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#Viciniadistanza, così le università italiane reagiscono alla crisi

COVID-19 #Viciniadistanza, così le università italiane reagiscono alla crisi Il mondo accademico del nostro Paese ha saputo adattarsi e affrontare l'emergenza Coronavirus: per tornare rinnovato, più forte e con più strumenti di prima. Il video della CRUI 24 aprile 2020 Gli atenei italiani non si sono piegati all'emergenza Coronavirus. E lo hanno dimostrato con una clip realizzata dalla CRUI , la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane , per dimostrare come il mondo accademico del nostro Paese, grazie alla didattica a distanza, ha saputo affrontare la crisi causata dalla pandemia. Perché l'università è una comunità sociale fatta di menti, di persone, di relazioni che si sono sapute adattare attingendo alla propria creatività con l'obbligo morale di continuare a essere una comunità. “Per continuare a stare vicini, a distanza. E tornare rinnovati, più forti di prima e con più strumenti di prima” #crui #coronavirus #covid-19 #ecatt Facebook Twitter Send by mail Print.

 

“Ingaggiare” i cittadini per renderli più consapevoli

CORONAVIRUS “Ingaggiare” i cittadini per renderli più consapevoli Una ricerca degli psicologi di EngageMinds Hub ha studiato l’adesione degli italiani alle misure di contenimento di Covid-19. È il primo quadro che emerge dalla ricerca condotta dal Centro di Ricerca EngageMinds Hub nell’ambito del progetto Craft- Cremona Agri-Food Technologies e della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali. L’indagine ha inteso mappare le principali reazioni degli italiani all’emergenza Covid-19 in relazione alla loro capacità di “engagement”, cioè all’attitudine dimostrata nell’elaborare psicologicamente le preoccupazioni legate allo stato di emergenza e di assumere un ruolo proattivo e collaborativo nel processo preventivo. In particolare il centro EngageMinds Hub ha validato un modello psicologico di valutazione dell’“engagement” (definito People Health Engagement Model**) capace di predire le reazioni psicologiche dei cittadini e di spiegarne la maggiore o minore aderenza alle prescrizioni di contenimento del Covid 19. In generale, lo studio rivela come solo il 16% degli italiani sia in uno stato di “equilibrio” psicologica e quindi risulti capace di agire in modo sinergico con il sistema sanitario e le prescrizioni per ridurre il rischio di contagio. Ma qual è quindi il valore aggiunto di profilare i cittadini sulla base del loro livello di Engagement? Rendere consapevoli i cittadini e i consumatori del loro ruolo cruciale nell'evitare la rapida diffusione del virus è un obiettivo primario per rendere efficace il processo preventivo del nuovo coronavirus. Poter identificare e prevedere il profilo dei cittadini è fondamentale al fine di accompagnarli in questo processo di maturazione psicologica della percezione di sé come responsabili della salute propria e della comunità.

 

#5 consigli per una sana alimentazione

Se c’è una cosa scientificamente appurata, è che l’alimentazione non può certamente curare o proteggerci dall’infezione del nuovo coronavirus (a discapito di qualche falsa notizia circolata di recente sui social media legata agli effetti stupefacenti della vitamina C!). Quello che è certo, però, è che curare l’alimentazione, anche in questo periodo, può rappresentare un buon strumento per cercare di mantenerci in salute e svolgere al meglio le attività quotidiane tra le mura domestiche. Ricorda di pianificare i tuoi pasti Una sana alimentazione passa anche dalla corretta ripartizione di calorie durante la giornata. Se il nostro dispendio energetico si è ridotto, perché siamo diventati più sedentari, ricordiamoci di prediligere alimenti a bassa densità energetica (come frutta e verdura) e di controllare le quantità di cibo che ingeriamo. È rappresentata da una piramide che ci indica quali sono gli alimenti da consumare più frequentemente (che stanno alla base della piramide) e quelli di consumare meno spesso. Asseconda i tuoi gusti, ma cerca anche di sperimentare pietanze nuove per garantire l’apporto di cui abbiamo bisogno di tutti i nutrienti e altri composti interessanti dal punto di vista nutrizionale. Se è vero che dobbiamo porre particolare attenzione a non eccedere con le porzioni e gli spuntini non previsti, è altrettanto vero che possiamo attuare piccoli gesti quotidiani, che ci consentano di garantire il giusto dispendio energetico.

