A Samuele Zilioli non resta che preparare la borsa e partire: destinazione Canada. Non si tratta di una vacanza, nemmeno di un viaggio premio, bensì del privilegio di poter svolgere il proprio dottorato di ricerca in uno dei più prestigiosi atenei canadesi per quattro anni. Un’opportunità che è maturata tra i chiostri dell’Università Cattolica di Milano, dopo otto anni di impegno e passione per la psicologia. «Dopo essermi diplomato al liceo psicopedagogico diocesano di Lodi ho desiderato poter studiare in Cattolica - racconta Samuele, oggi venticinquenne, laureato in Psicologia dello sviluppo e della comunicazione -; solo quando dovetti scegliere il coro di laurea specialistica ebbi qualche tentazione verso il San Raffaele per i corsi di neuroscienze, ma alla fine ha prevalso il mio attaccamento alla Cattolica».

Ma durante la frequentazione dei corsi di laurea nella mente di Samuele è maturata la necessità di consolidare il proprio bagaglio linguistico, così è arrivata la decisione di partecipare al progetto Overseas. «Studiando da solo le lingue straniere mi sono reso conto che non sarei giunto a grandi risultati - continua il dottorando -, basta ricordare che l’unico esame in cui sono stato bocciato è stato proprio quello del Selda. Scelsi di partire per il Canada proprio perché non era necessario sostenere la certificazione Toefl». Ma quando c’è la buona volontà, i risultati arrivano. Due semestri alla Thompson River University di Kamploops a 5 ore da Vancouver hanno rotto l’incantesimo dell’inglese e aperto a Samuele le strade verso la carriera universitaria internazionale. «Sono stato molto fortunato a trovare un ateneo con tanta vocazione internazionale – continua Zilioli -, una realtà multietnica molto più abbordabile rispetto a Vancouver, ricca di comunità arabe e asiatiche e di studenti da tutto il mondo».

Ma il progetto Overseas ha fruttato un obiettivo ancora più grande. La passione per la materia, unita alle conoscenze maturate durante il soggiorno in Canada, ha fatto balenare nella mente di Samuele l’idea di svolgere un dottorato di ricerca all’estero. Così, instaurando una corrispondenza con docenti canadesi e con il professor Antonietti e la professoressa Balconi, Samuele si è cimentato con il concorso d’ammissione al dottorato. «Ho scoperto di essere stato ammesso al dottorato di ricerca pochi giorni prima della discussione della mia tesi di laurea specialistica sul decision making in campo economico - continua il futuro dottorando -. La mia destinazione sarà la Simon Fraizer University di Vancouver, uno degli atenei più all’avanguardia nel campo della psicologia. Lì sarò seguito dal professor Neil Watson, un docente che ha studiato parecchio in Italia, e credo che questo fattore abbia influito al momento della selezione».

Samuele Zilioli sarà dunque uno dottorando di formazione italo-canadese, ma attenzione a definirlo un “cervello in fuga”: «Durante il dottorato in Canada sarò retribuito e questo non è un fattore da poco. La ricerca all’estero è ottima per la disponibilità dei fondi elargiti ed è in questo che l’estero ha una marcia in più rispetto all’Italia. Tuttavia non mi sento assolutamente un cervello in fuga, anzi il mio attaccamento all’Italia è forte. Il mio sogno è e resta quello di insegnare in università, anche negli Usa magari, ma sarebbe molto bello poter tornare in Italia per poter condividere la mia esperienza».