Christian Poggioni e Simone Mauri in "Il Vangelo secondo Pilato""Il Vangelo Secondo Pilato" accompagnato, come in un dittico, dallo spettacolo “La notte degli ulivi”. Il Centro Pastorale dell'Università Cattolica in collaborazione con l’Associazione Kerkís. Teatro Antico In Scena propone al Teatro San Lorenzo alle Colonne, Corso di Porta Ticinese 45, Milano un percorso di riflessione sul mistero pasquale attraverso le emozioni di un sapiente adattamento teatrale: si tratta della riduzione scenica di un romanzo di grande successo, Il Vangelo secondo Pilato di Éric Emmanuel Schmitt (San Paolo, 2000), liberamente ispirato dalla lettura dei Vangeli (anche apocrifi), un’opera capace di coinvolgere emozionando, interrogando, e soprattutto toccando le corde profonde del sentimento religioso insito in ognuno, qualunque sia la risposta individuale alla grande domanda su chi sia il Cristo dei Vangeli. L’interprete è uno degli ultimi allievi di Strehler, Christian Poggioni, con Simone Mauri

Il vangelo secondo Pilato si apre con una notizia dirompente: il corpo di Jeshua è scomparso dal sepolcro e Ponzio Pilato setaccia la Galilea alla ricerca del cadavere. Ben presto comincia a circolare la notizia che alcuni testimoni avrebbero visto Jeshua vivo. Che si tratti di un sosia? Pilato deve assolutamente sventare la leggenda di una resurrezione, dalle conseguenze imprevedibili per la Galilea e forse per tutto l’impero. Nonostante una caccia serrata, né il corpo né il sosia verranno trovati: le ipotesi razionali che Pilato si affanna a costruire vengono smentite una dopo l’altra, tutte le piste conducono sulla soglia di un mistero. 

Il governatore, infine, è costretto ad arrendersi e la ricerca si sposta dai meandri di Gerusalemme al labirinto della coscienza di Pilato: «Nel caso di Jeshua ho cercato di salvare la ragione. Ho fallito e ho capito che c'era qualcosa d'incomprensibile. Prima ero un romano che sapeva; ora sono un romano che dubita. Mia moglie ridendo mi risponde: “Dubitare e credere sono la stessa cosa, Pilato. Solo l'indifferenza è atea”. Davanti alla fede della moglie Claudia Procula, secondo l’antica versione dei vangeli apocrifi convertita al cristianesimo, Pilato oppone il proprio smarrimento per non aver avuto l'opportunità di vedere, conoscere e ascoltare di persona Jeshua. Claudia gli risponde “Allora Pilato, forse sei tu il primo cristiano”, richiamando anche noi, oggi, al valore di una fede che deve dare fiducia ai testimoni.

Schmitt nel 2004 diede il via a un adattamento teatrale del proprio romanzo in Francia, intitolandolo Mes évangiles, mentre in Italia Il Vangelo secondo Pilato andò in scena per la prima volta nel 2009 con la regia di Glauco Mauri. Christian Poggioni esordì con Il Vangelo secondo Pilato proprio nell’Aula Bontadini dell’Università Cattolica nel 2011, raccogliendo un grande successo che lo portò a numerose repliche in vari teatri, tra cui il Teatro Sociale di Como, il Teatro Stabile di Trieste, prossimamente il Teatro alle Vigne di Lodi. 

Dal 2012, come in un dittico in cui le due parti si richiamano a vicenda, Il Vangelo secondo Pilato viene preceduto da La Notte degli Ulivi.

Jeshua (Gesù di Nazareth) è solo sul monte degli ulivi. Sa che tra poche ore verrà arrestato e condannato a morte. Si sente sommergere dal panico, si domanda come sia giunto a questa notte decisiva e comincia a ripercorrere le tappe fondamentali della sua esistenza terrena: dall'infanzia a Nazareth all’incontro con Giovanni Battista, dalla chiamata dei discepoli ai primi miracoli, dallo scontro con i farisei al tradimento di Giuda Iscariota. Érich-Emmanuel Schmitt racconta una storia universalmente conosciuta da un’angolazione originale: il suo è un Jeshua dal volto profondamente umano, che con l’uomo condivide il desiderio e la gioia di vivere ma anche l’angoscia e lo sgomento di fronte al dolore e alla morte. Ma soprattutto il suo Jeshua è un ebreo che, vissuto in una Galilea dove pullulavano i falsi Messia, per primo dubita, si interroga e vive un conflitto lacerante tra la sua natura umana e il divino che sente irrompere dentro di sé. Il racconto si conclude con l’emozionante versione gnostica e apocrifa del tradimento di Giuda e l’arresto di Jeshua.

La proposta, venerdì 20 marzo, dei due spettacoli, La Notte degli Ulivi alle ore 18 e Il Vangelo secondo Pilato alle ore 21, con una veloce ma prelibata cena dalle ore 19.30 alle 21 organizzata ad hoc in un  noto ristorante nei pressi del teatro, intende proporre non tanto e non solo un evento spettacolare, ma una intensa esperienza artistica e spirituale al tempo stesso, non disgiunte dal piacere della convivialità.