 

Affaire Clorochina, cosa c’è da sapere sulla sua efficacia

Lo studio Affaire Clorochina, cosa c’è da sapere sulla sua efficacia Il professor Roberto Cauda , docente di Malattie infettive alla facoltà di Medicina, ricostruisce la vicenda del farmaco impiegato contro il Covid-19 di cui uno studio, subito messo in discussione, ha affermato la pericolosità. Il punto della situazione 11 giugno 2020 di Roberto Cauda * La doverosa premessa di questa mia riflessione è che al momento non esistono farmaci specificatamente indicati per il trattamento della malattia Covid-19. Preso atto di ciò, non possiamo però negare che vi sono farmaci che nel corso di questi ultimi mesi hanno dimostrato una certa efficacia nel contrastare la pandemia. Tralasciando questi ultimi due, forse il farmaco che è più stato utilizzato, per le sue caratteristiche di maneggevolezza e facilità di reperimento, è stata proprio la clorochina che in Europa è stata per lo più somministrata in forma di idrossiclorochina. Questa ultima informazione è stata una sorpresa, dal momento che la clorochina, nelle sue varie preparazioni farmaceutiche, è stata nel corso di questi ottant’anni impiegata su larga scala, per il trattamento della malaria e più recentemente di malattie reumatiche, senza che emergesse una particolare tossicità a essa legata. Di fronte al diniego (per ragioni di riservatezza) di renderli disponibili da parte di questa, gli autori, alcuni giorni or sono, hanno ritirato il lavoro ritenendo che non potevano più garantire la qualità e l’obiettività dei risultati . Da ricercatore, con il background scientifico sulla clorochina che ho testé dichiarato, penso che quanto avvenuto rientri nella dialettica della scienza e della ricerca che prevede che ogni lavoro pubblicato possa trovare una conferma o una smentita da parte di altri ricercatori che studiano lo stesso argomento.

 

Testing positive for Coronavirus does not mean being contagious

Research Testing positive for Coronavirus does not mean being contagious A study conducted by researchers of the Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS and Università Cattolica has been published in JAMA Internal Medicine. The detection of the so-called viral replicative RNA is proposed by the authors as an indicator of the presence of vital and potentially transmissible viruses, but further studies will be needed to establish whether these patients can actually transmit the virus. During the follow-up (approximately 50 days after the diagnosis of COVID-19), the nasal-oropharyngeal samples of these patients were tested for the presence of both total (genomic) and replicative (subgenomic) viral RNA. «The presence of replicative RNAs in the samples was used as an indicator of ongoing viral replication. Only one of these, however, also tested positive for SARS CoV-2 replicative RNA. Samples obtained from patients at the time of the disease were reanalysed and, as expected, all tested positive for SARS CoV-2 replicative RNA», said Professor Sanguinetti. The only patient who tested positive for both total and replicative RNA became positive 16 days after recovery (and 39 days after the initial diagnosis of COVID-19) was an elderly patient with hypertension, diabetes and cardiovascular disease, who had a symptomatology compatible with COVID-19 at follow-up.“ This study confirms the usefulness of performing an accurate follow-up of recovered COVID-19 patients and reinforces the concept that reinfections in recovered COVID-19 patients are rare ‒ concluded Sanguinetti ‒although testing positive to the ‘conventional’ molecular test (which detects total SARS CoV-2 RNA). Therefore, research into SARS CoV-2 replicating RNA could help resolve the dilemma about the real infectivity of recovered COVID-19 patients who return positive for SARS CoV-2 RNA».

 

Coronavirus, guariti ma ancora positivi al tampone,sono quasi uno su cinque

Roma Coronavirus, guariti ma ancora positivi al tampone,sono quasi uno su cinque Uno studio di ricercatori dell'Università Cattolica e Policlinico Gemelli IRCCS dimostra implicazioni per la possibile contagiosità di queste persone uscite dalla quarantena. È quanto emerso da uno studio pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine e condotto dal professor Francesco Landi , docente di Medicina Interna all'Università Cattolica e direttore della UOC di Riabilitazione e Medicina Fisica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Lo studio ha coinvolto 131 pazienti Covid-19: si è visto che 22 dei pazienti (16.7%), pur rispettando tutti i criteri per terminare la quarantena (assenza di febbre e due tamponi negativi), hanno presentato nuovamente tampone positivo dopo due settimane. La probabilità di restare positivi al SARS-CoV-2 è più alta tra coloro che presentano ancora dei sintomi. Ebbene, è emerso che diversi sintomi erano ancora frequenti nella popolazione di guariti: la fatica nel 51%, difficoltà respiratorie nel 44%, tosse nel 17%, indipendentemente dall'esito positivo o negativo del tampone effettuato a giugno. La probabilità di risultare ancora positivi al SARS-CoV-2 dopo la guarigione è risultata significativamente elevata tra coloro che ancora presentavano sintomi respiratori, come mal di gola e rinite (sintomi simili al raffreddore). "Questo è il primo studio a fornire un dato certo sui pazienti (16,7%) ancora positivi al tampone dopo la guarigione - rileva il professor Landi -.

