* di Monica Grazioli

Capita spesso di chiedersi, studiando scrittori o artisti celebri del passato, come fossero le loro vite quotidiane, quali fossero i loro interessi e le loro passioni. Pensiamo di conoscerli, ma sappiamo solo quello che leggiamo sui libri.

È per questo motivo che, quando abbiamo scoperto che Alix Tardieu, figlia unica del poeta e drammaturgo francese Jean Tardieu (1903 – 1995), vive a San Felice del Benaco, nei pressi del Lago di Garda, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di soddisfare la nostra curiosità.

Accompagnati da Davide Vago, docente di letteratura francese, siamo stati accolti dalla signora Tardieu nella sua bella villa con giardino, nascosta nel cento di San Felice dietro un imponente portone. Prima di essere in parte adibito ad alloggio per turisti, questo luogo era la residenza che Jean Tardieu aveva scelto come casa per la famiglia sul Lago di Garda: un vero e proprio "Paese delle Meraviglie", immerso nella natura e nella tranquillità tipiche di quella zona.

Nell’ala della casa in cui alloggia Alix, che è oggi sede anche di un’associazione culturale, possiamo trovare ancora una parte della vastissima biblioteca paterna, che contiene sia romanzi illustri da lui amati, sia grandi classici, sia alcuni suoi manoscritti, oltre che alle sue opere, in originale e in traduzione, e a saggi sulla poesia e sull’arte del Novecento. Ciò che colpisce di più tra i manoscritti sono probabilmente i Poèmes à voir, ossia delle poesie che si ispirano ai calligrammi di Apollinaire: nel calligramma, i versi sono disposti a formare un’immagine, rappresentante il tema della poesia. Toccando quei fogli e quelle pagine, abbiamo capito quanto la scrittura di una poesia sia, anzitutto, qualcosa di concreto.

Insieme ad Alix abbiamo ripercorso parte della vita di suo padre, e per tutto il tempo è sembrato che lui fosse lì con noi. Ci ha raccontato degli aneddoti su di lui, per esempio di quando, da bambina, lei e sua madre lo guardavano recitare le sue opere teatrali e le sue poesie per vedere l’effetto che avrebbero avuto sul pubblico. Ci ha mostrato le tesi di laurea di sua madre, studiosa di botanica, che il nonno, il pittore Victor Tardieu, aveva fatto rilegare in maniera sublime. Abbiamo visto lo studio dove Jean Tardieu si ritirava per leggere o scrivere, l’arpa che sua madre (Caroline Luigini, musicista discendente da una famiglia di origine italiana emigrata in Francia) usava per dare lezioni di musica e i quadri che Victor aveva dipinto. È stato come essere parte della famiglia Tardieu per un giorno, immersi tra le muse della pittura, della musica e della poesia.

Perché non basta studiare un autore per conoscerlo. Tardieu è un uomo del suo tempo. Nella sua lunga vita ha vissuto due guerre mondiali, ha visto odio e morte, ha assistito alla distruzione dell’uomo e di tutto ciò ad esso collegato, facendone il fulcro delle sue prime opere. Ha contribuito alla morte e alla rinascita del linguaggio e di nuovi modi di esprimersi, e con Beckett e Ionesco è annoverato tra gli autori del cosiddetto Teatro dell’Assurdo, o di derisione. Ma nelle sue opere compare molto anche del suo io più profondo, della sua vita, della sua famiglia, dei suoi pensieri e delle sue idee. Conoscere Jean Tardieu uomo prima di studiare Jean Tardieu scrittore è stato fondamentale. Abbiamo capito quanto di lui sia proiettato nei suoi scritti.

Vorremmo azzardare un’ipotesi. Nel Paese delle Meraviglie di Alix Tardieu, suo padre potrebbe essere una versione tutta positiva del Brucaliffo: un saggio, un visionario, talvolta considerato bizzarro, ma che dice sempre le cose come stanno, che dipinge la sua realtà esattamente come la vede, che non ha paura di giocare con le parole, per dimostrarne l’arbitrarietà e il fondo di mistero sulle quali poggiano.

Grazie, quindi, alla signora Alix Tardieu per averci fatto entrare nel suo mondo, per averci fatto conoscere l’uomo (e non solo l’autore) dietro testi del calibro di Poèmes à voir, Le Guichet, Le Meuble, L’Épouvantail. Grazie per averci fatto comprendere meglio Jean Tardieu.

*studentessa della Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature straniere