di Velania La Mendola
È nata alla fine del 2019 e conta due volumi, entrambi disponibili gratuitamente in formato ebook. Parliamo della collana Quaderni Cirmib Inside Migration (Vita e Pensiero), diretta da Maddalena Colombo e Mariagrazia Santagati, entrambe docenti dell’Università Cattolica; una serie che nasce dall’esperienza ventennale del Cirmib, il Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che fin dal 1998 si occupa di indagare il fenomeno migratorio e le sue implicazioni nei contesti locali e globali. Abbiamo incontrato la professoressa Colombo, direttrice del Cirmib, per scoprire quali ricerche ospita la serie.
Qual è lo scopo della collana?
Gli studi e le ricerche che ospitiamo, di sociologia e altre discipline politico-sociali e umanistiche, si pongono l’obiettivo di facilitare una comprensione dei processi migratori e delle società multiculturali. Leggere “dentro le migrazioni” significa non solo seguire le tradizioni teoriche ed empiriche più consolidate ma anche sviluppare nuovi metodi e approcci nella ricerca sul campo.
Quali sono le ricerche contenute nei primi due titoli?
Il Quaderno n.1, Autobiografie di una generazione Su.per. Il successo degli studenti di origine immigrata è un’indagine di Mariagrazia Santagati, docente di Sociologia dell’educazione, che non mira solo a far emergere quegli studenti con origini straniere che ottengono buoni o ottimi risultati nello studio: non si vuole solo elogiarli ma anche fare una fotografia di questo fenomeno (studenti eccellenti che erano predestinati all’insuccesso), per spiegare i mutamenti delle nuove generazioni di italiani. E capire quali siano le ragioni del loro successo formativo.
Il Quaderno n. 2, invece, cioè l’ebook La formazione dei rifugiati e dei minori stranieri non accompagnati, che ho curato con Fausta Scardigno, sociologa dell’Università di Bari Aldo Moro, offre una selezione di studi sul rapporto tra migranti (minori e adulti, in gran parte richiedenti asilo) e sistema scolastico-formativo pubblico, facendo emergere quanto l’istruzione di base e la formazione secondaria rappresentino un capitale inestimabile per i processi di integrazione. Si mette anche al centro di questo dibattito l’azione dell’Università come leva per l’integrazione dei “cervelli” in fuga dai Paesi sottosviluppati o teatro di guerra.
Quali sono i temi che esplorerete in futuro?
La Collana Inside Migration ospiterà quei contenuti che la comunità degli studiosi ci proporrà, a partire dai progetti in corso che il Cirmib realizza con diversi partners locali, nazionali e internazionali. Le ricerche sulle migrazioni possono vertere su temi specifici come: diversità, differenze e disuguaglianze; mutamento culturale e interculturalità; relazioni tra residenti e immigrati; processi di integrazione sociale, lavorativa, scolastica, politica; effetti della migrazione su strutture famigliari e reti sociali; rappresentazioni sociali del fenomeno migratorio; politiche migratorie; governance dei flussi migratori, cittadinanza e partecipazione civica. Come dicevo all’inizio, la collana vuole dare voce anche a nuovi approcci nella ricerca sul campo, quindi, ad esempio, le ricerche partecipative, i nuovi approcci epistemologici, gli atti di workshop o convegni su temi emergenti, ecc. – specialmente se proposti da studiosi giovani, che vogliano mettersi alla prova. Tutte le proposte editoriali per i Quaderni, che possono essere inviate alla mail cirmib-bs@unicatt.it, saranno selezionate dopo una procedura double blind di valutazione con referee anonimi.
A chi si rivolge la collana?
Innanzitutto alla grande comunità scientifica degli studiosi di migrazioni (interdisciplinare). I volumi possono essere in italiano o altre lingue comunitarie. E, attraverso di loro, ci rivolgiamo a studenti universitari, docenti, operatori sociali, politici, amministratori ecc. che devono prendere decisioni su come agire nei contesti immigratori. Abbiamo deciso di puntare sull’open access, che è di per sé un incentivo alla lettura. Inoltre, rispondendo ai criteri di open publishing, ormai divenuti un riferimento obbligato per chi fa ricerca coi fondi pubblici e comunitari, si vuole incentivare la pubblicazione di opere specialistiche, che con l’immensa possibilità di circolazione offerta dal web potranno diventare in breve tempo patrimonio di tutti.