Summer program a distanza, stage internazionali in smart working, webinar, sportello virtuale. L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente bloccato le partenze degli studenti Unicatt verso destinazioni internazionali ma non ha fermato le possibilità di fare esperienze, sia pure da remoto, in moltissimi Paesi del mondo.

Il coronavirus, una volta gestiti i rientri degli studenti che si trovavano all’estero per programmi universitari o per internship e quelli che avrebbero dovuto partire, ha costretto Cattolica International ad affrontare l’emergenza. Così, molte delle esperienze normalmente condotte in presenza si sono trasformate in attività a distanza. 

A chi era già prossimo alla partenza sono stati proposti con le università partner dei programmi online, soprattutto con gli Atenei americani, già molto avvezzi a questo tipo di offerta. Sopra tutti UC Berkeley, 
UCLA, Stanford University. «Gli studenti ci hanno sorpreso in positivo» raccontano da Cattolica International. «Hanno capito che potevano sfruttare la quarantena per rendere il loro curriculum internazionale. Alcuni anche ben accettando levatacce notturne a causa del fuso orario».

Discorso analogo per gli stage internazionali, dove gli studenti che sono dovuti rientrare anticipatamente hanno potuto proseguire il loro lavoro in smart working, da casa loro. «Abbiamo dimostrato che aiutare gli studenti a diventare employable e a sviluppare soft skill era possibile anche da remoto, come già avviene in molte università del mondo, in cui i virtual internship sono normali» aggiungono da Cattolica International, colpiti, anche in questo caso, dal «comportamento dei nostri partecipanti, studenti molto smart, con grande capacità di adattabilità»
 
Dalla risposta all’emergenza, il passo verso la programmazione è stato breve. Per l’estate sono stati calendarizzati Summer Program Online: sono già una trentina gli studenti che hanno confermato e le destinazioni maggiormente richieste sono le regine dei ranking internazionali, UC Berkeley, UCLA, Stanford University. 

Lo stesso vale per gli Stage internazionali da remoto. Diverse tipologie di programmi saranno proposte a distanza dal 31 maggio: Stage personalizzato; Stage tramite Portale SteP; Stage presso Camere di Commercio di tutto il mondo; Tirocinio presso Ambasciate e Consolati (programma Maeci-Crui). «Anche per questa tipologia di programmi abbiamo circa un centinaio di studenti che stavano svolgendo lo stage all’estero e, causa Covid, lo hanno terminato o lo termineranno da remoto e una trentina di studenti che svolgeranno invece lo stage internazionale da remoto quest’estate». Le destinazioni principali sono Toronto, Melbourne, Londra, Amsterdam, Hong Kong.

Ma poiché, come si suol dire, l’appetito vien mangiando, dalla risposta all’emergenza sta nascendo l’idea di rendere strutturale l’offerta di un pacchetto di programmi a distanza in parallelo a quelli in presenza che andrà sotto il nome di “Internationalization… at home”. Certo, non partire, non vivere la vita dei campus, non incontrare persone nuove e non visitare luoghi sconosciuti costituisce una perdita non da poco sul piano umano e della crescita personale: sono il valore aggiunto che un’esperienza all’estero regala. Ma la frequenza a distanza permette di partecipare a queste proposte con costi rivisti e inferiori, ampliando la platea dei possibili utenti, di accedere comunque a borse di studio, di avere il riconoscimento previo degli esami e di frequentare i migliori atenei del mondo, inserendoli nel proprio curriculum, ed entrare a pieno diritto nelle loro community di alumni.

Così come vivere in smart working stage internazionali nelle più ambite aziende del mondo, senza muoversi da casa, partecipando, sia pure a distanza, della loro cultura aziendale. Con la consapevolezza che questo può essere un ottimo modo per lavorare da remoto, come l’emergenza Coronavirus ci ha insegnato.