Dieci aree metropolitane e 103 province e una radiografia della presenza straniera, dei reati commessi, con particolare riferimento a fenomeni d’intolleranza, razzismo e xenofobia. È il profilo della ricerca sul tema della migrazione e dell’integrazione nelle aree “fragili” del Paese al centro della ricerca commissionata dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica. L’indagine “Processi migratori e integrazione nelle periferie urbane”, finalizzata a costruire degli indicatori con cui misurare e valutare il tessuto sociale del nostro Paese, è giunta al secondo step, di cui pubblichiamo alcuni risultati. Proseguirà fino a gennaio 2010.

Roberto Maroni durante il suo intervento in Cattolica_090929Gli autori di reato italiani e stranieri per macroaree
Esiste in tutte le macroaree italiane una incidenza maggiore degli autori di reato stranieri rispetto a quelli italiani, sia per la criminalità violenta sia per la criminalità appropriativa. In termini di caratteristiche demografiche degli autori non vi sono differenze, nel senso che per entrambi, italiani e stranieri, i maschi commettono più reati delle femmine e i giovani maschi, italiani e stranieri, commettono più reati dei maschi adulti.
Per la criminalità violenta il tasso di autori noti stranieri oscilla dal 5 ogni 1000 presenti del Nordest a 7,4 ogni 1000 nel Centro contro valori molto più contenuti per gli autori noti italiani che vanno da uno 0,8 ogni 1000 nel Nordest a 1,4 nel Sud. In media i tassi degli autori noti stranieri sono dunque 4 volte superiori rispetto a quelli degli autori noti italiani nel Sud e nelle Isole, e 6 volte superiori nel Centro, Nordest e Nordovest.
La situazione di disparità tra italiani e stranieri è ancora più evidente per la criminalità appropriativa:il tasso di autori noti stranieri oscilla da 5,2 delle Isole a 11,9 ogni 1000 presenti nel Centro. Anche in questo caso i valori degli italiani sono molto più contenuti: si va da uno 0,6 autori di reato italiani ogni 1000 presenti del Nordest a 1,2 delle Isole. In media i tassi degli autori noti stranieri sono dunque 4 volte superiori rispetto a quelli degli autori noti italiani nelle Isole, 6 volte superiori nel Sud, 11 nel Nordovest, 13 nel Nordest e addirittura 15 volte superiori nel Centro Italia.
Quindi, in linea generale, gli stranieri risultano essere imputati di un reato molto più frequentemente degli italiani, a parità di popolazione presente.

Gli autori di reato italiani e stranieri nelle province
L’analisi provinciale, concentrandosi sulle 10 nazionalità più presenti sul territorio italiano, ha evidenziato forti differenze rispetto al tasso di autori noti. In particolare risultano valori molto elevati per i tassi degli autori nati in Serbia e Montenegro  (18,4 reati violenti ogni 1000 presenti e 72,2 reati appropriativi). Gli autori serbo-montenegrini di criminalità violenta inoltre risultano particolarmente associati alla Sicilia centro orientale (Enna, Siracusa e Ragusa), a due province del Piemonte (Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola) e al salernitano. Per quanto riguarda la criminalità appropriativa, invece, i serbo montenegrini si confermano con valori decisamente elevati soprattutto nella Sicilia centro orientale (Enna e Siracusa) e nelle province campane (Salerno soprattutto).
Gli autori tunisini (17,5 ogni 1000 presenti) e marocchini (11,1) seguono al secondo e al terzo posto per la criminalità violenta. I rumeni (18,8) e tunisini (8,9) occupano il secondo e il terzo posto per la criminalità appropriativa. Va inoltre sottolineato come, sia per i reati appropriativi, sia per i reati violenti, alcune nazionalità presentino tassi di autori simili a quelli degli autori italiani. È il caso degli autori di reato filippini (0,6 ogni 1000 presenti), ucraini (1,3) e macedoni (1,9) per la criminalità violenta e, per quanto riguarda la criminalità appropriativa ancora gli autori di reato filippini (0,8), cinesi (0,8) e indiani (1,4).
In generale confrontando le province con i tassi più elevati sia per gli autori italiani che per gli autori stranieri possiamo identificare alcune aree: in assoluto si distingue la provincia di Rimini che ha i tassi più alti di autori italiani e stranieri sia per la criminalità violenta che per la criminalità appropriativa. Per quanto riguarda la criminalità violenta altre tre province (Sassari, Frosinone ed Enna) presentano tassi elevati per italiani e stranieri. Non vi sono province con tassi elevati coincidenti tra italiani e stranieri per la criminalità appropriativa.

Gli autori di reato italiani e stranieri nelle aree metropolitane
Come ripetutamente dimostrato dalla letteratura nazionale e internazionale, le aree metropolitane presentano tassi di autori (italiani e stranieri) di reato più alti rispetto al resto della propria provincia. In generale emerge che oltre a concentrare maggiormente la criminalità (violenta e appropriativa), le aree metropolitane sembrano in proporzione attrarre in misura maggiore i reati violenti rispetto al resto della provincia. Nelle aree metropolitane sono gli autori marocchini (48,3 ogni 1000 presenti), tunisini (31,2) e romeni (21) a presentare i tassi più alti di criminalità violenta, mentre nel resto della provincia la classifica è guidata da serbo-montenegrini (15,5 ogni 1000 presenti), seguiti da marocchini (8,2) e tunisini (8,1).
Per quanto riguarda la criminalità appropriativa nelle città i tassi di autori stranieri più elevati sono fatti registrare dai romeni (68,4 ogni 1000 presenti), seguiti da marocchini (35,9) e serbo-montenegrini (28,4). Nel resto della provincia la graduatoria è guidata da serbo-montenegrini (84,3 ogni 1000 presenti), romeni (24,8) e marocchini (7,1).

Gli autori di reato italiani e stranieri e i fattori di contesto
Generalmente parlando, le caratteristiche socio-economiche delle province italiane sembrano scarsamente correlate con la devianza degli autori italiani e stranieri. L’unica eccezione fa capo agli autori di reato italiani adulti (30 anni e più). In questo caso, sia per la criminalità violenta che per quella appropriativa, sembra esserci un effetto protettivo di un buon tessuto economico (poca disoccupazione) sui tassi di reati violenti e appropriativi degli italiani ultratrentenni (più per i maschi che per le femmine). Nessuna variabile è invece significativamente correlata con gli autori stranieri di reato. In questo senso, la differenza tra italiani e stranieri può derivare dal fatto che una maggiore difficoltà a entrare nel mercato del lavoro regolare spinga la popolazione straniera verso comportamenti devianti (specie di natura appropriativa).