Lo studente al centro. Con le sue passioni e inclinazioni personali. Poi le evoluzioni del mondo del lavoro, i servizi ma anche uno sguardo sul mondo e su una società in continuo cambiamento. Senza dimenticare, naturalmente, anche la pandemia in corso con tutte le sue restrizioni.

I temi alla base della scelta universitaria – e non solo – sono stati al centro dell'incontro di apertura dell'Open Week Unicatt. Ad affrontarli il prorettore della Cattolica, Antonella Sciarrone Alibrandi e Michele Faldi, direttore dell'Offerta formativa, Promozione, Orientamento e Tutorato dell'Ateneo. L'evento, trasmesso in diretta su tutti i social sabato 21 novembre, ha inaugurato una settimana ricca di appuntamenti in cui webinar e dibattiti accompagneranno le presentazioni delle dodici facoltà.

«La scelta dell'Università – ha spiegato il prorettore – deve essere depurata dall'ansia che spesso la contraddistingue. I giovani, ed è comprensibile perché è molto importante, vivono questo momento con grande agitazione. Tuttavia la scelta deve essere ponderata, ed è fondamentale seguire le proprie inclinazioni. Guardare alle esigenze del mondo del lavoro, è giusto, ma non può e non deve essere l'unico componente. I ragazzi devono scegliere sulla base delle proprie passioni».

Passioni che l'Università Cattolica, da Ateneo multidisciplinare, promuove e soprattutto fa dialogare in uno scambio formativo e proficuo: «La nostra – spiega Sciarrone – è un'offerta ricca. Questo contesto favorisce lo scambio e il confronto sia da parte dei docenti che degli studenti. E un tratto significativo della nostra Università che ci permette di superare il rischio di uno studio iper-specialistico. Offrire competenze senza trascurare una visione ampia del mondo: il nostro auspicio è che i nostri studenti possano uscire dall'Università con una "cassetta degli attrezzi" che li renda capaci di dialogare con realtà e mondi diversi. Questa è una peculiarità che ci caratterizza».

Inevitabile poi, affrontare il tema della pandemia, con tutte le sue restrizioni: «L'Università, con tutte le restrizioni del caso, è aperta. L'Ateneo sta facendo un grosso sforzo, non è stato facile nei mesi passati e non è facile ancora adesso. In tema di iscrizioni, non lo nascondo, c'era la preoccupazione comune a tutto il mondo universitario, ma il sistema ha tenuto e non si è verificato alcun calo. È stato molto interessante osservare che da un'indagine condotta sui nuovi immatricolati (che hanno fatto la maturità la scorsa estate) le ragioni che spingono gli studenti a iscriversi sono rimaste invariate nonostante Covid-19».

Durante l'incontro sono stati poi illustrati, sollecitati dalle domande 'live' di studenti e genitori connessi sui social, anche alcuni dei numerosi servizi offerti dall'Università come ad esempio la Dual Career, il percorso dedicato agli atleti che stanno intraprendendo una carriera agonistica o tutte le iniziative rivolte ai ragazzi con problemi di Dsa. Senza dimenticare ovviamente il supporto dal punto di vista economico e abitativo con l'attivazione delle borse di studio e la possibilità di accedere ai collegi.

Ma un'attenzione particolare la Cattolica la rivolge al mondo. L'aspetto internazionale è infatti centrale nell'offerta formativa dell'Ateneo: «Un tema su cui abbiamo sempre creduto e investito molto. L'offerta di corsi in lingua inglese è stata ampliata non solo per internazionalizzare la nostra offerta formativa ma anche per accogliere gli studenti di altri Paesi. Senza contare, in tal senso, il contributo molto importante offerto dai visiting professor. Sperando che presto si possa tornare a viaggiare e vivere l'università nella sua pienezza in Italia e all'estero».

Presenti nel mondo e pronti a fare la propria parte all'interno della società: «Nonostante questo periodo difficile continuiamo a cercare di essere, come Università, un luogo di incontro, di cultura e di dibattito. E pronti a dare il nostro contributo. Penso al grande supporto dato al mondo delle scuole e al grande lavoro del Policlinico Gemelli. In tutto questo un grande ruolo lo svolgono i nostri laureati, gli Alumni, che operano in contesti diversi e che sono un ulteriore modo per essere concretamente presenti nel tessuto sociale».

Ma questo per la Cattolica è anche un anno molto importante, quello del Centenario. Che, per riprendere le parole del Rettore Franco Anelli, deve essere vissuto con lo sguardo verso il futuro: «La nostra Università – ha spiegato la prof.ssa Sciarrone – si contraddistingue per innovazione e tradizione. Rispondere alle esigenze del presente guardando al futuro con le solide basi del nostro passato. In tutto questo è centrale il nostro essere 'Cattolica', ovvero avere cura della persona e di determinati valori. La neutralità del sapere non esiste. Esistono valori fondanti che sono centrali per far crescere, all'interno del loro percorso, le persone che hanno deciso di studiare da noi».