È possibile invertire la rotta della fuga dei cervelli dei giovani italiani? È fattibile nel lungo periodo la creazione di un movimento positivo e dinamico capace di generare opportunità lavorative e di sviluppo in Italia, facilitando così il rientro delle grandi risorse intellettuali che negli anni hanno lasciato il nostro Paese? Si possono valorizzare le intelligenze che sono rimaste evitando loro l’esodo verso altri continenti?

A tali quesiti si risponderà nell’ambito della seconda edizione dell’evento “We’re Back”, che si svolgerà sabato 19 settembre a Genova presso i Magazzini del Cotone (nel rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti in tema Coronavirus), organizzato dall’associazione NewGen, con il patrocinio del Comune di Genova, della Regione Liguria e della Camera di Commercio di Genova, e la sponsorizzazione della Banca Passadore.

A introdurre la manifestazione sarà il sindaco di Genova Marco Bucci, forte di una pluriennale esperienza lavorativa negli Stati Uniti.

Parteciperanno al dibattito, condotto dalla conduttrice televisiva Victoria Cabello, esponenti qualificati del mondo delle imprese e delle professioni: il regista Gabriele Muccino, Margherita Pagani, Forbes under30 e CEO di Impacton.org, Paolo Basilico, founder Samhita Investments, Vincenzo Novari, CEO Comitato organizzativo Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Veronica Squinzi, Mapei CEO & Global Development Director, Benedetta Arese Lucini, co-founder e CEO Oval Money.

A loro il compito di illustrare il senso delle esperienze vissute all’estero e le ragioni professionali e personali del rientro in Italia - storie di determinazione, know how e desideri di chi ha fatto ritorno nel nostro Paese - mettendo a fuoco le best practices da importare e le risorse da valorizzare per il rilancio del mondo professionale in Italia.

“We’re Back” è un evento pensato specialmente per i giovani sul tema del rientro e della “circolazione dei cervelli”. L’Italia forma ogni anno ragazzi eccellenti in ogni disciplina che fanno la fortuna di altri Paesi. È importante, allora, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità per migliorare il mondo del lavoro invertendo così la rotta della fuga dei cervelli e rendendo l’Italia una meta e non un punto di partenza.