Studiare in Università Cattolica ha un vantaggio non solo per il prestigio che i recruiter a livello internazionale riconoscono all’Ateneo del Sacro Cuore ma anche per i migliori ritorni economici che si ottengono una volta conseguita la laurea.
Lo dice il nuovo report dell’Osservatorio Job Pricing realizzato insieme a Spring Professional, società di consulenza del gruppo Adecco, secondo cui la retribuzione annua lorda di un giovane tra 25 e 34 anni, che ha nel curriculum un titolo in Università Cattolica, è di 32.400 euro e colloca l’Ateneo di largo Gemelli al terzo posto tra le università italiane (escludendo il Politecnico di Milano). Un valore che supera del 6,4% la media nazionale.
L’Università Cattolica sale al secondo posto, sia nella fascia di laureati tra i 35 e i 44 anni (con una retribuzione annua lorda di 43.000 euro), sia nella fascia tra i 45 e i 54 anni (toccando uno stipendio lordo di 59.200 euro), superando in entrambe le fasce anche il Politecnico di Milano.
Ma il dato più interessante è l’incremento retributivo percentuale tra l’ingresso nel mondo del lavoro e gli anni centrali della propria carriera. L’Università Cattolica, con un +83%, registra il balzo in avanti maggiore tra la retribuzione nella fascia 25-34 anni e quella 45-54, salendo sul gradino più alto del podio degli atenei italiani.
Dal rapporto Job Pricing emerge, comunque, che, a prescindere dalle differenze tra le varie università, prendere un titolo accademico conviene ancora: sul piano del reddito lordo annuo medio, i laureati superano di 12.000 euro i diplomati (39.700 euro contro 27.700). Proseguire gli studi resta, quindi, un investimento oculato.