Quarantaquattro dottorandi provenienti da 38 differenti Paesi del mondo, 23 docenti e ricercatori, circa 35 interventi di esperti di 22 Università europee. Tutto questo per due settimane di lezioni full time sui temi di Communication, Media and European Politics. Sono i numeri della Doctoral Summer School “European Media and Communication”, che l’Università Cattolica ha organizzato e accolto nella sede di Milano, per iniziativa del dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università, in collaborazione con European Communication Research and Education Association (Ecrea).

La Summer School fondata nel 1990 da un consorzio di 10 università europee, ciascuna delle quali con cadenza annuale ha ospitato la scuola estiva nel proprio Campus, dal 2013 al 2015 si è spostata al Zemki, Centro per i Media, Communication and Information Research dell’University of Bremen, in Germania. Oggi il consorzio conta 22 atenei tra cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove la Summer School permarrà fino al 2018.

In attesa della prossima edizione 2017, quest’anno, la Summer School ha dato la possibilità ai partecipanti di approfondire il tema degli European Media, guardandolo da prospettive estremamente differenti, alternando lezioni innovative e interattive di teoria, workshop, attività di gruppo e dibattiti internazionali con uno continuo scambio interculturale.

La mission fondamentale dell’iniziativa non è erogare semplicemente lezioni tradizionali bensì un co-working tra tutti i partecipanti e unire un gruppo altamente selezionato e qualificato di dottorandi e senior lecturers da differenti paesi Europei per uno scambio di prospettive e interculturalità.

Lo spiega nel video pubblicato in questa pagina Nico Carpentier, della Uppsala University, uno dei promotori del network. Insieme a lui parlano Fausto Colombo, coordinatore locale di questa edizione e direttore del dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo della Cattolica; Sonia Livingstone, lecturer della School e docente di Comunicazione alla London School of Economics di Londra; e Montse Bonet, lecturer e docente all’Università Autonoma di Barcellona.