Non si può dire che abbia preso io l’iniziativa ma di sicuro ho saputo cogliere l’occasione. È iniziata così la mia esperienza di stage all’estero: con una lettera del Centro per l’Unesco Louis François di Troyes, una cittadina a sud-est di Parigi, all’Ufficio del turismo del comune di Brescia con la specifica richiesta di una stagista avanzata dal responsabile delle relazioni internazionali. Così sono venuta in contatto con loro e a gennaio sono partita alla volta della Francia, dove sono rimasta fino alla fine di febbraio. Mi sono trovata a collaborare con questa associazione senza fini di lucro che promuove gli ideali dell’Unesco attraverso attività rivolte ai giovani organizzando soprattutto ateliers di produzione artistica con l’ausilio di artisti locali. 


La mia missione principale è stata l’organizzazione di uno scambio culturale tra ragazzi di Brescia e di Troyes nell’ambito del programma europeo “Gioventù in Azione”. Un incontro bilaterale intitolato “Diventare Giovani Ambasciatori dell’Europa e dell’Unesco” ed incentrato sul tema “arte e cultura”, con particolare attenzione alla dimensione della diversità culturale. Infatti, oltre all’educazione alla cittadinanza europea e alla scoperta del funzionamento dell’Unesco, un altro obiettivo è quello di creare due Club Unesco, rispettivamente a Brescia e a Troyes, per creare uno spazio dove i giovani possano confrontarsi e dar vita a progetti di collaborazione in campi che li vedono particolarmente sensibili. 

La fase di preparazione del progetto è un periodo molto intenso in cui le idee sono in continua evoluzione, mentre la vera e propria attuazione pratica richiede un’organizzazione precisa: è decisamente stimolante e soddisfacente vedere come prende forma e si definisce giorno dopo giorno. Ho avuto anche l’occasione di prendere parte alle attività di celebrazione del trentennale di questo Centro: una mostra, tre conferenze, attività rivolte alla cittadinanza. A una di queste hanno presenziato anche il sottosegretario generale e due funzionari del settore delle relazioni internazionali dell’Unesco: un incontro emozionante che mi ha permesso di discutere con loro della vita di un’organizzazione così importante: il mio sogno sarebbe proprio quello di diventare, un giorno, una loro...“collega”!!

Il bilancio finale di questa esperienza è stato senz’altro positivo in tutti i suoi aspetti: l’incarico lavorativo, le relazioni interpersonali, i risvolti linguistici e la permanenza presso la famiglia che mi ha ospitato. Soprattutto ho potuto constatare il massimo impegno di tutti i volontari nel portare avanti gli ideali condivisi e ancorati nella vita dell’associazione. Consiglio a chiunque sia interessato a un impiego in una organizzazione internazionale di informarsi sull’esistenza dei Centri o Club ad essa affiliati perché può essere un primo passo verso quel mondo che spesso sembra lontano e difficile da raggiungere.

* 21 anni, bresciana, secondo anno di “Esperto Linguistico per le Relazioni Internazionali” - facoltà di Scienze Linguistiche, sede di Brescia