Complici i recenti fatti di cronaca, è tra i temi di maggiore attualità, al punto che, anche tra gli esperti, si inizia a parlare di vera e propria emergenza.

Del fenomeno del cyberbullismo – evoluzione del bullismo ma con l'aggiunta di una pratica di documentazione e condivisione attraverso social network e media digitali – si è parlato nel seminario Emergenza Cyberbullismo: le indicazioni di legge, promosso dalla facoltà di Psicologia in collaborazione con Asag – Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli, all’interno del ciclo Le sfide attuali della Psicologia.

Un convegno che, come ha spiegato la prof.ssa Simona Caravita, ha preso avvio anche sullo spunto di quelle che sono le ultime direttive in materia emanate dalle Nazioni Unite.

“Le azioni previste si dividono nelle due categorie di prevenzione e contrasto – ha spiegato Caravita. – Le direttive europee parlano di un’azione sistemica di monitoraggio che coinvolga tutto il sistema scolastico e le sue parti interessate, dagli insegnanti, alla famiglie e gli studenti. Questo è necessario poiché la natura del fenomeno non è solo individuale, bensì sfrutta logiche “di gruppo” in cui pubblico e spettatori sono fondamentali” conclude Caravita.

Necessario dunque un intervento integrato verso un’educazione morale, oltre che all’uso corretto delle tecnologie poiché, se queste ultime non sono la causa originaria, certamente componenti quali visibilità, condivisione e viralità dei contenuti postati in rete, fungono da cassa di risonanza sugli effetti nelle vittime.

Due i punti messi in luce dalla prof.ssa Claudia Mazzuccato: “Spesso chi commette atti di bullismo o cyberbullismo non si rende conto della gravità e dell’efferatezza delle proprie azioni, non vede relazione tra il proprio comportamento e gli effetti sulle vittime che, nei casi più gravi, arrivano persino al suicidio. In secondo luogo è importante ricordare come la sanzione per questi fatti debba essere educativa e improntata a far comprendere, non deve essere vissuta né come uno stigma né come una vergogna. Per questo il dialogo continuo e profondo è uno strumento fondamentale”.

Secondo Federica Di Cosimo, referente il Bullismo e il Cyberbullismo per Ufficio Territoriale di Brescia “Gli strumenti legislativi oggi a nostra disposizione sono molti ma serve la sinergia tra istituti scolastici e famiglie degli studenti. Gli obiettivi sono di tre tipi: prevenzione, contrasto, ma anche recupero dei casi in cui gli episodi di questo tipo si siano già verificati. Attraverso i finanziamenti che ci sono giunti è stato inoltre possibile avviare progetti e campagne di sensibilizzazione all’interno delle scuole”.