 

Coronavirus: teaching activities will be suspended until 7 March

The measures relative to catching up teaching hours will be communicated at a later date. In order to adequately plan the rescheduling and resumption of teaching activities, the university offices and all employees will be operational. Please see below the press release from the Conference of Rectors of the Lombard Universities The Universities of Lombardy all agree that the precautionary measures that led to the suspension of all teaching activities in the week commencing Monday 24 February 2020 are still in place. Therefore, in order to ensure the orderly functioning of the institutional programmes of all the Lombard universities, current teaching activities are suspended until next Saturday 7 March. In the meantime, in order to limit the adverse effects of this emergency, all the Universities of Lombardy have taken the appropriate steps to offer students distance learning methods, in line with the modalities specific to each university. Each Lombard University is currently analysing the various possible scenarios and identifying the appropriate solutions to be adopted both in the short and medium/long term, particular regarding the organisation of teaching activities. coronavirus #precautionarymeasures Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Il pendolo impazzito della comunicazione

In realtà il sistema dei media non ha fatto altro che riflettere quell’incertezza dovuta alla gestione politica dell’informazione 28 febbraio 2020 Anche i media in questi giorni sono nell’occhio del ciclone per come hanno trattato l’emergenza da Coronavirus. Pubblichiamo l’analisi che il professor Massimo Scaglioni ha prodotto sull’andamento oscillatorio dell’informazione di Massimo Scaglioni * Si sta parlando molto, in queste ore, di responsabilità della comunicazione e dei media nell’“ affaire coronavirus ”. Come chiunque si occupi di comunicazione sa bene, questa continua oscillazione di toni e contenuti rende la comunicazione stessa del tutto inefficace: è vero tutto e il contrario di tutto. Ma, perdonatemi, mi pare che il sistema dei media non abbia che riflettuto, talvolta, certo, oscillando in maniera ancora più estrema (in certi casi quasi grottesca), quell’incertezza che discende però dalla gestione politica della comunicazione. Insomma, i titoli di Libero , per dire, o alcune dirette dei programmi-contenitore del daytime , van presi per quello che sono, che trattino del virus, dei migranti o di altri temi. Che dipende sicuramente da un certo grado di incertezza che gli stessi medici e scienziati denunciano: ci sono oggettivamente cose che non sappiamo con esattezza, cose che non possiamo prevedere. Ma c’è anche un “di più” che si poteva evitare, in un senso o nell’altro: dalle battute infelici del Presidente del Consiglio sull’ospedale di Codogno alla mascherina (per altro inutile) indossata in diretta streaming dal Presidente della Regione Lombardia.

 

Don Simone: «Dio non ci lascia mai soli»

Tra di loro anche molti assistenti pastorali o docenti di teologia dell’Università Cattolica, che, accanto al loro impegno in Ateneo, sono stati in prima linea su diversi fronti Aiutare le persone in difficoltà a causa della pandemia si può fare con molti gesti. È quanto cerca di fare don Simone Tosetti , giovane vicario parrocchiale della chiesa di San Nicolò a Trebbia in provincia di Piacenza, assistente diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi e cultore della materia in Teologia nel campus di Cremona dell’Università Cattolica. Abbiamo cercato di mantenere un contatto telefonico con tutti, in particolar modo con gli anziani che abitualmente frequentavano la parrocchia o il bar dell’oratorio, perché erano quelli che rischiavano di più sentire la solitudine. Nell’Ottava di Pasqua e poi nel mese di maggio abbiamo fatto delle dirette sulla pagina Facebook della parrocchia dove abbiamo proposto delle meditazioni che possano alimentare la Fede in assenza dalle attività abituali». Per cui percepisci anche da prete l’importanza delle persone che hai intorno, non solo per il servizio che fanno ma anche per quello che creano con te a livello relazionale. Certamente gli eventi che accadono ci fanno porre delle domande anche nei confronti di Dio. Sicuramente c’è stato chi si è posto delle domande e probabilmente che adesso fatica a vivere la fede. Nel rapporto con il Signore qualcuno uscirà cambiato perché non avrà più tanta fiducia, ma sicuramente le persone che vivono sinceramente la fede ne usciranno rafforzate perché scopriranno che la presenza del Signore non viene a mancare anche in momenti così strazianti.

