di Giovanni Gasparini *

I chiostri del Bramante della sede di Milano durante l'Open day di luglio 2014Anche TripAdvisor, o almeno i suoi utenti, s’è accorto che la sede milanese della Cattolica è “un luogo di bellezza”, come da tempo lo chiamiamo noi del Progetto lanciato da Educatt su questo temo. La Cattolica è un luogo di bellezza milanese tuttora semisconosciuto che merita di essere apprezzato in quanto tale sia dalla comunità accademica che dai visitatori esterni: e non lo è solo, come hanno notato i recensori di Tripadvisor, per l’indubbia bellezza storico-artistica trasmessa dai chiostri e da altri punti, ma, ritengo, per altri due motivi importanti.

Il primo è la dimensione naturalistica – di una natura in città ovviamente – che si coniuga armoniosamente con quella architettonica e artistica e le dà in un certo senso respiro. È, questa, la bellezza che viene incontro al visitatore allorché si affaccia ai chiostri e vi scopre alberi tra i più imponenti di Milano che occupano le aiuole interne con il prato all’inglese, o quando attraversa cortili e giardini interni come quello di Santa Caterina accanto all’Aula magna, dove le emergenze naturalistiche si alternano ai reperti archeologici romani e paleocristiani.

Il secondo motivo è la bellezza “relazionale” trasmessa da questo campus in città che è la sede milanese della Cattolica, luogo che si presta in modo peculiare all’incontro tra studenti, docenti, personale amministrativo e ospiti esterni. Ovviamente gli incontri si realizzano in qualunque altro ateneo milanese, ma i nostri chiostri, con la loro misura appropriata – né troppo ristretta né troppo ampia –, rappresentano un elemento catalizzatore decisivo per consentire incontri quotidiani ravvicinati nel segno della creatività e della convivialità.

A questo si aggiunge la presenza di altri spazi “interstiziali” di deambulazione e di sosta di cui la sede di largo Gemelli è dotata. In definitiva, credo che la consapevolezza di trovarsi a operare in un ambito universitario ricco di elementi di bellezza – storica, artistica, naturalistica e relazionale – agisca negli studenti e nei docenti come un fattore di gratificazione collaterale ma non marginale nel partecipare all’attività didattica, di studio e di ricerca che vi si svolge.

Educare alla bellezza, progetto EducattVorrei ricordare poi che il Progetto Educatt sulla Bellezza si sta svolgendo con una serie di incontri che hanno visto la partecipazione numerosa di collegiali, studenti nonché docenti ed esperti esterni: i temi finora affrontati sono stati l’«Educazione alla Bellezza», «Bellezza, arte e religione nel Novecento», «La Bellezza delle età della vita», a cui seguiranno dopo l’estate «La Bellezza della politica» e «La Bellezza del corpo». Si prevedono anche altre attività a cui speriamo di dare realizzazione nel prossimo futuro: un concorso fotografico, una serie di visite mirate, una esplicita valorizzazione de “I nostri chiostri” come luogo di bellezza da custodire, da preservare da ogni forma di degrado e da offrire alla fruizione consapevole di tutti.

* docente di Sociologia e coordinatore del Progetto Educatt ‘Educare alla Bellezza’