È passato più di un mese dal tanto atteso 17 maggio, data di partenza per la Grande Mela, la città dove tutto è possibile: New York City. Bisogna dire che trovarsi a Manhattan, sulla 23esima strada a fare un corso di cinematografia per tre settimane non è una cosa che capita spesso. È così che, accolti da una bizzarra “direttrice” abbiamo iniziato la nostra avventura nella School of Visual Art. Realizzare un cortometraggio era il nostro principale obiettivo, ma il subplot di questa storia si è rivelato altrettanto intenso. Parlo delle belle amicizia instauratesi tra noi ragazzi della Cattolica e non, con i professori e gli studenti americani che ci assistevano, delle risate nei vari appartamenti della residenza, della bellezza di una città come New York.
 
Non esagero definendola magica, basti pensare ai film che l’hanno celebrata da “Manhattan” di Woody Allen, a “C’è posta per te” con Tom Hanks, al celeberrimo “Colazione da Tiffany” o alla serie televisiva “Sex and the City” che ruota interamente attorno a lei, la città dove non ti senti un estraneo, bensì ti trovi accolto in un immenso scenario. Abbiamo passeggiato per le strade di Manhattan, abbiamo girato i nostri corti accorgendoci di quanto fosse come stare su un palcoscenico dove realtà e finzione si fondono l’una nelle braccia dell’altra. Ci siamo tutti un po’ innamorati di New York e di questa incredibile esperienza. Mi avevano detto che una volta tornata guardare i film sarebbe stato diverso, non mentivano perché posso dire anch’io di aver fatto parte di un mondo che non esiste solo al di là dello schermo. New York già ci manca, ora possiamo ritrovarci in quel di Brescia o Milano a riguardare i nostri cortometraggi e le fotografie scattate a ogni angolo di strada.

Sono questi i bei ricordi che ci siamo portati a casa, nuove amicizie, un bel lavoro di squadra, e una buona dose di nostalgia per la città che non dorme mai, ma nella quale abbiamo avuto la possibilità sognare a occhi aperti, sentendoci un po’ sceneggiatori, un po’ editor e un po’ registi!