«L’Università è aperta a tutti; ma solo i capaci e i meritevoli hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi universitari, e hanno tale diritto anche se sono privi di mezzi». Con questa affermazione –reinterpretazione interessante dell’articolo 34 della nostra Costituzione – padre Gemelli ribadiva, nel suo discorso pronunciato in occasione della Festa dell’Università l’8 dicembre 1956, l’obiettivo perseguito dall’Università Cattolica.

Oggi quella finalità, grazie a Educatt e Istituto Toniolo, si traduce mettendo a disposizione ogni anno due tipi di borse di studio: quelle assegnate in base al reddito e con fondi regionali, di cui si occupa Educatt, e quelle per merito, erogate dall’Università Cattolica e gestite dalla Fondazione per il Diritto allo Studio, oltre alla manovra straordinaria resa possibile negli ultimi anni dall’eredità Piera Santambrogio, un fondo destinato alle studentesse dell’Ateneo.

Per gli studenti di alcuni collegi in-campus si aggiunge un’opportunità speciale, che consiste in borse di studio a loro riservate dalle associazioni degli ex alunni dei collegi. È il caso, ad esempio, del Marianum, che dal 2008-2009 ha istituito su iniziativa di Enza Calcaprina - ex allieva dell’Università Cattolica e del collegio, che è stata anche presidente dell’associazione Mea (Marianum ex allieve) - la Borsa di studio Calcaprina Gavazzi, di durata biennale, grazie alla generosa donazione dell’omonima famiglia. In questi anni ne hanno beneficiato otto studentesse considerate meritevoli sia per i brillanti risultati accademici conseguiti sia per aver contribuito, anche in collaborazione con l’associazione Mea, alla realizzazione di progetti a favore di altre collegiali.

Accanto a questa è da annoverare anche l’iniziativa promossa dal collegio Augustinianum insieme all’Associazione Agostini Semper (che riunisce studenti e alumni del collegio): un premio di laurea per onorare la memoria del professor Umberto Pototschnig - primo direttore laico del Collegio Augustinianum e per lunghi anni professore ordinario di Diritto amministrativo - che assegna 2.000 euro a un dottore magistrale che si laurei in una disciplina del Diritto (il bando è disponibile all’indirizzo http://www.agostinisemper.it).

Oltre a quelle citate, erogazioni liberali, variabili di anno in anno in base alle disponibilità e alla generosità dei soci, sono messe a disposizione dalle Associazioni a favore degli studenti dei collegi.

Si tratta dunque di iniziative di privati che sostengono un’istituzione in cui credono e che spesso, con la loro generosità, sopperiscono all’assenza di possibilità di mantenersi agli studi che molti giovani capaci, con le loro famiglie, sono costretti ad affrontare in questo difficile periodo.

Si tratta di una tradizione che si rinnova (e c’è da augurarsi si possa ampliare con il passare degli anni); una tradizione che, come ancora affermava padre Gemelli, ha radici antiche: «Rispondono per primi i più poveri, che sono anche i più generosi. Rispondono anche i ricchi, ma sono ricchi che dalla dottrina cristiana hanno appreso che i beni che Iddio ha dato loro debbono da essi essere amministrati […]; perciò ogni anno nel loro bilancio mettono la voce: opere buone e di carità; e io so di famiglie che all’inizio dell’anno indicano specificatamente ciò che daranno al nostro Ateneo. Vi sono altri che, quando conseguono un guadagno inatteso, danno all’Università nostra un contributo. In questi giorni vi è stato un giovane laureato […] che mi ha mandato il suo primo stipendio, per ringraziare l’Università di quello che ha fatto per lui».