L’intera comunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sta concretamente manifestando la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie e alle popolazioni colpite dal drammatico terremoto dello scorso 6 aprile. Sono già in atto numerose iniziative: dalla cura riservata ai feriti, ricoverati o assistiti presso il Policlinico “A. Gemelli” di Roma, all’invio di nostro personale medico e infermieristico presso la struttura sanitaria dell’Opera S. Maria della Pace di Fontecchio, vicina alle zone più colpite dal sisma, alle iniziative già promosse dal master in Relazioni di aiuto in contesti di vulnerabilità nazionali e internazionali, in collaborazione con la Regione Lombardia.

Il Rettore e l’Assistente Ecclesiastico Generale invieranno a tutto il personale docente e tecnico amministrativo una lettera, invitando a devolvere una piccola quota del proprio stipendio del mese di maggio, quale gesto di generosità e solidarietà cristiana per alleviare le sofferenze della popolazione terremotata dell’Abruzzo e per esprimere la nostra speciale, concreta vicinanza nell’opera di ricostruzione. Oltre che a rispondere alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito dalla calamità, i fondi raccolti serviranno a realizzare un prefabbricato che consenta alla Curia di L’Aquila di svolgere le quotidiane funzioni di servizio dell’Arcidiocesi e di raccordo – tanto più indispensabile in questo difficile periodo – tra le parrocchie.

Gli studenti, iscritti all’Ateneo e appartenenti alle famiglie che risiedono nei Comuni colpiti dal terremoto, per l’anno accademico in corso saranno esonerati dal residuo pagamento della quota di iscrizione. Altre iniziative verranno realizzate quanto prima.

Le strutture sanitarie di Celano e Fontecchio

Le due strutture dell’Opera S. Maria della Pace di Celano e Fontecchio, che fanno capo all’Università Cattolica e all’Istituto Toniolo, non hanno subito danni. In seguito agli accertamenti svolti dagli organi preposti sono risultate agibili. Pertanto, la clinica e la R.S.A. di Celano hanno continuato a svolgere regolarmente l’attività, contribuendo ad assistere anche malati inviati da altre strutture sanitarie, in particolare dall’ospedale di Avezzano. La R.S.A. di Fontecchio, più vicina all’epicentro del sisma, ha registrato un notevole afflusso di ricoverati: circa il 40-50% in più. Ciò ha costretto ad attuare sistemi di emergenza, quali l’utilizzo di saloni comuni e della hall d’ingresso per ospitare gli anziani provenienti dai paesi più colpiti.

Il nostro personale, che per la gran parte proviene da L’Aquila e dai paesi vicini, e che è dunque assai provato anche psicologicamente, ha risposto in maniera veramente encomiabile, specialmente nelle prime 48 ore. Successivamente è intervenuto in supporto personale infermieristico e medico inviato dal Policlinico “A. Gemelli”, che ha sopperito al maggior peso assistenziale consentendo al personale della RSA di riposare e accudire i familiari nelle tende.

La struttura, con il supporto del “Gemelli”, è del tutto autonoma, anche per i medicinali e il materiale sanitario; il solo sostegno esterno è fornito da volontari della Protezione Civile, che aiutano nella cucina per i maggiori pasti da produrre sia per i ricoverati, sia per il personale.

La struttura di Fontecchio, che è a pochi chilometri dai paesi più colpiti, potrà fungere da base per ulteriori iniziative di solidarietà del nostro Ateneo, indirizzate specialmente ai bambini e agli anziani.