Annalisa Zamburlini con le madri dei Desaparecidos di El SalvadorIl seminario «Difendere i diritti umani nel Paese di Oscar Romero. La tutela delle vittime di ieri e di oggi in El Salvador» è solo un punto di arrivo della collaborazione che si è aperta tra l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Universidad Centroamericana “José Simeón Cañas” (Uca) della capitale salvadoregna, l’ateneo dei quattro gesuiti trucidati dal regime prima del martirio di monsignor Oscar Romero. Un accordo grazie a cui è nato, in cotutela internazionale tra i due atenei, anche il percorso di dottorato di Annalisa Zamburlini, da pochi giorni dottore di ricerca in Sociologia e metodologia della ricerca sociale, con tesi dal titolo «Le vittime di gravi violazioni dei diritti umani e la domanda di giustizia: il caso di El Salvador». 

Il tutor internazionale della tesi dottorale, Benjamín Cuéllar Martínez, chiamato a dirigere l’Istituto per i diritti umani della Uca dopo la morte di padre Montes, - assassinato nel 1989 da un battaglione speciale dell’esercito assieme al rettore dell’Ateneo, Ignacio Ellacuría - è stato ospite del seminario del 19 febbraio scorso: un dialogo interdisciplinare sulla complessa situazione sociale di un Paese che, a più di vent’anni dalla conclusione della guerra civile, si trova ad affrontare le ferite non rimarginate del passato e la drammaticità di un presente segnato da una violenza dilagante. 

L’evento ha preso avvio con i saluti introduttivi di Giancarlo Rovati, direttore del dipartimento di Sociologia, e l’introduzione del sociologo Mauro Magatti, direttore del Centre for the Anthropology of Religion and Cultural Change, che ha messo in luce l’importanza per le scienze sociali del tema del trauma e della ricomposizione dei legami sociali dopo periodi di gravi violazioni dei diritti umani. 

Dopo una breve introduzione tematica di Annalisa Zamburlini, ha preso la parola Benjamín Cuéllar Martínez, che ha aperto la sua relazione trasmettendo la registrazione delle ultime parole di monsignor Romero, interrotte dallo sparo che mise fine alla sua vita terrena. L’Istituto per i diritti umani dell’Universidad Centroamericana “José Simeón Cañas” (Idhuca) ha illustrato il lungo e tenace impegno delle vittime della guerra civile e delle organizzazioni per i diritti umani a favore del diritto alla verità, alla giustizia e alla riparazione. 

Marinella Fumagalli Meraviglia, docente di Diritto internazionale, in qualità di discussant, ha presentato i risultati del procedimento di revisione periodica universale del rispetto dei diritti umani a cui è stato sottoposto El Salvador nel 2014 e in merito a questo ha rivolto alcune domande a Cuéllar Martínez. 

La seconda parte del seminario, grazie alla relazione di Valentina Valfrè, responsabile dell’Area Diritti e Partecipazione di Soleterre Onlus, ha messo il fuoco del discorso sulla violenza attuale e, in particolare, sulla drammatica realtà delle bande di strada (chiamate pandillas o maras). Gabrio Forti, direttore del Centro Studi “Federico Stella” per la Giustizia Penale e la Politica criminale, dialogando con Valfrè, ha messo in risalto alcuni aspetti criminologici del fenomeno delle pandillas. Claudia Mazzucato, docente di Diritto penale, ha chiuso i lavori con una riflessione sull’importanza, per la costruzione di una nuova società, di “testimoni morali” come Oscar Romero, i Martiri della Uca, padre Rutilio Grande.