L’Alta Scuola per l’Ambiente compie dieci anni e ha voluto festeggiare la propria attività scientifica con un convegno di più giorni per parlare di utopia e sviluppo sostenibile, di Agenda ONU 2030 ed Ecologia integrale. Ma soprattutto del ruolo che i giovani devono avere per la costruzione di un futuro migliore. 

Al convegno è intervenuto anche il rettore Franco Anelli che ha presentato il progetto di ricerca Laudato Sì Project per continuare il lavoro di approfondimento scientifico-culturale dell’enciclica di cui porta il nome, nella collaborazione e dialogo inter-istituzionale con enti, imprese e associazioni per rispondere all’appello di Papa Francesco e della CEI, e nel lavoro di consulenza riguardo gli ambiti di divulgazione, ricerca e formazione sul tema. 

A fronte dell’aumento della povertà, del peggioramento della qualità dell’ambiente e del lavoro in Italia e nel mondo crescono le disuguaglianze. Le diverse parti della società sono quindi chiamate a individuare nella responsabilità per la cura della casa comune un metodo per attuare un nuovo modello di sviluppo e di benessere rivolto alle giovani generazioni, e pratiche virtuose in grado di favorire progetti innovativi e sostenibili. 

L’intervento del Rettore Anelli, si è concentrato sul concetto di “Utopia della sostenibilità”. Ha, infatti, evidenziato come “Le utopie nascono per definire obiettivi più ambiziosi di quelli realisticamente raggiungibili. Servono a puntare in alto, a qualcosa che non è immediatamente realizzabile coi mezzi a disposizione, ma spronano a tentare di superare i meccanismi sbagliati in atto. Proprio per questo conseguire i 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 è un’utopia che può diventare prassi, adottando un nuovo paradigma di progresso, rispettoso dei limiti del pianeta, e una cultura della sostenibilità come forma di capitale sociale”. 

Per questo la lettera Enciclica "Laudato sì" di Papa Francesco sulla cura della casa comune rappresenta – a tre anni dalla sua promulgazione – un testo cardine anche per le istituzioni laiche, nonché un punto di riferimento per dialogo tra culture e società civile, un testo base per orientarsi nella formazione e l’educazione delle giovani generazioni. 

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore all’ambiente, al verde e ai parchi sovracomunali della città di Brescia Miriam Cominelli, che ha fatto notare come “10 anni fa era impensabile che l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico sarebbero stati così intersecanti con la nostra economia e la quotidianità”, la parola è passata al Direttore di ASA Pierluigi Malavasi che ha sottolineato come “L’abuso e la progressiva distruzione dell’ambiente ci hanno portato a vivere in uno scenario che molti autorevoli studiosi hanno definito “delle disuguaglianze economiche e sociali”- ha sottolineato il Direttore di ASA. Occorre educare le giovani generazioni allo sviluppo ambientale, economico ma anche civico e spirituale: per questo il progetto Laudato sì Project, lanciato in questa occasione, prende spunto dall’Enciclica promulgata tre anni or sono da Papa Francesco, e che descrive molto bene le problematiche attuali, connesse non solo al verde, ma anche alla condizione economica generata dal malfunzionamento delle politiche civiche e ambientali” ha sottolineato Malavasi. 

Uno sguardo al passato e uno al futuro per il rettore dell’Università Statale Maurizio Tira. “In questi 10 anni le occasioni di confronto e collaborazione con ASA sono state molte, tra cui l’istituzione del corso di Etica della sostenibilità presso il nostro Ateneo. In futuro? Potremmo fondare assieme un centro di ricerca inter-ateneo che approfondisca queste tematiche. L’obiettivo potrebbe essere quello di dimostrare come sia possibile coniugare etica e sviluppo. Riuscire a farlo a Brescia significherebbe dimostrare che è possibile attuarlo in tutta Italia”. 

In questo scenario l’alta formazione – ha concluso Roberto Zoboli, delegato alla ricerca per l’Università Cattolica, assume quindi un ruolo chiave, partendo dai migliori frutti della ricerca scientifica oggi disponibile per costruire quel dialogo fruttuoso con la politica internazionale e le amministrazioni locali in grado di progettare e attuare l’azione per un autentico sviluppo, equo e solidale.