 

Leggendo i giornali, la parola agli esperti della Cattolica

Il demografo della Cattolica Alessandro Rosina su “Il Sole 24 ore” ha inquadrato l’emergenza Coronavirus come l’occasione per superare il Novecento ed entrare pienamente nel XXI secolo, andando oltre i limiti del modello sociale e di sviluppo del Novecento. Pertanto ha invitato a «guardare oltre gli interessi dei singoli Stati, con una operazione culturale che consenta di fare una sintesi alta tra l'Europa della responsabilità e quella della solidarietà. Adesso che non possiamo fare assembramenti, potrebbe essere l’occasione di ripensare questi territori: con la differenza che prima erano più isolati, mentre oggi ci si può vivere in modo più connesso». Francesco Timpano , direttore del Centro Studi di Politica Economica e Monetaria all'Università Cattolica di Piacenza, intervistato su la “Libertà”, ha parlato dell’importanza della “Fase 2” circa l’impegno diversificato dei sistemi finanziari e degli enti locali. Ruben Razzante , docente di Diritto dell'informazione, su “Il Giorno” ha riportato le statistiche sull’uso dei canali tv, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rilevando una crescita che denota una vera rivoluzione nelle abitudini di milioni di utenti. e Management dei Sistemi sanitari, sul “Corriere salute” così ha scritto: «Prezioso e irrinunciabile è diventato l'apporto del volontariato e del terzo settore, che oggi si sta facendo carico dei più fragili, degli ultimi: emergenza nell'emergenza. Se non la creazione di un sistema nazionale delle emergenze sanitarie almeno un potenziamento delle strutture sanitarie nell'ambito del sistema nazionale della protezione civile è la strada che siamo chiamati a percorrere sin d'ora».

 

Coronavirus, una task force contro le fake news

COVID-19 Coronavirus, una task force contro le fake news Istituita dal Sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio e formata da otto esperti avrà il compito di fornire ai cittadini i criteri per riconoscere le fonti autorevoli. Per questo motivo il Governo ha deciso di istituire un' Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network . A comporla otto esperti, provenienti prevalentemente dal mondo accademico e del giornalismo, tra cui figura anche il professor Ruben Razzante , docente di Diritto della comunicazione del nostro Ateneo. “Si tratta di un gruppo di lavoro molto agile –spiega il prof. Razzante - che vuole semplicemente inquadrare il fenomeno delle fake news in ambito emergenza Covid-19. Il nostro incarico si svolge sotto l'egida del Sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio che divulgherà attraverso i suoi canali istituzionali il lavoro della task force attraverso comunicazioni periodiche alla collettività. “Ci occuperemo – precisa Razzante - delle fake news che rischiano di avere un impatto sui comportamenti dei cittadini rispetto alle misure di contenimento e che quindi possono avere un riflesso diretto sulla salute delle persone: il virus dell'infodemia fa paura tanto quanto della pandemia. Tutto ciò che si occupa di come è successo, perché è successo e di chi ha responsabilità sono cose che riguardano la politica e noi non siamo assolutamente una squadra politica.

 

Covid-19, a rischio chiusura il 30% delle scuole paritarie cattoliche

Appello Covid-19, a rischio chiusura il 30% delle scuole paritarie cattoliche È l’allarme lanciato su “il Sole 24 Ore” dai docenti della Cattolica Andrea Perrone , Marco Miccinesi , Marco Allena e Marco Grumo . La necessità di ricollocare circa 300.000 studenti e sostenere oltre 40.000 lavoratori disoccupati può comportare sino a 5 miliardi di spesa pubblica. Questo, in sintesi, l'allarme lanciato sulla stampa da gestori e analisti di politiche scolastiche. Tutti gli emendamenti proposti in sede di conversione del Decreto Cura Italia, tuttavia, sono stati respinti o superati dal ricorso al voto di fiducia. Si consideri la chiusura delle scuole per l'infanzia conseguente al lock-down. Ci si sarebbe, quindi, aspettati che le scuole fossero trattate come le altre imprese, con riguardo, per esempio, alla garanzia pubblica sul finanziamento bancario. continua a leggere su “ilsole24ore.com”] * Rispettivamente docenti di Diritto dei mercati finanziari, di Diritto tributario, campus di Milano, di Diritto tributario, campus di Piacenza, di Economia aziendale #coronavirus #scuoleparitarie #allarme Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Coronavirus, i nostri esperti sui giornali

