Una fabbrica di personaggi di intrattenimento per bambini, una app mobile che scongiurare lo spreco di cibo “scrutando” il frigorifero a distanza, una piattaforma web per creare una community delle librerie indipendenti milanesi. Sono le tre idee vincenti del percorso Dr. Startupper promosso da Università Cattolica e Camera di Commercio di Milano per favorire le idee imprenditoriali degli studenti post-graduate.

Dopo un percorso durato circa quattro mesi, che ha visto momenti di training focalizzati sull’erogazione di specifiche competenze manageriali per lo sviluppo dei business plan, uniti a incontri con giovani start-upper di successo a cui ispirarsi, i partecipanti hanno presentato e proprie idee imprenditoriali a una qualificata giuria di investitori ed esperti, che hanno giudicato i progetti basandosi sulla loro innovatività e realizzabilità. I tre giovani vincitori sono stati Allegra Dami, Michela Gualtieri e Serena Mazzoli, che adesso potranno avviare la loro start-up con l’appoggio della Camera di Commercio.

L’idea imprenditoriale di Allegra Dami si chiama Dami Just for Kids. Si tratta di una fabbrica creativa di personaggi di intrattenimento e contenuti per l’infanzia. L’obiettivo è quello di abbracciare l’intero mondo del bambino attraverso lo sviluppo di contenuti, sapendo che un personaggio nuovo non può nascere per caso, ma deve essere il frutto di un percorso creativo ben preciso e definito.

«Il corso Dr. Startupper - racconta Allegra - mi ha aiutata a rendere concreto e realizzabile ciò che prima mi limitavo a progettare a livello teorico. Dopo la laurea in Scienze politiche in Cattolica ho frequentato, sempre qui, un master in Marketing e management, che mi ha dato delle basi teoriche molto solide. Dr. Sturt-upper mi ha fatto fare il passo successivo, quello necessario per esser pronta ad affrontare le difficoltà del mondo imprenditoriale.

«Sono convinta - prosegue Allegra - che in un momento come questo, di difficoltà e avarizia del mercato del lavoro, non si possa prescindere dall’innovazione. Senza puntare per forza tutto sulla tecnologia più sfrenata, che da sola può essere fredda e sterile. Servono idee nuove, fresche e originali. Io, per esempio ho cercato di progettare un nuovo modello di business».

Serena Mazzoli è l’ideatrice di I don’t waste. Combattere lo spreco alimentare semplificandosi la vita. «Ho maturato quest’idea - spiega Serena, accompagnata da Elisa Zane, media manager del progetto - durante il master di secondo livello in Sviluppo umano e ambiente dell’Asa dell’Università Cattolica. La cosa difficile era però fare il primo passo per metterla in pratica. L’aiuto dei docenti di Dr. Startupper ci ha dato la spinta che serviva».

L’idea di I don’t waste è lo sviluppo di una app mobile, che permette di conoscere il contenuto del proprio frigorifero a distanza e ricevere segnalazioni dei prodotti in scadenza. Un modo per unire la lotta allo spreco di cibo promuovendo uno stile di vita più sostenibile. «Per noi innovare significa essere smart - dice Elisa Zane, media manager del progetto - bisogna essere attenti e propositivi verso il futuro. Ma soprattutto è fondamentale puntare a semplificare la vita quotidiana delle persone. La tecnologia non può complicare la vita di chi la usa».

Libri a km 0. Può essere riassunta così Tribook, la tribù dei libri la start-up di Michela Gualtieri. È una piattaforma web per le librerie indipendenti di Milano, che consentirà ai librai di offrire servizi online, in linea con le nuove esigenze dei lettori. «Io mi sono laureata in Filologia moderna. Dopo un’esperienza di due anni all’estero, sono tornata a Milano per frequentare il master Professione editoria in Cattolica». Con Tribook il lettore milanese può consultare da casa il catalogo integrato di tutte le librerie di Milano, e così decidere se recarsi di persona in libreria o sfruttare il servizio di consegna a domicilio, effettuato nell’arco di poche ore grazie a un corriere in bici.

«Il corso è stato utilissimo - sottolinea Michela - Mi ha fornito le competenze che non avevo mai potuto apprendere data la mia preparazione umanistica. Ho capito che il primo passo per la realizzazione di una start-up deve sempre essere ascoltare l’ambiante che ti circonda, individuare quali sono i bisogni ancora insoddisfatti. Da lì trovare il modo migliore per raggiungere il tuo pubblico».

Merito principale del progetto Dr. Startupper è stato quello di far emergere la vitalità e la creatività dei giovani italiani, che le notizie di questo periodo tendono a nascondere. Sono ragazzi come questi che possono trasformare l’odiata crisi economica in una meravigliosa opportunità. L'Italia non è un Paese per vecchi, ma un terreno ricco di semi pronti a sbocciare.