La nuova laurea triennale in Scienze turistiche e valorizzazione del territorio, avviata quest’anno presso la sede bresciana dell’ateneo, è stata il punto di partenza per analizzare da vicino il fenomeno del turismo legato alla cultura e ai luoghi di rilevanza del punto di vista storico-musicali.

È accaduto a Cremona, patria di liutai noti in tutto il mondo e dell’antica tradizione della costruzione di strumenti tramandata sino ad oggi, dove dal 20 al 22 novembre si è svolto il Convegno scientifico internazionale “Il turismo musicale: fra storia, geografia e didattica”, che in piazza Stradivari ha riunito esperti da tutto il mondo per raccontare le sfaccettature di un particolare segmento del turismo che, dati alla mano, parrebbe in costante crescita.

Concerti, spettacoli, festival. Esperti e studiosi del fenomeno, giunti da diverse parti del mondo, hanno effettuato i loro interventi secondo tre chiavi di lettura: quella storica, che vede gli ultimi tre secoli caratterizzati da movimenti, anche internazionali, di persone interessate alla produzione o all’ascolto di eventi musicali; quella geografica, che indaga la distribuzione sulla superficie terrestre di tali movimenti, la loro consistenza, le dinamiche evolutive e le ricadute socio-economiche sul territorio; infine quella didattica, che analizza in che modo scambi culturali, scuole di musica, esperienze orchestrali, formazione strumentale possano promuovere spostamenti di persone (viaggi di studio e turismo scolastico ad essi associato), di idee e di materiali, anche attraverso la rete.

Una sfida necessaria, quella di dare risalto a nicchie e specificità in grado di rendere unico e peculiare il turismo italiano, quest’anno formalizzata dalla facoltà di Lettere e filosofia con l’avvio a Brescia del corso di laurea dedicato al settore. L’obiettivo? Formare professionisti in grado di gestire al meglio il fenomeno turistico in Italia, svilupparne le potenzialità, avviare attività economiche in grado di valorizzare una nuova cultura di impresa e di sfruttare al meglio, in maniera sostenibile e diffusa, le enormi risorse di beni culturali e naturali presenti.

“Una nuova classe di tecnici, di operatori e di progettisti del fenomeno turistico in Italia – ha dichiarato il preside Angelo Bianchi - deve possedere una solida preparazione linguistica, che permetta di corrispondere alle richieste dei mercati e intercettarne i flussi internazionali, una adeguata e sfaccettata competenza in campo culturale, in grado di individuare e valorizzare al meglio le risorse storiche, artistiche e architettoniche della nazione, competenze tecniche, giuridiche, economiche ed informatiche che consentano una adeguata valutazione dei problemi incontrati sul percorso dello sviluppo, capacità comunicative che assicurino un corretto sfruttamento delle risorse”.

La città di Cremona, patria di molteplici attività produttive e attrattive culturali e turistiche legate a passato e presente della tradizione musicale, è stata così la location ideale per ospitare il convegno che ha affrontato tematiche legate alla valorizzazione delle risorse, al loro ruolo attuale di promozione del turismo scolastico e dell’interscambio di attività didattiche ed orchestrali.