Abdou Mbodj il giorno del solenne giuramento da avvocato il 14 dicembre 2012 con i suoi genitoriLaureato a Piacenza in Diritto commerciale con il massimo dei voti, oggi è il primo africano iscritto all’albo degli avvocati di Milano. Una storia iniziata nel ’91 e caratterizzata da due grandi passioni: il microcredito e l’integrazione.

È arrivato in Italia dal Senegal nel 1991, e poco meno di tre mesi fa è diventato il primo avvocato africano del Foro di Milano. La storia di Abdoulaye Mbodj, 28 anni, laureato in giurisprudenza con 110 e lode nella sede piacentina dell’Università Cattolica, somiglia molto a quelle dei film hollywoodiani, in cui non manca mai il lieto fine. «Mio padre arrivò in Italia, clandestino, nel 1988 - racconta Mbodj -: inizialmente vendeva accendini in piazza Castello a Milano, poi, grazie alla sanatoria del 1990, riuscì a regolarizzare la sua posizione e a portare in Italia me, mia madre e mia sorella».

I primi tempi non sono facili. A Casalpusterlengo, dove vive con la sua famiglia, Abdoulaye si integra bene, ma a scuola fatica perché ancora non conosce l’italiano: «Nel dicembre del ’91, quando sono arrivato, l’anno scolastico era già iniziato da tre mesi, ed è stato solo grazie alla maestra Zavagli, che ogni pomeriggio mi dava ripetizioni di italiano, che sono riuscito a superare la prima elementare». Superate le prime difficoltà, Mbodj prosegue gli studi senza problemi: prima le medie e il liceo scientifico a Casalpusterlengo, infine la facoltà di Giurisprudenza alla Cattolica, scelta «perché sin da piccolo non mi perdevo una puntata di Perry Mason e di Un giorno in pretura, e anche perché ho sempre apprezzato il fatto che un avvocato si confronti, nel suo lavoro, con problemi concreti. L’Università Cattolica è stata una scelta quasi scontata, perché lì hanno studiato molti eccellenti giuristi: c’è poi da aggiungere che, pur essendo musulmano, da quando sono in Italia ho sempre vissuto a stretto contatto con ambienti cattolici come l’oratorio e gli scout».


Papa Abdoulaye Mbodj intervistato da CattolicaNews durante il Graduation Day 2010 della sede piacentina dell'Università Cattolica


La laurea arriva nel 2008 con una tesi sul microcredito, preparata in parte negli Stati Uniti, dove Abdou trascorre due mesi insieme al suo relatore, il professore Andrea Perrone: «È stato il momento più bello dei miei anni universitari: ho potuto approfondire un argomento interessantissimo come il microcredito, vivere in prima persona la campagna elettorale che ha portato alla presidenza il mio idolo Barak Obama e collaborare con il professore Perrone, con il quale è nato un rapporto di stima e di amicizia che prosegue tuttora».

Essendo avvocato, Abdoulaye ha le idee chiare sulla legislazione del nostro Paese in merito ai due temi che più gli stanno a cuore, il microcredito e l’immigrazione. Sul microcredito, che «in parole povere, è un prestito fatto a chi non può dare garanzie, a condizione che investa i soldi in un progetto ben preciso», Mbodj ritiene che «l’Italia, riconoscendolo all’interno del “testo unico bancario”, abbia mosso un primo passo importante. Data l’attuale crisi degli istituti bancari, è possibile che il microcredito prenda sempre più piede». Il suo giudizio nei confronti dell’attuale legge sull’immigrazione è invece meno benevolo: «Sul piano dell’integrazione penso che l’Italia debba fare ancora molta strada, anche perché negli ultimi anni, su questo tema, si sono fatti dei passi indietro. La legge Turco-Napolitano del ‘98 metteva al centro l’integrazione, mentre la Bossi-Fini che l’ha sostituita parla soltanto di espulsione. Personalmente, ritengo che storie come la mia siano destinate a diventare sempre più frequenti, ma dovrà passare ancora un po’ di tempo prima che da eccezione diventino regola».

Un’opinione, quella di Mbodj, condivisa dal professore Andrea Perrone, secondo cui casi come quello di Abdoulaye «rappresentano ancora un’eccezione, pur non essendo di certo isolati: l'anno scorso si è laureato un mio studente marocchino e a breve la sorella di Abdou diventerà uno dei primi ingegneri africani in Italia».