Contactless. Ci stiamo abituando: proteggersi reciprocamente significa distanza, per chi può. Per chi non può la sopravvivenza prevale. Natale di scelte e di relazioni diverse: soprattutto quest’anno Natale di luce.

Sabato 5.  Pochi contatti e la situazione migliora: la pandemia non è difficile, chiede solo il rispetto delle regole. Quindi, strategia vincente non si cambia. Nessun contatto fra il mare e Venezia: Mose si solleva alle tre bocche di porto, livello di marea fermo, centro storico asciutto. Alle porte d’Europa prevale l’orrore: scontri e torture fra profughi e polizia, oltre i confini è a rischio l’umanità. Dall’altra parte cade la neve e il dispiacere massimo è non poterla toccare, con l’Inverno alle porte dell’Europa scontenta. Forse domani si riaprono quelle della libertà per un giovane che vuole “continuare a studiare”: forse da domani per Patrick Zaki è Natale.

Domenica 6. Riprendono i contatti fra Europa e Regno Unito: con una telefonata al vertice c’è l’accordo per un ultimo tentativo, ma le posizioni rimangono distanti. Distanti, e molto, di nuovo in California: nei primi 5 giorni di Dicembre negli USA un milione di contagi, nell’area della Baia si corre ai ripari. In Romania si vota per il nuovo Parlamento: Coronavirus incide sull’affluenza ai seggi e, per alcuni, può essere un vantaggio. In attesa della Brexit si vaccina anche The Queen: da martedì prime dosi per gli over 80, anziani e operatori sanitari i primi della lista.

Lunedì 7. Vuole mantenere i contatti in Medio Oriente il President-Elect, mentre nomina Xavier Becerra alla Sanità e Rochelle Walenski al Cdc: la lotta alla pandemia sarà guidata da un politico e un’accademica. Nell’emisfero Sud Nicholas Maduro vince le elezioni senza opposizione: bassa l’affluenza, alto il consenso, esito scontato. In Italia è la settimana della Next Generation: rimangono i dubbi dell’Europa, si accendono gli scontri interni, l’approvazione è incerta. E’ certo il prossimo Natale di Patrick Zaki: lo studente dell’Università di Bologna trascorrerà altri 45 giorni in carcere: la strada dei diritti è difficile, e sempre troppo lunga.

Martedì 8. E vuole mantenere le promesse, il President-Elect: Lloyd Austin sarà il Defense Secretary, il primo afroamericano a guidare il Pentagono. Ma è il climate change la grande sfida: sabato prossimo il leader del mondo si incontreranno nel quinto anniversario degli Accordi di Parigi: adesso gli obiettivi sono raggiungibili. Accanto all’ambiente la democrazia: a Hong Kong altri otto arresti per la colpa di manifestare: la legge sulla “sicurezza nazionale” continua a far nascere proteste. Su tutto e per tutto “l’uomo vestito di bianco” prega. Sotto la pioggia, ancora una volta.

Mercoledì 9. Il giorno dopo il vaccino britannico, l’Ema annuncia la sua autorizzazione: fra venti giorni la prima, ultime prove di efficacia e sicurezza. In Italia dialettica politica sul Recovery Plan, sulle task force dedicate, sulla governance e sul metodo. E oggi si vota sulla riforma del Mes: intesa raggiunta, fronda rientrata, appelli alla responsabilità, prove generali di nuovo anno. Che trasformerà anche il Web: nel mondo dei contatti reali diradati la Rete si farà in tre: la globalizzazione dell’etere è complementare. Tutto è connesso, ma non tutto è uguale.

Giovedì 10. E l’etere è terreno di attacchi: quelli cibernetici all’Agenzia che autorizzerà il vaccino anche in Europa, a pochi giorni dalla decisione. E’ terreno anche di concorrenza e antitrust: il “libro delle facce” rasenta il monopolio, nel mondo virtuale le posizioni di dominio sono meno tollerate. Nel mondo fisico si ripassano le regole: il Natale dei pochi contatti si avvicina, sono giorni di esercizio e di nuove abitudini. Solo una cosa non passa mai: la lunga battaglia dei Diritti Umani. Da Patrick Zaki alla Bielorussia, dai lager libici ai campi di Moria per “riprendersi meglio” bisogna riprendersi tutti.

Venerdì 11. A metà tra mascherine e sguardi, il mondo si affida alla speranza: in un vaccino che ci liberi dal male, in un tribunale che ci riporti a studiare, in un nuovo anno che è già qui. Nel tempo sospeso l’unico desiderio di Dicembre sono due, uno concreto, uno ideale: esistere in due posti.