I ragazzi che accedono a internet anche da tablet e smartphone hanno più competenze digitali e safety skills, ma incontrano più rischi, fra cui bullismo e sexting.  A fronte dei rischi, che non significano necessariamente danni, trovano supporto offline soprattutto nei genitori e negli amici. Ancora debole la presenza degli insegnanti. L’Italia resta un Paese a basso rischio rispetto agli altri Paesi europei.

L’ultimo rapporto di “Net Children Go Mobile: Risks and opportunities”, che analizza accesso, usi opportunità e rischi di internet mobile in Italia, Danimarca, Irlanda, Regno Unito e Romania,  mostra che i ragazzi che accedono a internet anche da smartphone e tablet usano internet per una più ampia varietà di attività: in particolare usano di più i social media per comunicare e condividere foto o video con gli amici, e per fruire contenuti mediali. Inoltre, possiedono più competenze digitali, safety skills e competenze comunicative. Tuttavia, hanno più probabilità di esporsi ai rischi di internet.

Rischio non significa danno: l’esposizione ai rischi non conduce necessariamente a esperienze negative, dannose e dolorose. L'esperienza che fa più soffrire i ragazzi è il bullismo: due ragazzi su tre che hanno subito atti di bullismo faccia a faccia o di cyberbullismo, dichiarano di essere "molto" o "abbastanza" turbati da quanto è accaduto. Al secondo posto troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on- e offline, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting) ne è rimasto turbato. I ragazzi che usano smartphone e tablet sono più esposti ai rischi, ma non ai danni: l'accesso e l'uso di internet da devices mobili non è, quindi, un fattore di vulnerabilità.

«Rispetto al 2010, anno dei dati EU Kids Online, - commenta Giovanna Mascheroni, ricercatrice OssCom - Centro di ricerca sui Media e la Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano e coordinatrice di Net Children Go Mobile - abbiamo osservato un incremento nel numero di ragazzi che riporta di aver incontrato uno o più rischi su internet, soprattutto fra quanti usano smartphone e tablet. Non si tratta, tuttavia, di una relazione causale, ma della stessa correlazione osservata nel 2010: i ragazzi che usano internet di più - quindi gli adolescenti e i ragazzi che usano smartphone e tablet- incontrano più rischi. Più i ragazzi usano internet in una varietà di contesti e da una molteplicità di piattaforme, maggiore è il rischio di imbattersi in esperienze potenzialmente negative».

I contenuti user generated negativi (come siti che incitano all'odio e al razzismo, promuovono anoressia e bulimia, consumo di sostanze, o autolesionismo e suicidio) sono i rischi più diffusi (31%) fra i ragazzi di questi paesi. Al secondo posto la comunicazione con persone conosciute online (30%), che di per sé non è necessariamente negativa ma un'opportunità per fare nuove amicizie e condividere i propri interessi. Diffusa anche l'esposizione a contenuti pornografici on e offline (29%).  Il 27% dei ragazzi riporta un'esperienza di bullismo, ma solo il 14% è stato 'bullato' su internet o sul cellulare (cyberbullismo).

I rischi meno comuni sono i messaggi sessuali (sexting) e gli incontri offline con persone conosciute su internet, sperimentati rispettivamente dal 13% e dal 12% dei ragazzi. I ragazzi danesi e romeni sono più esposti ai rischi online dei coetanei in irlandesi, inglesi e italiani. Giovanna Mascheroni afferma: «L'Italia si conferma un paese 'a basso rischio': i ragazzi italiani incontrano meno rischi rispetto ai loro coetanei in altri paesi. Anche se dal confronto con i dati di EU Kids Online del 2010 si osserva un incremento nell'esposizione ai rischi, il numero di ragazzi che dicono di essere stati turbati da qualche esperienza online resta stabile al 6%».

Da sottolineare il supporto che i ragazzi trovano quando incontrano un problema su internet: per i più piccoli (9-10 anni) il punto di riferimento è la mamma, per gli adolescenti gli amici. Resta ancora scarso l’intervento degli insegnanti, che solo nel 2% dei casi vengono interpellati dai ragazzi.

Rischi e opportunità online ( KB)