In campo economico, sul Sole 24 Ore il 17 marzo il professor Alberto Quadrio Curzio svolge la tesi che il Covid 19 va combattuto con azioni sanitarie e scientifiche, tecnologiche ed economiche, sociali e civili, con un piano europeo di infrastrutture che consentano di superare gli effetti della crisi. Anche l’economista Paolo Gualtieri su Avvenire esamina la prospettiva europeistica di condividere oneri e rischi, indicando prospettive di sviluppo. Ritorna su questo tema la sociologia della comunicazione Chiara Giaccardi , approfittando di questo tempo per ripensare il senso delle nostre vite e dei nostri legami di socialità, di lavoro, di consumo, di abitare e vivere le città. Il professor Ruben Razzante , su Il Giorno cita le soluzioni di solidarietà digitale delle grandi aziende nell’agevolare da un punto di vista economico i propri utenti in questo particolare periodo per pagamenti e operazioni on line. Il professor Emanuele A. Vendramini su Il Sole 24 Ore coglie l’occasione per individuare un’opportuna soluzione di divisione di competenze del SSN tra ospedali e medici di famiglia. Come sottolinea la psicologa dei consumi Guendalina Graffigna sul Corriere Salute , la dura prova che gli italiani stanno affrontando in questo momento dovrebbe ridimensionare il nostro modo di vivere e rivedere la nostra scala valoriale. Ora l’Unità di crisi del ministero si occupa di monitorare le regioni per capire quali siano i modelli organizzativi più efficienti in modo da esportarli nelle regioni meno attrezzate, e il Lazio è uno dei più virtuosi come testimonia il Covid hospital al Columbus, realizzato in tempi record.

 

Post Covid, le competenze che faranno la differenza

Altems da anni forma queste professionalità, di diversa competenza e provenienza, in una visione sistemica che esce dal puro contesto clinico per contemperare tutte le esigenze, non ultima la comunicazione, parte integrante della capacità manageriale, per essere preparati e pronti qualora si ripresentasse un’emergenza sanitaria di stesse dimensioni». Senza la maturità e la flessibilità delle aziende e di tutti i livelli, non solo apicali, ma anche intermedi di management, senza le giuste competenze che rendono vincenti le squadre organizzative, questo scenario difficile e complesso sarebbe stato impossibile da gestire». Anche la Farmacia è stata in prima linea nella prima fase di emergenza, in piena interazione con le altre competenze e in un’azione capillare in tutti i territori: «La parola-chiave di questo dibattito è “competenze”» ha detto Luigi D’Ambrosio Lettieri , presidente Fondazione Francesco Cannavò (Fofi). Accanto al Pil economico che misura i livelli di efficienza di un Paese, il “Pil del sapere” rappresenta tutte quelle capacità e competenze che legittimano e riconoscono alle istituzioni un ruolo di utilità sociale. In Sanità le competenze sono molto complesse e concorrono nel loro insieme a disegnare i livelli di capacità di un sistema di rispondere a un bisogno, anche così difficile come quello di una pandemia. L’emergenza Covid-19 ha lasciato preziosi insegnamenti anche in tema di Comunicazione: «Ciò che Covid ci ha consentito di maturare è la centralità che la Comunicazione riveste per gestire le situazioni di crisi» ha detto Mariagrazia Fanchi , direttrice dell’ Alta Scuola in Media e Comunicazione dell’Università Cattolica (Almed) . È dunque importante inserire nella formazione di un Economista sanitario e di un professionista della Sanità la conoscenza del sistema giuridico che porta a una maggiore competenza e anche a una motivazione maggiore nel proprio lavoro.

 

Contro Covid-19 un’azione congiunta europea

È quanto scrive Simone Tagliapietra , della facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in un articolo pubblicato martedì 10 marzo su The Guardian . L’autore, collaboratore del Think Tank Bruegel e della Fondazione Mattei, illustra cosa stia vivendo in questi giorni in Italia, sottolineando gli enormi sforzi che si stanno compiendo sia sul lato del contenimento, sia sui lati sanitario ed economico. leggi su The Guardian l’articolo integrale ] #coronavirus #covid19 #europa Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Coronavirus: Università Cattolica postpones the deadline for payment of the third fee instalment

For information: infocoronavirus@unicatt.it #coronavirus Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Coronavirus, attività didattica sospesa fino al 7 marzo nelle sedi padane

