L’Alta Scuola per l’Ambiente (Asa) ha chiamato a riflettere sul ruolo dell’educazione nella smart city le diverse “anime” scientifiche dell’ateneo, dalla facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali a quella di Facoltà di Agraria, fino all’Alta Scuola di Management ed Economica Agro-alimentare (Smea). Smart city identifica anzitutto la società civile, con il suo il bisogno di relazioni buone e pratiche virtuose. Per costruire città intelligenti e solidali, è essenziale considerare in modo integrato economia e welfare, governance e partecipazione, energia e mobilità, ambiente e formazione. Una nuova sensibilità “verde” sta mutando concezioni produttive e consumi, influendo sugli stili di vita e, a cascata, su disponibilità occupazionale e organizzazione dei servizi, cibo e filiere agroalimentari, urbanizzazione e criteri costruttivi, trasporti e infrastrutture. Tecnologie e sistemi ecofriendly, sospinti da una crescita della domanda di prodotti green, stanno sostituendo materiali e strutture obsolete.

Alcune città si evolvono in reti urbane interconnesse dove ci si muove, si abita, ci si nutre e si comunica in modo sempre più indipendente dai combustibili fossili. Le soluzioni che qualificano le smart cities sono realizzate nell’ambito di diversi settori: dalla gestione sostenibile delle risorse all’efficienza energetica degli edifici, dal ciclo di vita degli alimenti alla mobilità urbana. Clima, qualità dell’aria e dell’acqua; migrazioni, diritto alla nutrizione e culture; competenze, professioni, istruzione chiamano in causa partnership articolate e richiedono il coinvolgimento di cittadini, imprese e associazioni. Il seminario è stato anche l’occasione per avviare un rilevante e originale percorso di collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, nella prospettiva di un innovativo e fecondo “Patto per la città di Brescia”. «Anche l’Unesco - ricorda Pierluigi Malavasi, direttore di Asa - richiama quest’anno ai valori e alle pratiche dell’Educazione per lo Sviluppo sostenibile e sollecita a concepire in modo integrato qualità della vita delle persone e stato dell’ambiente urbano e rurale, filiere agroalimentari ed ecosistema».