto competitivo la crescita è "self-driven": se non sei tu il primo a credere in te stesso, come puoi aspettarti che siano gli altri a farlo?».