I provvedimenti relativi al recupero delle ore di didattica saranno comunicati successivamente. Per pianificare adeguatamente la riprogrammazione e la ripresa dell’attività didattica, gli uffici saranno funzionanti e i dipendenti regolarmente in servizio. Di seguito pubblichiamo il comunicato della Conferenza dei Rettori delle Università lombarde Le Università della Lombardia ritengono che siano ancora attuali le ragioni cautelative che hanno condotto a sospendere le attività didattiche nella settimana iniziata con lunedì 24 febbraio 2020. Pertanto, per sereno funzionamento delle attività istituzionali di tutti gli atenei lombardi, le attività formative in presenza sono sospese fino a sabato 7 marzo p.v. Al fine di contenere gli effetti negativi di questa emergenza, tutte le Università della Lombardia si sono nel frattempo attivate per offrire agli studenti forme di didattica a distanza, secondo modalità proprie di ogni singolo Ateneo. Le informazioni di dettaglio sono disponibili sui siti dei singoli Atenei e vengono comunicate e aggiornate in modo dettagliato a tutte le comunità accademiche. Ogni Ateneo lombardo sta lavorando all'analisi dei diversi scenari possibili e all'individuazione delle opportune soluzioni da adottare sia nel breve sia nel medio/lungo periodo, in particolare sul fronte dell'organizzazione delle attività didattiche.

 

Cottarelli, l’Europa stanzi dieci volte tanto

Economia Cottarelli, l’Europa stanzi dieci volte tanto Secondo il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani della Cattolica, i 25 miliardi messi in campo dall’Unione europea non bastano. Servirebbe l’emissione di Eurobond per sostenere investimenti infrastrutturali by Katia Biondi | 13 marzo 2020 «I 25 miliardi di euro stanziati dalla Commissione europea non bastano, l’ordine di grandezza dovrebbe esse almeno 10 volte tanto». Carlo Cottarelli , direttore dell’ Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, è scettico sulle scelte fatte dall’Europa a sostegno dell’Italia, in questo momento tra gli stati europei più colpiti dall’emergenza medica del Covid-19. Si pensava che la Banca centrale europea mettesse in campo misure ancora più espansive, ma non è stato così e allora i mercati hanno reagito male». Il 12 marzo 2020, infatti, passerà alla storia come una delle giornate peggiori della piazza finanziaria italiana, con la Borsa di Milano che ha registrato perdite pari al -16,92%. Poi però ci sono effetti anche sulle aspettative, sul clima di fiducia: la gente in una situazione di questo genere si spaventa e smette di spendere, le imprese rimandano i piani, c’è una mancanza di domanda», afferma Carlo Cottarelli. Che cosa bisogna fare allora? Per sostenere la domanda si possono fare due cose: usare una politica monetaria molto espansiva, ma più espansiva di così è difficile, oppure spesa pubblica.

 

Il don in trincea insieme ai medici

Trovo che l’esercizio del ministero sacerdotale tocca in questa fase una delle sue punte più alte: un approccio di vicinanza e di affetto che travalica le parole» by Giacomo Cozzaglio | 27 maggio 2020 Nell’emergenza Covid hanno fatto notizia, accanto a medici e infermieri, anche i sacerdoti. Questa pandemia ci ha trovati un po’ tutti impreparati soprattutto per quello che riguarda le proporzioni del numero dei malati che ha fatto sì che parecchi reparti del Policlinico si dovessero immediatamente trasformare in Covid. Nella sua esperienza di questi mesi è entrato in contatto con medici relativamente giovani che sono stati coinvolti nello sforzo medico? Quale è stato l’approccio con loro? «Essendo il nostro un Policlinico universitario, la maggior parte dei medici sono giovani. È logico che su di loro ha avuto un impatto diverso in quanto medici che fino a ieri si occupavano soltanto della loro specialità mentre ora viene chiesto loro di curare i pazienti Covid. Soprattutto coloro che sono più direttamente a contatto con i pazienti Covid o che addirittura si sono contagiati hanno iniziato un percorso di riflessione non solo a livello personale, ma anche di rivisitazione del loro approccio medico-infermieristico. Spesso il mio andare più volte in questi luoghi durante la giornata è stato accolto con “sei capitato nel momento più importante, in cui avevamo bisogno di te”, chiedendo una preghiera o una benedizione, richiesta che non capitava che facessero prima. Sono tutte espressioni che indicano il desiderio da parte loro di aver assoluto bisogno di qualcosa di più profondo che accarezzi in quel momento la loro mente e soprattutto i loro cuori».

