Secondo QS Best Student Cities, la classifica che identifica le migliori città al mondo per gli studenti, Milano è al 24esimo posto tra le destinazioni preferite dagli universitari, la migliore in Italia. «Milano è una città cosmopolita e questo la rende un luogo ideale per gli studenti internazionali - afferma il delegato del rettore al coordinamento dei progetti di internazionalizzazione Pier Sandro Cocconcelli (nella foto sotto) commentando i risultati di questo ranking reso noto pochi giorni fa -. Quelli che incontro nei chiostri notano un aspetto che può sfuggire a chi li abita quotidianamente e che spiega anche il suo primato di Milano in questa speciale classifica: so international but altogheter sooooo Italian! In altre parole, si sentono a casa loro pur facendo un’esperienza di immersione in una cultura diversa dalla propria. Con i nostri oltre 3.100 studenti stranieri iscritti dimostriamo di voler e saper intercettare, in tutti le sedi, la voglia di nuove esperienze, anche formative, tra i ragazzi. La presenza di altri prestigiosi atenei nello stesso territorio conferma la tipicità di questa città che l’ha anche resa un polo universitario riconosciuto in tutto il mondo».

Pier Sandro CocconcelliLa classifica prende in considerazione differenti parametri: il posizionamento degli atenei nel ranking internazionale, la percentuale di studenti universitari e di studenti internazionali nella popolazione cittadina, la qualità e il costo della vita e la valutazione da parte delle imprese del sistema universitario. «Milano è la prima e unica città italiana a essersi posizionata negli ultimi anni tra le prime trenta città universitarie al mondo, come evidenzia QS Best Student Cities», aggiunge il professor Cocconcelli. Che individua un’altra grande opportunità per la città meneghina: «Expo2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, un evento planetario che prevede la partecipazione di 139 paesi e 20 milioni di visitatori, potrà essere un altro fattore di forte internazionalizzazione di Milano. Su questo opera attivamente l’Università Cattolica con gli altri sei atenei milanesi, all’interno del comitato scientifico per Expo2015 di Milano, affinché l’esposizione universale diventi un’ulteriore occasione di internazionalizziamone del sistema universitario e un opportunità per i nostri studenti». Il professore di Microbiologia degli Alimenti della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali del campus di Piacenza è, infatti, anche il direttore di ExpoLab, il laboratorio di ricerca che promuove, coordina implementa tutte le attività dell'Università Cattolica sui temi dell’esposizione del 2015. 

Il ruolo dell’ateneo nel posizionamento di Milano come città attrattiva è confermato anche dai numeri. Gli oltre 3.000 studenti internazionali provengono da più di 50 diversi Paesi e scelgono sia programmi nell’ambito economico, come l’Mba, sia percorsi in ambito umanistico, legati all’arte, alla letteratura e alla cultura in genere.

Anche le destinazioni italiane per programmi brevi degli studenti internazionali stanno cambiando. «Come conferma il ranking di QS, non ci sono più e solo Roma e Firenze, ma anche Milano, spiega il delegato del rettore, che cita il caso di uno studente americano incontrato lo scorso settembre nella sede di via Carducci, che frequenta l’ultimo anno di triennale in Cattolica e che al contempo svolge uno stage in un importante società nel settore della moda. «Dopo aver trascorso da noi un solo semestre si è letteralmente innamorato della Catolica (questa la sua pronuncia) e ha deciso di trasferirsi a Milano. Incuriosito, gli ho chiesto cosa cercasse. Mi ha risposto, e spero di ricordarmi tutte le parole: flexibility, recognition, practical, opportunities, employment e portability (flessibilità, riconoscimento, esperienze pratiche, opportunità, occasioni di lavoro e spendibilità delle esperienze fatte). Per questo ragazzo, l’Università Cattolica ha dato prova di poter offrire tutti questi vantaggi».

Vantaggi che sono disponibili per tutti gli studenti dell’ateneo, grazie al network con le più prestigiose università del mondo. «La Cattolica tiene molto allo sviluppo di questa rete. Da anni abbiamo intrapreso un'attività volta all’ampliamento dell’offerta dei nostri programmi internazionali. In partnership con più di 600 università estere in 79 nazioni, offriamo semestri di studio e lavoro, corsi di lingua in Italia (preparazione per certificazioni linguistiche) e all’estero (inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese e arabo) e programmi intensivi».

Foto di Giulia Rinaldi a Londra. Dal contest My Ucsc Abroad Summer 2013Per citarne solo alcune, i nostri studenti possono studiare alla Columbia University (New York, Usa), Ucla (Los Angeles, Usa), Stanford University (Palo Alto, Usa), University of Chicago (Chicago, Usa), University of Queensland (Brisbane, Australia), University of Western Australia (Perth, Australia), University of Cambridge (Cambridge, Uk), London School of Economics (London, Uk). «Nel corso degli anni, sia la domanda sia l’offerta sono cambiate radicalmente e gli studenti hanno dimostrato un interesse crescente - prosegue Cocconcelli -. In cinque anni gli studenti andati all'estero grazie a questi programmi sono passati da 974 a oltre 2170».

Il reale valore di queste esperienze può essere riassunto nella testimonianza di una ragazza all’International Day in aula Pio XI, classificata seconda al contest fotografico My Ucsc Abroad Summer 2013. «Commentava così i suoi due periodi all’estero, conclude il professore - : “Sono state due esperienze importanti perché mi hanno fatto cambiare il modo di pensare. E mi hanno già spalancato le porte, dopo la tesi, di un lavoro a Gerusalemme”. Spero davvero che un’esperienza così possa diventare una reale opportunità di crescita, non solo professionale, per tutti i nostri studenti».