Il Corriere della Sera ha intervistato Stefano Bertuzzi, laureato della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali presso il campus di Piacenza. Collaboratore storico dell'immunologo Anthony Fauci ha fatto parte, prima della sua dissoluzione, della task force della Casa Bianca per risolvere i problemi dei tamponi mancanti o difettosi. E oggi dice: «Mancano i reagenti per i test, la situazione è preoccupante».



Stefano Bertuzzi è amministratore delegato dell’American Society for Microbiology, un’organizzazione che include la maggioranza dei laboratori diagnostici di microbiologia degli ospedali Usa. Lavora da anni con Anthony Fauci e ha collaborato nella task force della Casa Bianca («finché non si è di fatto dissolta») con Deborah Birx, per risolvere i problemi dei test mancanti o difettosi. A partire da settembre, «in assenza di coordinamento federale, la nostra associazione - spiega Bertuzzi - ha pubblicato una serie di dati indipendenti sulla capacità dei laboratori di microbiologia degli ospedali di poter diagnosticare il Covid, che è ancora bassissima. Dati che non sono piaciuti al governo».

I punti del piano Biden sono efficaci? In particolare: obbligo di portare le mascherine, materiali protettivi negli ospedali, congedo di malattia pagato, tracking affidato ai Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie; e poi test gratis per tutti.
«I punti sono azzeccati. Io aggiungerei però che bisogna assicurarsi che la supply-chain, la catena di fornitura di reagenti ai laboratori degli ospedali, sia assicurata, perché al momento la situazione è preoccupante. Ne ho parlato con i collaboratori di Biden».

Biden vuole fare più test.
«Sono d’accordissimo, bisogna farne di più, ma sarebbe già un successo riuscire ad utilizzare l’attuale capacità di testing che abbiamo, semplicemente con un coordinamento di leadership nazionale. Ci sono laboratori che potrebbero fare il 60% in più, come emerge dai dati raccolti in 127 centri, ma mancano i reagenti. Le ditte che li producono stanno fronteggiando una domanda mondiale incredibile. Quello che abbiamo sempre chiesto è un anello nazionale di tutte le esigenze per coordinare il bisogno, altrimenti arrivano dove e quando non serve. Ci sono problemi enormi: questa crisi sta influenzando non solo la diagnostica di Covid, ma mancano, per esempio, anche i test per le malattie a trasmissione sessuale».

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