 

Al tempo del coronavirus #iosonoengaged

CORONAVIRUS Al tempo del coronavirus #iosonoengaged Tutti possiamo trasformare il momento storico che stiamo vivendo in un’occasione preziosa per imparare a far fruttare diversamente il tempo. La lezione a distanza della psicologa delle organizzazioni Guendalina Graffigna 17 marzo 2020 É un tempo dilatato quello che stiamo vivendo. Un tempo pieno di lavoro e studio da casa. O un tempo da riempire, per anziani e per chi per diversi motivi non ha un’occupazione. Abbiamo chiesto una parola su questo tempo nuovo a Guendalina Graffigna , docente di Psicologia del lavoro e direttore del Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica. coronavirus #iosnoengaged #psicologia Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Coronavirus, lettera del Rettore agli studenti

Quando conosceremo i provvedimenti delle autorità sanitarie, potremo conseguentemente definire la nuova pianificazione delle lezioni per il recupero, in aula o con registrazioni sulla piattaforma Blackboard, delle ore perse per effetto della sospensione delle attività. SOSPENSIONE E RECUPERO DELLA DIDATTICA La decisione di sospendere le attività didattiche , su indicazione delle autorità competenti, è funzionale a ridurre gli assembramenti di persone in luoghi ristretti al fine di limitare il rischio di contagio per effetto di un virus che si trasmette con grande facilità. Come potete immaginare, dato che la nostra Università eroga in media 1.600 ore di lezione al giorno nelle sedi padane, con punte di 300 ore di lezione in contemporanea, la complessità nell’utilizzo degli strumenti di didattica a distanza non è di poco conto. I presidi, con le strutture di supporto alla didattica, stanno elaborando i piani di recupero e i nuovi calendari delle lezioni e degli esami: saranno date informazioni dettagliate il prima possibile da parte di ogni Facoltà. ESAMI Salvo diverse indicazioni delle autorità, le Facoltà adatteranno il calendario degli esami alle nuove esigenze di pianificazione delle lezioni perse, cercando il più possibile di evitare ripercussioni e disagi nei vostri programmi di studio. LAUREE E PROCLAMAZIONI Stiamo lavorando per predisporre il nuovo calendario delle lauree, sapendo che anche su questo tema le indicazioni di massima dovranno poi essere calate nelle realtà delle dodici diverse Facoltà e dei circa 100 corsi di studi erogati dall’Ateneo. Le date degli esami di laurea e le modalità dello svolgimento degli stessi e della partecipazione del pubblico saranno rimodulati, tenendo in giusta considerazione le peculiarità dei diversi corsi di laurea, alcuni dei quali distinguono il momento della discussione della tesi da quello della proclamazione.

 

Coronavirus, due ore di confronto tra il Rettore e gli studenti

In sintesi: non intendiamo trasformarci in una Università telematica, ma usiamo tutte le migliori tecnologie su cui abbiamo già investito in questi ultimi anni per garantire agli studenti il proseguimento del loro corso di studi. Le facoltà stanno già registrando le lezioni», secondo le indicazioni che i presidi hanno spiegato anche agli studenti nelle loro recenti lettere . Si stanno infatti attrezzando in queste ore 100 aule per farle funzionare anche in diretta; si stanno fornendo le opportune istruzioni tecniche ai docenti delle facoltà che tradizionalmente e per ragioni legate alla loro specificità non usano diffusamente gli strumenti digitali. Negli ultimi due giorni sono state già registrate molte ore di lezione e la programmazione ne prevede altrettante nei prossimi giorni, oltre a tutto il materiale didattico integrativo che i professori stanno caricando da giorni in rete. Per la discussione delle tesi di lauree la soluzione sembra di non difficile attuazione, grazie agli strumenti per comunicare da remoto. Il direttore amministrativo, Paolo Nusiner, ha ricordato agli studenti che, nonostante il piano che prevede anche il lavoro da casa per alcuni tipi di dipendenti, gli uffici funzionano, ma certamente è opportuno evitare l’afflusso di persone, attraverso l’utilizzo di mail. Le Biblioteche inoltre sono rimaste aperte per il servizio di prestito libri, ma - come sottolineato dalla rappresentante degli studenti - è opportuno trovare una soluzione per la consultazione dei volumi in loco soprattutto per alcune particolari categorie di tesisti.

