di Sabrina Cliti e Agostino Picicco

Sostenibilità, spinta internazionale e centralità dello studente. Sono queste le linee guida su cui si muove il campus di Piacenza e Cremona, con la sua cifra anglosassone – dato che in un'unica location unisce luoghi per lo studio, lo sport, la mensa e i collegi - e il suo essere da sempre un’università “glocale”.

Testimonial di questa sintesi è uno dei protagonisti del talk show pre serale di #FestivalUnicatt Nicola Bertinelli, presidente del consorzio Parmigiano Reggiano e perfetto esempio sia di interdisciplinarietà (visto che in Cattolica si è laureato in Scienze agrarie e si è specializzato in Economia del sistema agroalimentare), che di sostenibilità, il valore su cui fa perno da sempre la filiera del "suo" Parmigiano Reggiano: «Io penso che le imprese siano sistemi sociali con risvolti economici: per questo non si possono gestire con fogli Excel. Essere sostenibili significa essere custodi dell'equilibrio e del benessere di tutti, dal dipendente, al collaboratore, al consumatore. Nelle decisioni e nelle strategie aziendali occorre mettere sempre l’uomo al centro».

Nella seconda giornata di Open Week, il palco virtuale del #FestivalUnicatt è stato animato dalle facoltà di Economia e Giurisprudenza e di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, che hanno presentato i loro corsi di laurea magistrale registrando nelle dirette live un totale di 34.245 persone raggiunte, 10.101 visualizzazioni e 3.913 interazioni.

«Il disegno sartoriale del percorso che ciascuno studente si costruisce deriva dall’attenzione alla persona su cui puntiamo come valore primario - sono queste le parole con cui ha aperto l’incontro la professoressa Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza -. La nostra è una facoltà interdisciplinare, inserita in un territorio in cui convivono Pmi e grandi imprese, per le quali formiamo manager a tutto tondo con una visione internazionale». Il live talk, coordinato dal professor Daniele Fornari, è proseguito con l’intervento di Igor Nuzzi di Lavazza e Silvia Bagliani di Mondeléz, che hanno raccontato le loro storie professionali arricchite dalla testimonianza del neo laureato Marco D’Avanzo.

Nel suo live talk il preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali Marco Trevisan ha introdotto la nuova laurea magistrale in lingua inglese: «L’agro alimentare non si ferma perché la gente deve nutrirsi e, quindi, non si ferma neppure la facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali che quest'anno aggiunge alla sua proposta formativa la nuova laurea magistrale in Food processing: innovation and tradition”. Con un occhio all’impegno della facoltà, il preside ha poi proseguito: «Nutrire il mondo con grande attenzione alla sostenibilità: è questo l'obiettivo della ricerca e della formazione che promuoviamo da sempre e che oggi perseguiamo integrando innovazione e tradizione. Le grandi e medie aziende alimentari italiane hanno bisogno di manager che sappiano colloquiare con il mondo, sfruttando in modo sostenibile la materia prima che produciamo».

A illustrare i quattro corsi di laurea magistrale sono intervenuti i coordinatori Vittorio Rossi, Lorenzo Morelli, Paolo Sckokai e lo stesso preside Marco Trevisan, che hanno sottolineato come il mondo del food non passi mai di moda: «Si rinnova continuamente anche dal punto di vista accademico e, grazie anche a questo, il tasso di occupazione dei nostri laureati ad un anno dalla laurea è pari al 95%, in modo trasversale per tutti i corsi di laurea».

A concludere la giornata la tavola rotonda “Il nuovo sviluppo e la sostenibilità nel cuore della realtà”, moderata dal professor Sebastiano Grandi con Roberto Maier, docente di teologia, gli alumni Gabriele Parma, ora Team Leader in Amazon, il già citato Nicola Bertinelli, Chiara Raffaeli, studentessa laurea magistrale, e Matilde Passamonti, dottoranda Agrisystem.