di Alberto Terrizzano *

Technology Entrepreneurship, Leading Trends in Information Technology, ed Effective Negotiation & Persuasion in English. Sono i corsi che ho frequentato a Stanford, tutti accomunati dalle tematiche del business, della tecnologia e dell’innovazione, in linea con il mio percorso di studi all’Università Cattolica in Economia e Management. Inoltre, ho preso parte alla Silicon Valley Innovation Academy, un enrichment program che insegna, con un approccio pragmatico, dinamico e innovativo, come sviluppare una grande idea che, diventando una start-up, possa potenzialmente cambiare il mondo. 

La semplice ma straordinaria consapevolezza di essere uno studente di Stanford è stata l’emozione più̀ ricorrente e maggiormente toccante. E lo è tuttora. Spesso, dopo la cena, mi piaceva prendere il caffè (americano, ovviamente) mentre passeggiavo al tramonto tra gli edifici del Campus. In quei momenti pensavo a tutti i celebri alumni che sono passati di lì e a tutto ciò che in quella culla del futuro è nato e ha contribuito a cambiare il mondo. 

Uno dei pilastri portanti di questa esperienza sono state le persone che ho incontrato. Ho conosciuto ragazzi provenienti da tutto il mondo: Giappone, Zimbabwe, Finlandia, Singapore, Libano, Hong Kong, solo per citare alcuni Paesi. E da ogni ragazza e ragazzo che ho incontrato ho imparato qualcosa di particolare. Ognuno ha contributo ad arricchire sempre più la mia conoscenza del mondo e ad alimentare in me un entusiasmo verso le differenti culture che prima non avevo mai sperimentato in maniera così significativa. Inoltre, ho avuto la grande fortuna di poter incontrare professionisti italiani che ricoprono ruoli di rilievo all’interno delle migliori aziende della Bay Area - come Apple, Google, Samsung - che mi hanno saputo ascoltare, consigliare, e motivare in maniera sorprendente verso il raggiungimento dei miei obiettivi futuri. 

In Silicon Valley si usa dire che il tuo network (le persone che incontri e conosci) sia il tuo vero net worth (la tua ricchezza). Ecco, tutte le persone che ho incontrato hanno rappresentato la vera ricchezza di questa esperienza. 

Le modalità di svolgimento delle lezioni sono sensibilmente differenti da quelle dell’Università italiana: tutto è più dinamico, coinvolgente, attivo. Assecondando un giudizio affrettato, potrebbe risultare una modalità di lezione e conseguente studio più semplice, in realtà ha un livello di difficoltà considerevole. Difatti, a ogni studente è richiesto di essere protagonista, e questo comporta un’attenzione costante in classe, un lavoro continuo a livello individuale o di gruppo a casa, e la necessità di essere sempre pronti a dare il proprio qualitativo contributo per arricchire la lezione. 

Oltre a ciò, a differenza dell’Italia, non vi è una linea di demarcazione netta tra la lezione (frontale) in classe, lo studio sul libro a casa, e la successiva applicazione sul campo di quanto appreso; tutto ciò a Stanford è intrecciato inscindibilmente: impari ascoltando un ospite leader nel suo settore, metabolizzi quanto appreso con qualche nozione più teorica durante la lezione, e poi impari eseguendo gli assignment a casa. Per esempio, che cos’è e come funziona un quantum computer me l’ha spiegato uno dei vice-president di IBM, come costruire un’impresa di successo me l’ha insegnato il co-fondatore di LinkedIn, mentre come definire la dimensione del mercato l’ho imparato facendo un progetto con altri studenti. 

La Silicon Valley. A Stanford vi è un legame molto forte tra le facoltà scientifiche presenti nel Campus, da business a computer science passando per le diverse engineering, e a supporto di ciò vi è la spinta incessante delle imprese presenti sul territorio; basti pensare che dal Campus di Stanford in bicicletta si possono facilmente raggiungere gli headquarter di Facebook, Tesla, Netflix, Google, e altri ancora. Tutto ciò crea un motore per l’innovazione formidabile, nonché una calamita per i talenti di tutto il mondo: un crogiolo di opportunità. 

Per me, che sono uno studente di Economia e un appassionato di tecnologia, un ammiratore delle grande imprese hi-tech della Silicon Valley e un amante degli Stati Uniti, studiare a Stanford è stata l’esperienza più bella della mia vita.

* 23 anni, di Cinisello Balsamo, studente del corso di laurea magistrale in Management, facoltà di Economia, campus di Milano