La comunicazione di tutto ciò che riguarda l’universo del food è, come tutti possiamo rilevare, molto seguita nella società contemporanea e, secondo alcune previsioni, lo sarà ancora di più in futuro.

Del rapporto che intercorre tra i media e la gastronomia si è parlato durante l’incontro Dieta Mediale, storie e racconti di cibo tra carta stampata, tv e nuovi consumi che si è tenuto, venerdì 15 dicembre presso la sede bresciana dell’Università Cattolica.

Nella sala della Gloria sono intervenuti la dottoressa Paola Abbiezzi, docente di Storia della radio e della televisione, all’Università Cattolica; Leonardo Romanelli, critico, giornalista e scrittore enogastronomico di spicco e Iginio Massari, primo Maestro Pasticciere d’Italia ed allenatore della nazionale di pasticceria italiana. Gian Marco Parrella, gastronomo e studente STArS , ha moderato la discussione.

La prof.ssa Abbiezzi ha introdotto il discorso evidenziando l’inestricabile legame tra i media e i riti del pasto. Ha posto in rilievo come attraverso lo sviluppo tecnologico, entrambi si siano trasformati non solo nella loro fruizione intrinseca, ma anche nei tempi, luoghi e modalità di consumo. Romanelli ha approfondito l’importanza sempre maggiore del giornalista e critico enogastronomico nell’era della convergenza, dove portali interattivi, aperti al giudizio di tutti, hanno creato un clima confuso e ricco di frottole. Da qui la necessità di un esperto che faccia, della divulgazione, informazione carica di contenuti e riflessioni.

Questo discorso riportava alla mente le granitiche parole di Umberto Eco riguardo il Web 2.0: «Internet ha dato diritto di parola agli imbecilli». Il giornalista enogastronomico ha infatti ironizzato da par suo, sfatando leggende metropolitane legate all’alimentazione come il cucchiaino utilizzato per conservare l’anidride carbonica nello spumante aperto o i tappi di sughero aggiunti nell’acqua di cottura del polipo per renderlo più tenero. Mentre Iginio Massari, famoso divulgatore gastronomico all’interno del panorama mediale italiano, ha narrato la sua esperienza diretta nel mondo della televisione, descrivendoci dall’interno i meccanismi della divulgazione culinaria.

Anche il noto maestro pasticciere ha ironizzato, mostrando al pubblico un video sarcastico sul suo personaggio televisivo montato a partire da vignette satiriche create su di lui e da spezzoni di sue trasmissioni. Parrella dopo aver esposto una propria esegesi dell’ultimo libro di Romanelli, "Racconti in nuce. Storie di risvegli e vite quotidiane", ha passato la parola all’autore del libro per una presentazione dello scritto e a Massari per chiedere al mago dei dolci quale leccornia per eccellenza meriti di essere consumata durante il pasto che precede ogni nostra avventura.

Il maestro bresciano ha suggerito di mangiare, tra i pochi dolci che ci sono concessi, in quanto non esistono dessert dietetici, a colazione e sempre, quelli che riportano indietro a rivivere un momento piacevole del passato. Questa intermittenza del cuore di proustiana memoria è trattata anche da Romanelli nel suo libro come nel racconto "Tè e Curry" dove il protagonista in viaggio nell’India meridionale avvicinando una tazza di tè alle labbra si ricorda della persona amata e della prima volta che l’avevano bevuto insieme.