Il futuro dell’Europa si chiama Next Generation EU. L’ambizione è quella di un piano che guardi oltre la crisi, con investimenti nei megatrend e nella solidità finanziaria dell’Europa a 27. Tre le linee chiave di intervento: transizione energetica, transizione digitale, solidità delle finanze pubbliche. La politica di tutta Europa sarà impegnata in un significativo sforzo di programmazione e di implementazione di progetti per utilizzare i 750 miliardi previsti dal programma per i prossimi cinque anni e che si aggiungono ai 540 miliardi che l’Europa ha messo a disposizione già dal 2020 per MES, SURE e BEI.

Una potenza di fuoco che, insieme agli interventi della Banca Centrale Europea, dovrebbe contribuire a fare uscire i paesi dell’Unione dalla drammatica crisi provocata dalla pandemia. Il NgEU sarà soprattutto concentrato nel famoso “Recovery and Resilience Facility” che permetterà nuovi investimenti e spese sia allo Stato che alle Regioni.

Allo scopo di costruire le competenze adatte per la progettazione e l’implementazione delle iniziative su NextGenerationEU nel campus di Piacenza della, un gruppo di 175 studenti della laurea magistrale in Gestione d’azienda sarà impegnato nel laboratorio didattico del corso di Politica economica tenuto dal professor Francesco Timpano: «Un progetto molto complesso che mira a far lavorare gli studenti sui temi che sono sul tappeto del Next Generation EU: dai programmi per la sostenibilità e la digitalizzazione, agli investimenti in infrastrutture, agli interventi a sostegno del lavoro, su cui saranno impegnati gli studenti del curriculum di General Management, fino agli incentivi alle imprese ed all’innovazione, su cui saranno impegnati i nostri studenti del curriculum di Libera professione e diritto tributario».

Gli studenti, suddivisi in trentacinque gruppi, dovranno produrre un elaborato di analisi ed uno di progettazione: «In questa fase stiamo costruendo le basi conoscitive. Abbiamo aperto con la Lezione Arcelli di Giovanni Tria – continua Timpano - che si è concentrato sul ruolo dell’Europa nel quadro internazionale e adesso ospiteremo Luca Cerri di KPMG, che il prossimo 28 ottobre ci presenterà la riflessione di una grande società di consulenza sul futuro delle politiche di coesione e di rilancio. Un gruppo di studenti sta già lavorando su alcuni temi specifici, in particolare hanno partecipato ad una due giorni online promossa da due associazioni (Divercity e Pianeta) di studenti di materie scientifiche dell’Università di Pisa e dei Politecnici di Milano e Torino. Altri parteciperanno ad un workshop sulle infrastrutture. E infine stiamo organizzando un Hackaton di progettazione per il secondo semestre».

Un percorso molto articolato che porterà alla produzione di progetti che saranno messi a disposizione dei policy makers interessati. La sfida del Next Generation EU è un terreno di azione importante per i nostri giovani. In Università Cattolica si comincia ad affrontare la sfida.