Nel cinquantenario dell’istituzione della scuola media unica (1962-2012), l’Archivio per la Storia dell’Educazione in Italia ha promosso giovedì 25 ottobre un seminario di studio, nel quale sono intervenuti studiosi italiani di storia della scuola che maggiormente si sono occupati, nelle loro ricerche, del tema. Dopo l’introduzione del direttore di sede Luigi Morgano e dello storico dell’Università di Modena e Reggio Emilia Fulvio De Giorgi, Daria Gabusi dell’Archivio per la Storia dell’Educazione in Italia ha parlato di  “Moro, Gui e la nascita della scuola media”. Fabio Pruneri, dell’Università degli Studi di Sassari, è intervenuto su “Il PCI e la riforma della scuola media unica”.

Nel 1962 il Parlamento italiano approvò la riforma dell’ordinamento scolastico che introdusse la “scuola media unica”, superando il precedente ordinamento di percorsi paralleli, distinti “a canne d’organo”. L’artefice principale di tale riforma fu l’allora ministro della Pubblica Istruzione Luigi Gui, amico e stretto collaboratore del Presidente del Consiglio, Aldo Moro, di cui la Cattolica conserva l’archivio personale delle carte relative al suo ministero. Si concludeva così un lungo e travagliato iter, che aveva appassionato insegnanti, pedagogisti, politici e che aveva animato accesi dibattiti. Si trattò della più importante riforma scolastica del secondo dopoguerra: si volevano recepire gli orientamenti della Costituzione della Repubblica e rinnovare, in senso democratico e sociale, gli ordinamenti scolastici italiani, ancora bloccati sull’impostazione gentiliana, sostanzialmente elitari e classisti.

La giornata di studio è stata chiusa dalla tavola rotonda, moderata dal professor Luciano Pazzaglia, “Cinquant’anni di scuola media: bilancio e prospettive”, a cui sono intervenuti Giuseppe Colosio, direttore generale Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, Luciano Corradini, dell’Università degli Studi Roma Tre, e Pierpaolo Triani, pedagogista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.