I confini dell’Italia vanno stretti a molti dei laureati in Fisica del campus sede di Brescia dell’Università Cattolica. Ed è per aiutare molti di loro a costruirsi un ponte verso i principali centri del mondo che il laboratorio di ricerca iLamp ha chiamato a Brescia per una settimana numerosi giovani ricercatori, ma anche docenti di fama nel campo dello studio delle dinamiche ultraveloci nei materiali ossidi. 

Farà ritorno in via Musei anche Daniele Fausti, laureato in Fisica in Cattolica nel 2002, e partito poi per un dottorato a Groningen, in Olanda dove è rimasto per cinque anni. Nel 2008 Daniele contatta un docente di Oxford che stava costituendo un team di ricercatori finanziato dalla Max Plank society tedesca per lavorare allo studio delle dinamiche di materiali superconduttori ad alta temperatura critica. Inizia così un’attività di ricerca divisa fra l’Inghilterra e Amburgo, nell’importante Centro di ricerca Desy. E qui si rende conto quanto fosse decisiva per sviluppare progetti ambiziosi la collaborazione tra università e laboratori di ricerca internazionale.

Nel 2010 arriva l’occasione italiana che sognava e quindi il rientro in Italia: lavorare per l’Università di Trieste e allo stesso tempo collaborare con il laboratorio più importante in Italia, il Sincrotrone di Trieste; ma anche insegnare a studenti motivati e continuare a fare ricerche.

«Nei primi mesi di quest’anno - racconta Fausti - ho ricevuto un importante finanziamento dal ministero dell’Istruzione e ho così iniziato un’attività di ricerca indipendente con tre studenti di dottorato. In alcuni lavori recenti abbiamo dimostrato che è possibile far diventare metallico un materiale isolante in circa un millesimo di miliardesimo di secondo: c’è la prospettiva di ottenere memorie o processori mille volte più veloci di quelli attualmente in uso».

Altri laureati della Cattolica stanno continuano a fare ricerca nei migliori istituti internazionali e si stanno rivelando ambasciatori dell’ateneo nel mondo. Hanno scelto il Regno Unito, l’Irlanda, la Spagna, la Germania, l’Olanda, il Canada, gli Stati Uniti e il Sudafrica, poiché le ricerche più avanzate hanno ormai una dimensione globale.

«Le opportunità di scelta sono davvero innumerevoli», spiega il professore di Fisica Claudio Giannetti, che conta molti dei suoi laureati in istituzioni internazionali di primissimo livello. La mappa delle destinazioni si fa ogni anno più fitta. Paolo Glorioso si trova ancora al prestigioso Mit di Boston, dove studia fisica teorica delle alte energie. Il progetto su cui lavora riguarda lo studio di fluidi quantistici mediante la teoria delle stringhe. Un esempio di tali fluidi è il "plasma di quark-gluoni", che viene creato a LHC, l'acceleratore di particelle del Cern di Ginevra.

Anche Andrea Trivella continua a fare ricerca alla Ucla di Los Angeles, mentre Angelo Ziletti dopo il dottorato alla Boston University ora fa il ricercatore a Parigi. 

È invece approdata all’università di Cambridge Anna Lombardi, ora postdoctoral Research Associate, dopo aver conseguito il dottorato nel laboratorio di femtonano-ottica dell’Università di Lione, dove aveva realizzato la tesi di laurea grazie al bando “Tesi all’estero” della Cattolica.

«A Cambridge sto continuando a studiare il "nanomondo", in particolare le nanoparticelle metalliche, ma con l'utilizzo di tecniche diverse rispetto a quelle utilizzate nel corso del mio dottorato - racconta - . Si tratta di differenti tecniche di spettroscopia (spettroscopia Raman) che permettono di studiare i fenomeni alla nanoscala da una prospettiva diversa. Dopo questa formazione internazionale, sarebbe bello fra qualche anno poter leggere i loro nomi sulla porta di un laboratorio italiano».