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La tecnologia che cambia lo sport
Attualità La tecnologia che cambia lo sport Algoritmi matematici, allenatori virtuali che aiutano quelli reali, scouting professionale sui giocatori di tutto il mondo, analisi per commentatori sportivi. Atleti e tecnologia ”, organizzato da il Foglio Sportivo e promosso da Cattolicaper lo Sport , ha riunito in Università Cattolica alcuni tra i volti più noti del panorama sportivo italiano: da ex atleti fino a giornalisti e dirigenti per analizzare quanto le tecnologie possano influenzare le competizioni sportive. Il responsabile editoriale della Lega Serie A Lorenzo Dallari ha mostrato alla platea la nuova tecnologia del Virtual Coach, software già presentato a Barcellona qualche mese fa e che permetterà agli allenatori di Serie A di analizzare in tempo reale la partita. A spiegare nel dettaglio la nuova tecnologia tutta italiana sono saliti sul palco Ottavio Crivaro , Ceo di Math&;Sport , società che ha ideato e sviluppato il nuovo programma, e Adriano Bacconi , match analyst e tattico della Nazionale italiana di calcio campione del mondo nel 2006. La tecnologia ha rivoluzionato in maniera radicale anche la vita di Matteo Campodonico , fondatore di Wyscout , piattaforma online che raccoglie in maniera dettagliata tutte le statistiche dei giocatori in giro per il mondo. Nemmeno il basket può rinunciare a video e analisi matematiche come ha spiegato l’ex cestista Matteo Soragna , argento olimpico ad Atene 2004 con l’Italbasket e analista Sky per le partite NBA. «Attraverso i video possiamo coinvolgere ancor di più lo spettatore davanti alla tv, dal meno esperto al più esperto. I dati mostrano che, a lungo andare, la squadra che registra un punteggio alto nell’indice di pericolosità segnerà più gol e avrà più possibilità di vincere le partite.
Sulle tracce dei documenti papali
Brescia Sulle tracce dei documenti papali Un gruppo di studentesse di Storia del Cristianesimo contemporaneo, accompagnate dalla professoressa Raffaella Perin, ha visitato le sale dell'Archivio in cui si trova conservato il patrimonio di documenti privati papali più eterogeneo del mondo. Prima di allora, l’immane patrimonio era conservato nei sotterranei di Castel Sant’Angelo, la residenza papale dove nessuno avrebbe potuto accedere ai documenti custoditi, poiché erano in pochissimi a conoscere il camminamento nascosto che conduceva nelle sale. Lo scorso 7 maggio, un gruppo di studentesse della sede bresciana, accompagnate dalla docente di Storia del Cristianesimo contemporaneo Raffaella Perin , ha avuto l’onore di attraversare le sale in cui si trova conservato il patrimonio di documenti più eterogeneo del mondo. Superate la sala degli indici e la sala lettura - dove lavorano incessantemente i ricercatori - si percorre un corridoio alle spalle del banco distribuzione che conduce a due rampe di scale che portano al bunker: è qui che 85 km di scaffalature girevoli custodiscono i documenti dell’Archivio segreto vaticano. Gli armadi recanti lo stemma di papa Gregorio XIII , oggi sono vuoti ma per molti anni hanno conservato documenti unici quali le lettere di Lucrezia Borgia e Giulia Farnese a Papa Alessandro VI, nonché parte del testo che riporta l’abiura pronunciata da Galileo Galilei durante il processo. Inoltre, ha spiegato in che cosa è consistita la riforma, mirata a un rinnovamento dei media e del modo di lavorare nel segno di una collaborazione tra mezzi di comunicazione differenti e di un adattamento del Vaticano al mondo contemporaneo e alla comunicazione di oggi, in continua trasformazione. Un incontro, quello tra la Chiesa cattolica e i mezzi di comunicazione, che si è trasformato nel corso del tempo e che oggi più che mai si sta evolvendo per adattarsi alle esigenze della società contemporanea.