Cosa fanno uno studente italiano, un ugandese, una russa, una cinese e un brasiliano mentre sorseggiano una bella birra, dopo otto intense ore di lezione, nel foyer di una splendida villa dell’ottocento? Un MBA!!!
Questa immagine potrà sembrare un po’strana, ma durante l’MBA New Markets and Europe è successo anche questo: e non si trattava di una festa, ma di una lezione in piena regola. Con un finale un po’ fuori dal comune, lo ammettiamo, ma perfettamente in linea con lo spirito che ha guidato il Master in Business Administration di ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società della Cattolica: unione di teoria e pratica, lezioni di marketing, finanza ed economia, ma anche incontri con le imprese, associazioni, istituzioni, il tutto in un’atmosfera di conoscenza, di amicizia e di incontro tra le diverse culture, mentalità, abitudini, storie dei partecipanti al master: 33 studenti, provenienti da 18 paesi del mondo.

Così è nata l’idea di organizzare, oltre alle lezioni “standard” e tipiche di un MBA, un ciclo di cinque seminari di approfondimento sui principali paesi e continenti rappresentati in aula, Cina, India, Russia, Brasile e Africa.
I seminari “Focus Area” del New Markets and Europe, svoltisi tra luglio e novembre 2009, hanno visto la partecipazione di docenti ed esperti italiani e internazionali di economia, geopolitica, cultura, internazionalizzazione che hanno illustrato lo scenario macroeconomico, legislativo e culturale dei paesi esaminati.

Ad essi sono stati affiancati rappresentanti delle istituzioni che facilitano lo scambio commerciale tra Italia e paesi emergenti (come la Camera di Commercio Indiana per l’Italia, la Camera italo-russa o la Fondazione Italia-Cina) e delle aziende più significative del panorama italiano che hanno messo in atto importanti investimenti o progetti di sviluppo nei paesi del BRIC e in Africa: Lavazza e Perfetti per l’India, Tenaris per la Cina, Isagro e Pirelli per il Brasile, Telecom Italia Sparkle e la ONG AVSI per l’Africa, Banca IntesaSanPaolo e Indesit per la Russia.
Non è naturalmente stata esclusa la piccola e media imprenditoria, spina dorsale della nostra economia, che proprio nei paesi emergenti trova sempre più spesso significative occasioni di investimento e importanti mercati di sbocco: ecco quindi la storia della Sapore Italia Food Company, capitanata da una giovane ex studentessa Cattolica, che la lasciato il Belpaese per avventurarsi, con successo, nella produzione e vendita di gelati (con autentica ricetta italiana) in Cina; o del rappresentante del Gruppo Scarpa & Colombo (settore automotive) che, nella sua presentazione, ammette che l’India è stata per l’azienda il vero salvagente, in un momento di profonda crisi per il settore in Italia.
Ma la presenza delle imprese non si limita al nostro “export”: con il colosso delle telecomunicazioni cinesi Huawei, con il gruppo Tata dall’India e con un simpaticissimo ingegnere ganese, che ha aperto a Brescia una florida azienda produttrice di finestrini per camper, la New Tecno, è stata data voce anche alle imprese che dal BRIC e dall’Africa hanno aperto aziende e filiali in Italia.

E il Brasile? Proprio da lì, con AB Inbev (Joint Venture brasiliano-belga), primo gruppo mondiale nella produzione di birra, è arrivato il fuori programma festaiolo. Insieme a una “lectio” sulla strategia di penetrazione del mercato, il Presidente Sud Europa ha voluto dare esempio dell’atmosfera e della cultura dell’impresa, regalandoci una fine lezione decisamente fuori dal comune a base di Beck’s, Budwiser e Stella Artois!!
Infine, da sottolineare la sempre massiccia presenza di pubblico esterno: i seminari “Focus Area” sono stati aperti a studenti della Cattolica e di altri atenei o a imprese interessate ad approfondire le opportunità di business nei paesi emergenti. Un’occasione quindi di dibattito (spesso molto acceso) e di approfondimento, ma anche un’opportunità concreta di allacciare rapporti commerciali e di lavoro. Non a caso alcuni dei nostri studenti MBA stanno ora collaborando con alcune delle aziende e istituzioni presenti ai seminari, su progetti di internazionalizzazione e su programmi di espansione verso i nuovi mercati.
Dato il successo, l’esperienza verrà sicuramente replicata nella prossima edizione del master, che si chiamerà MBA Global Business and Sustainability e che partirà dal prossimo settembre 2010.