Dalle finestre fotovoltaiche agli orti condivisi, dai green office ai progetti innovativi di riciclo della plastica, fino all’insolito coraggio di cittadini che non hanno paura di lottare per una vita migliore: queste le storie che alcuni degli studenti praticanti della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica hanno presentato nella suggestiva cornice dell’aula Negri da Oleggio, venerdì 15 giugno, in occasione della premiazione del concorso “Il Sorriso di Giorgio”.
Quello tra l’omonima associazione - creata dai genitori con la finalità di ricordare il figlio scomparso prematuramente un mese dopo aver conseguito la laurea triennale in “Linguaggi dei media” all’Università Cattolica - e la scuola di giornalismo è, ormai, un sodalizio consolidato e anche quest’anno le parole del giovane Giorgio Scarpazza sono state il punto dal quale i giornalisti in erba sono partiti per il confezionamento di piccole inchieste video sul tema della responsabilità dell’uomo nei confronti dell’ambiente e della tecnologia al servizio della sostenibilità.
La cerimonia di premiazione si è aperta con l’intervento del padre di Giorgio, Paolo Scarpazza, presidente dell’Associazione, che ha tenuto a ribadire quanto sia fondamentale nella protezione dell’ecosistema il contributo dei giovani, «soprattutto dei giovani giornalisti che, con la loro professione possono e devono divulgare, senza paura, messaggi di un certo peso e di una certa risonanza».
Posizione condivisa anche dal professor Enrico Maria Tacchi, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio dell’Ateneo, che ha potuto trovare piena corrispondenza nei video presentati dai partecipanti. Appoggiandosi talvolta alla denuncia di realtà poco felici, talvolta all’endorsement di nuove tecnologie, hanno dimostrato di essere in grado di dar voce a un tema che sembra fin troppo trascurato dai potenti.
Delle cinque mini-inchieste in gara, tutte reputate di qualità dalla commissione giudicante, soltanto una è riuscita a portarsi a casa il placet della giuria e una borsa di studio del valore di 4.000 euro: a trionfare è stato il lavoro di Davide Arcuri sulle finestre fotovoltaiche, progetto a supporto della messa a punto di una tecnologia in grado di produrre energia sostenibile, pulita e a basso costo, elaborato da due ricercatori dell’Università Bicocca di Milano, vincitori di un concorso per start up emergenti.
Ad arricchire l’incontro di prospettive e punti di vista diversi, tre esempi di realtà giornalistiche indipendenti ma di successo nei loro campi d’azione, presentate dal direttore delle testate della scuola, Matteo Scanni: Altreconomia, rappresentata dal direttore Pietro Raitano; Scarp de’ tenis, con il direttore Stefano Lampertico; e Green Planner, rappresentata dal direttore Cristina Ceresa. Tre diverse voci che hanno provato, attraverso il racconto delle loro esperienze professionali, a dare consigli preziosi ai giovani praticanti, invitandoli a non perdere mai di vista alcuni dei punti cardine del mestiere che hanno deciso di intraprendere, su tutti la libertà, l’originalità, l’autorevolezza e il coraggio.
Le parole della vicedirettrice della Scuola di giornalismo, professoressa Nicoletta Vittadini, hanno concluso il pomeriggio, lanciando un messaggio importante: per occuparsi del macroambiente è necessario avere un occhio di riguardo per il microambiente e, in questo, le tecnologie, se usate con intelligenza e parsimonia, possono essere un valido alleato, soprattutto per una generazione come quella dei Millenials, nata all’ombra dello smartphone.