Nato nel 1901, il Premio Nobel è arrivato alla sua 119° edizione. Dal 5 al 12 ottobre vengono proclamati rispettivamente i Nobel per la Medicina o Fisiologia, per la Fisica, per la Chimica, per la Letteratura, per la Pace e per l’Economia. Sui più importanti riconoscimenti a livello internazionale, attribuiti a personalità che si sono distinte nei diversi ambiti della conoscenza umana e che hanno portato benefici all’umanità con le loro ricerche, Cattolicanews pubblica i commenti dei docenti dell’Ateneo.
Il professor Luca Colombo, docente di Economia politica alla facoltà di Economia della sede di Milano dell’Università Cattolica commenta il Nobel per l’Economia che oggi è stato assegnato ai due economisti statunitensi Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson della Stanford University per i loro studi sulla teoria delle aste.
«Il Nobel per l’Economia di quest’anno non è per nulla inatteso. Paul Milgrom e Robert Wilson hanno dato importantissimi contribuiti alla teoria delle aste che hanno avuto significative ricadute pratiche - ha dichiarato Luca Colombo -. Negli anni Novanta hanno concepito insieme il protocollo d’asta utilizzato dalla FCC per l’assegnazione delle frequenze per la telefonia cellulare.
Milgrom in particolare nel 2016 ha disegnato il meccanismo d’asta che è stato poi utilizzato per la riallocazione delle frequenze radio e tv alla banda larga, mentre Wilson ha elaborato modelli di aste in svariati settori quali elettricità, gas, telecomunicazioni. Si tratta di meccanismi che entrano nella nostra vita di tutti i giorni: pensiamo a eBay dove spesso le transazioni sono definite proprio da meccanismi d’asta».
«I due Nobel hanno studiato come le aste possano aggregare in maniera efficiente l’informazione privata di cui dispongono i diversi offerenti (bidder) e spiegato come affrontare situazioni in cui c’è interazione tra le loro valutazioni - ha continuato Colombo -. Inoltre sono esponenti di spicco di un gruppo di economisti che hanno contribuito a ridefinire la ricerca in diversi campi della microeconomia applicata, come ad esempio l'economia industriale, utilizzando gli strumenti tipici della teoria dei giochi e dell’economia dell’informazione».