di Eugenio Della Chiara *

 

Un omaggio ad Andrés Segovia, padre della chitarra classica, nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. È il senso del primo appuntamento con Note d’InChiostro per l’anno accademico 2012-2013, con un concerto in programma in cripta aula magna a Milano mercoledì 21 novembre alle 17.30. Il titolo di “padre della chitarra classica” per Segovia non è per nulla retorico: è grazie all’arte del maestro andaluso se oggi la chitarra può contare su un repertorio in cui sono presenti molte musiche di alcuni grandi compositori del Novecento.

Il programma del concerto è diviso in tre parti, ognuna delle quali riflette un campo di ricerca musicale del maestro. Ho voluto cominciare con due pezzi che appartengono a momenti storici distanti fra loro, ma entrambi composti da autori spagnoli.

La Canciòn del Emperador è l’adattamento per vihuela (uno strumento spagnolo antenato della chitarra) di un madrigale di Josquin Desprez, intitolato Mille regrets (mille rimpianti). Il titolo con cui il brano è passato alla storia è dovuto alla predilezione che l’imperatore Carlo V nutriva per questa musica.

Segue un brano di Fernando Sor, Introduzione e variazioni su un tema del “Flauto Magico” di Mozart Op. 9. L’epoca della Canciòn è passata da quasi tre secoli, ma fra i due brani si possono trovare comunque dei punti in comune: innanzitutto il legame, in entrambi i casi, con la musica vocale. In secondo luogo, un comune rapporto con le rispettive epoche di appartenenza: come il madrigale era il genere musicale più comune nell’ambito della corte spagnola cinquecentesca, così il tema con variazioni era la forma più in voga nei salotti delle capitali europee del primo Ottocento.

Nella seconda parte del concerto presento tre brani di autori italiani: i primi due sono opera di compositori dei nostri giorni, che hanno raccolto la sfida di scrivere della musica allo stesso tempo contemporanea ed apprezzabile da un pubblico ampio. È per questo “essere rivolti a tutti” che ho inserito Frammento C di Molino e Ciaccona di Ugoletti in questo programma di omaggio a Segovia.

Ciaccona e Tarantella sono entrambe due danze: la prima risale al periodo barocco, la seconda è una danza popolare. Ma mentre nella prima di esse l’elemento unificante si trova nell’armonia, alla base di figurazioni ritmiche sempre più complesse, nella seconda l’unico fattore musicale costante è l’incalzante ritmo di tarantella, che fa da sfondo ad episodi melodici sempre nuovi.

La parte finale del programma è dedicata alla musica spagnola, intesa come musica che appare da subito, a differenza dei primi due brani del programma, legata alla sua terra di origine. Con la Sonatina, pezzo dedicato dall’autore a Segovia, Torroba unisce in una mirabile sintesi la forma sonata, come anche Mozart poteva intenderla, ad elementi ritmici e melodici di chiara provenienza iberica. Due esempi di questo: il paso doble, ritmo danzante che sostiene il primo movimento, ed alcune cadenze armoniche, unite ad una esuberante vivacità ritmica, che caratterizzano il terzo movimento.

Proprio questi ultimi due elementi musicali saranno quelli che ascolteremo anche in Asturias, pezzo scritto originariamente per pianoforte, ma passato alla storia nelle sue versioni chitarristica, tra le quali vi presento quella di Segovia.

Esiste un punto di sintesi di tutta la vita e l’attività di Segovia: il suo suono. Un suono caleidoscopico, sfuggente, impossibile da intrappolare in definizioni accademiche. Un suono che, come ha recentemente scritto Angelo Gilardino, «non voleva dire qualcosa, ma alludere a qualcosa che non si poteva dire».  L’arte di Segovia introduce inesorabilmente a un piano della realtà misterioso, quasi sfuggente, ma indispensabile alla vita dell’uomo.


Eugenio Della Chiara (Pesaro, 29 dicembre 1990) intraprende lo studio della chitarra all'età di 8 anni sotto la guida della prof.ssa Simona Barzotti. Nel 2002 incontra il M. Piero Bonaguri, con cui inizia a studiare in occasione di varie masterclass, e di cui segue i corsi presso la Scuola Grande "San Filippo" di Faenza. Nel 2009 consegue la maturità classica con lode. Nel 2010 si diploma in chitarra con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "Gioacchino Rossini" di Pesaro, sotto la guida del M. Giuseppe Ficara.

Appassionato di letteratura, è iscritto alla facoltà di Lettere all'Università Cattolica di Milano, e svolge da alcuni anni un'intensa attività concertistica in varie città italiane. È risultato per due volte (nel 2008 e nel 2010) vincitore delle borse di studio assegnate dalla Fondazione "Gioacchino Rossini" di Pesaro. Collabora con alcuni fra i più importanti compositori del panorama musicale italiano: Davide Anzaghi (presidente della Società Italiana di Musica Contemporanea), Pippo Molino, Paolo Ugoletti, Roberto Tagliamacco, Alessandro Spazzoli e Marco Reghezza.

È da poco uscito il suo primo disco, Attraverso i secoli - Omaggio ad Andrés Segovia, registrato per la casa discografica Phoenix in occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa del maestro spagnolo.