 

Covid-19 si combatte anche in radio e Tv

Sono motivati, determinati e coraggiosi in questa fase storica» ha dichiarato Anna Maria Fellegara , preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede di Piacenza il 25 marzo a Newsroom Italia di Rainews24. L’Ateneo, prossimo a celebrare il suo primo secolo di vita, è pronto a guardare ai prossimi cento anni proprio a partire dall’interazione della didattica in presenza (fondamentale perché il processo formativo ha bisogno di relazione e di vicinanza) con gli strumenti offerti oggi dalla tecnologia. Con il passare delle settimane stanno emergendo molte esigenze che riguardano sia le persone costrette a stare in casa sia gli operatori sanitari sottoposti a ritmi di lavoro e pressioni psicologiche sempre più faticosi. Il 25 marzo a Basta la salute di Rainews24 lo psichiatra Gabriele Sani ha parlato del progetto “Resilienza Covid19” proprio per aiutare gli operatori sanitari. Ricordiamo quello di Stefano Vella il 23 marzo a La vita in diretta di Rai1 e il 24 marzo a Coffee break di La7 a proposito del farmaco Avigan utilizzato in Giappone. Una raccomandazione particolare è arrivata dal geriatra Graziano Onder il 26 marzo a Skytg24, che ha sottolineato l’importanza per gli anziani di rivolgersi subito al medico di base in caso di febbre e affanno. Il 25 marzo a Buongiorno regione di Rai3 e il 26 marzo a Piazza pulita di La7 si è parlato del progetto dei tamponi lampo, per il quale l’ospedale pilota è il Policlinico Gemelli.

 

I nostri esperti sulla stampa nazionale

Sul Sole 24 Ore l’economista Claudio Lucifora ribadisce l’importanza del sistema sanitario italiano - riconosciuta da tutto il mondo - che, nonostante i continui tagli ai finanziamenti, cura una popolazione tra le più longeve al mondo e che in questa situazione di emergenza si è rivelato efficientissimo. L’Europa potrebbe sostenere direttamente le imprese attraverso uno Special purpose vehicle nella forma di una società holding o di un fondo per sottoscrivere strumenti di equity di tutte le grandi società europee. Questo soggetto potrebbe emettere titoli obbligazionari validi per un lunghissimo periodo di tempo, garantiti da tutti gli Stati europei e che potrebbero essere comprati dalla Bce. Le risorse raccolte verrebbero utilizzate per aumentare il capitale di tutte le società europee grandi e meno grandi. Ancora sul Sole 24 Ore il docente di Politica economica Maurizio Motolese scrive che il futuro sta nelle nostre aspettative e nelle nostre scelte, espressione di convincimento e disciplina interiori in cui credere. Il docente di Diritto dell’informazione Ruben Razzante su Il Giorno parla della possibilità di destinare alle urgenze di questi giorni i fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020, che l’Italia non ha ancora preso. Infine un contributo scientifico arriva oggi su Il Messaggero dal cardiologo Antonio Rebuzzi , che spiega la connessione, purtroppo stretta, tra il virus e le malattie cardiovascolari, dovuta la fatto che il Covid-19 si lega a una proteina presente, oltre che nei polmoni, in grande quantità anche nel tessuto cardiaco.

 

Lettera dalla trincea dell’ospedale

Testimonianza Lettera dalla trincea dell’ospedale Un medico del “Sacco” di Milano scrive sulla sua esperienza in prima linea al tempo di coronavirus. Oggi ho un attimo di pausa e le scrivo per condividere i pensieri che mi affollavano la testa questa mattina mentre guidavo per venire in ospedale. Il primo pensiero era stridente rispetto al forzato ottimismo che vedo in giro in questi giorni, gli applausi, la nuova idolatria per la classe medica e infermieristica. Ce la faremo, infatti, cosa significa? Che dobbiamo guardare solo alla fine dell’epidemia saltando la drammaticità del presente? E poi: chi ce la faremo? Io e lei che ci scriviamo? Il popolo italiano inteso astrattamente? Tutto questo mi convince poco e mi lascia francamente perplesso. I miei pazienti invece di lamentarsi mi mandano ogni giorni messaggi per chiedermi come sto e anche per partecipare dell’esperienza incredibile ed eccezionale che sto vivendo. In effetti quello che io sto vivendo, ma credo sia esperienza anche di molti altri, è l’avverarsi di un fenomeno che non di rado noi medici vediamo in chi è scampato a un pericolo potenzialmente mortale: l’esperienza di aprire gli occhi e accorgersi che nulla è più scontato. Ossia che tutto è dono, dal risveglio del mattino, dal saluto ai propri cari a ogni piccola piega di un quotidiano che per alcuni è tutto da riempire, per altri come me è diventato, se mai era pensabile, più vorticoso di prima.

 

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