Una passione per il cibo e la tradizione culinaria unite a un forte interesse per la matematica, la chimica e le scienze hanno spinto Monica Dragoni a scegliere Scienze e tecnologie alimentari alla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, dove si è laureata con 110 e lode nel luglio del 2012, meritandosi il Premio Gemelli come migliore laureata dell’anno. 

«La scelta di un indirizzo fondato sullo studio di processi e innovazioni nasce dal connubio tra le mie radici, legate alla terra, alla natura e al gusto, e uno sguardo rivolto al futuro. La mia tesi di laurea magistrale si è sviluppata su un progetto di ricerca sperimentale per la valorizzazione di sottoprodotti dell’industria agro-alimentare, condotto con la supervisione della professoressa Spigno e del professor De Faveri. Un mese dopo la laurea ero già a lavorare nell’area di Controllo qualità dell’azienda vinicola Cantine 4 Valli».

Ma è solo l’inizio per Monica: tempo 8 mesi e viene contattata da La Pizza +1 spa, leader in Italia per la produzione di pizze e focacce fresche, per un contratto a progetto di un anno, con l’obiettivo di sviluppare un nuovo prodotto da forno con proprietà nutraceutiche. La preparazione e l’entusiasmo di Monica la fanno entrare permanentemente nel team di La Pizza +1.

«Mi sono messa alla prova nell’area di Controllo qualità e poi nella Ricerca e Sviluppo. È qui che ho potuto occuparmi della progettazione di ogni nuovo prodotto, a partire dalla scelta delle materie prime fino ad arrivare al packaging da presentare al consumatore finale».

Oggi, a distanza di sei anni Monica sta affrontando un nuovo percorso professionale. «Sono Product technical manager a Soremartec Italia srl, azienda che è parte del Gruppo Ferrero e ne gestisce lo sviluppo tecnico-scientifico. Mi occupo dello sviluppo di nuovi prodotti e del miglioramento delle performance industriali di quelli esistenti in termini ad esempio di saving ed efficienza. In particolare, seguo la categoria Praline».

Quali sono le competenze che hai maturato in Cattolica e che ritieni siano state fondamentali per lo sviluppo della tua carriera? «La fortuna di aver studiato con professori altamente qualificati, in grado di trasmettere una passione stimolante, ha giocato un ruolo fondamentale nel mio percorso. Poter studiare in Cattolica, mi ha permesso di mettere a punto un buon metodo di analisi e approfondimento, applicabile anche in ambito lavorativo. Il periodo universitario è stato anche utile per capire l’importanza del lavoro in team e della condivisione tra studenti, attraverso case study o altri progetti di gruppo. Potermi dedicare a una tesi sperimentale è stata sicuramente una buonissima occasione per potermi approcciare al mondo della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, che è sempre stato il mio interesse principale. E la “mia” facoltà resta tuttora un punto di riferimento, grazie alla costante disponibilità dei miei ex professori per pareri o consigli». 

Lavori per un’azienda italiana che è leader mondiale del food, portavoce del Made in Italy nei cinque continenti. Quali sono le sfide professionali che ti poni per il tuo futuro? «È da poco che lavoro in Ferrero e quindi il mio primo obiettivo è quello di riuscire a svolgere al meglio la mia nuova mansione, cercando di dare il mio contributo in un’azienda così grande. Ferrero è un’azienda che offre diverse opzioni di crescita professionale e quindi ambisco a un miglioramento continuo, sempre nel campo R&D fino a puntare a una posizione manageriale, magari con la possibilità di lavorare anche su diverse categorie di prodotto. Il settore alimentare è molto sviluppato sia nel nostro Paese che in un’ottica più globale, per cui penso che si possa davvero avere un’ampia scelta di orizzonti. Non mi sento quindi di escludere nessuna strada per il mio futuro».

Nei tuoi anni universitari hai avuto modo di entrare in contatto con i servizi offerti dallo Stage e Placement e in che modo? «Il servizio di Stage and Placement si è rivelato davvero molto utile nel momento in cui mi sono dovuta approcciare al mondo del lavoro: sia in occasione della ricerca di un’azienda in cui poter svolgere il periodo di stage di laurea triennale e sia nelle prime fasi di ricerca di impiego post-laurea magistrale. Così come la partecipazione al Career day è stata fondamentale per conoscere diverse aziende ed approcciarsi ai colloqui di lavoro».

Che consiglio daresti a un giovane che sta per scegliere l’università? «Prima di tutto è bene approfondire con cura i vari piani di studio e offerte formative per capire quale sia la facoltà davvero adatta e anche quale sia l’Ateneo che più ci rappresenta o che più soddisfa le nostre esigenze in termini di mood e logistica. È da tenere bene in considerazione che molto spesso le Università premiano i buoni risultati degli studenti con borse di studio e riconoscimenti. Nel mio caso il Premio Gemelli come miglior laureata di facoltà si è rivelato un incentivo sia economico sia per il mio curriculum». 

Ma c’è di più… «Sicuramente è importante sfruttare al meglio tutte le opportunità messe a disposizione dall’Università come per esempio corsi facoltativi, seminari, esercitazioni etc. per fare in modo che tutto quello che viene appreso in aula a livello teorico possa avere una stretta connessione con l’applicabilità a livello professionale. L’Università può essere una prima occasione in cui sviluppare alcuni progetti che ci interessano in collaborazione con esperti del settore, per cui è importante cercare di essere sempre propositivi e disposti a mettersi in gioco anche, ad esempio, con una esperienza di studio all’estero».