Domenica 27 settembre il vescovo Gianni Ambrosio saluterà la diocesi di Piacenza, che ha guidato per circa 13 anni, prima dell’ingresso del nuovo pastore monsignor Adriano Cevolotto.

Quale ultimo atto del suo episcopato ha donato al seminario di Piacenza la sua biblioteca personale di oltre dodicimila volumi. È la prima donazione effettuata alla biblioteca del seminario, forte di circa cento mila volumi, da parte di un vescovo diocesano. Si tratta di un patrimonio librario che, collocato nella biblioteca vescovile del seminario, potrà essere fruito da tutta la città.

I volumi di una biblioteca personale denotano gli interessi, gli studi, il percorso di vita di una persona. Nel caso di monsignor Ambrosio danno atto dei suoi studi e incarichi come docente di sociologia, assistente generale dell’Università Cattolica, vescovo. Si tratta, infatti, di libri di sociologia, teologia fondamentale, Sacra scrittura. Nella sua biblioteca il vescovo ha custodito, studiato e consultato importanti collane bibliche e teologiche delle maggiori case editrici cattoliche italiane, oltre a titoli rari ed enciclopedie di teologia, dizionari di teologia morale, biblica, spirituale, anche in edizioni di pregio. Vi sono pure numerosi testi di sociologi classici e moderni, ricerche riguardanti la religione e l’educazione, annate di rinomate riviste cattoliche, fondamentali per la formazione e l’aggiornamento del mondo cattolico. 

La biblioteca, inoltre, è arricchita da testi sul Concilio Vaticano II e di commento ai documenti conciliari, e dagli appunti personali delle lezioni universitarie svolte da monsignor Ambrosio. L’ampio corpus librario contiene testi non necessariamente ecclesiali quali classici della letteratura italiana e francese.

Tanti volumi sono dell’editrice dell’Università Cattolica “Vita e pensiero”, quale segno tangibile del legame con l’Ateneo negli anni in cui monsignor Ambrosio è stato assistente ecclesiastico generale, poi vescovo della città che ne ospita il campus piacentino nonché membro del consiglio di amministrazione. 

«Auspico che il desiderio di studiare, di ricercare e di approfondire il mistero della vita in tutti i suoi aspetti possa continuare nel tempo» afferma il vescovo. «Per questo metto a disposizione i volumi che per vari versi ci aiutano a comprendere la realtà in cui viviamo e la relazione tra di noi. Molti studi, infatti, riguardano la sociologia, l’antropologia e la storia della chiesa, e quindi attengono non solo a una relazione orizzontale tra di noi in termini di fraternità ma anche a un modo di vivere la relazione trascendente che guarda verso il cielo, verso Dio, riconoscendolo presente nella storia degli uomini, in modo tale che il mistero della salvezza possa continuare ad affascinare il cuore e la mente di tutti».

Inoltre, confida monsignor Ambrosio, da vescovo emerito «mi recherò in biblioteca per continuare gli studi di sociologia, di una disciplina aperta alla visione globale che non studi solo i rapporti e l’evoluzione della società: sono interessato a una sociologia dal risvolto antropologico che veda i desideri del cuore umano, aperta alla trascendenza e a ciò che riguarda la storia delle religioni, la riflessione teologica e la maggior armonia dei saperi in modo che il rapporto tra fede e scienza possa essere maggiormente coltivato e fatto valere nella sua epistemologia per intendere i cambiamenti in atto nella società di oggi, proprio con lo stile dell’Università Cattolica».

E proprio per la Cattolica è il suo pensiero conclusivo: «L’Ateneo cattolico è sempre nel mio cuore e credo che la sua valenza sia importante per coloro che la frequentano e che beneficiano dei tanti servizi che ha svolto e continua a svolgere, nella consapevolezza della significativa impronta culturale di questa istituzione voluta cento anni fa».