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La pandemia non ferma il volontariato

Con il loro impegno, i volontari rinforzano la cultura della solidarietà e della partecipazione e contribuiscono a diffondere alcuni dei valori fondamentali come l’attenzione alla persona, la condivisione, l’impegno, il rispetto e il senso di responsabilità. Interverranno Domenico Simeone , direttore Cesvopas, e la proferssoressa Livia Cadei e sarà l’occasione per annunciare la ricerca “Volontariato giovanile ed emergenza sanitaria” per comprendere come l’emergenza sanitaria abbia impattato il volontariato dei giovani. Porteranno la loro testimonianza le associazioni presenti sul territorio e un gruppo di giovani volontari racconterà con quali modalità modalità e strategie abbiano messo in atto nel periodo complesso della pandemia, per destinare parte del loro tempo libero alla comunità. Il Centro Studi sul Volontariato e la Partecipazione Sociale (Cesvopas) lavora da anni sulla forte tradizione di volontariato della città. Esso vuole essere punto di riferimento per una lettura preparata e approfondita del fenomeno del volontariato che coinvolge tutte le generazioni e tutte le fasce sociali allo scopo di favorire l'espressione di bisogni manifesti, inespressi ed emergenti. Il Cesvopas svolge anche funzione di osservatorio di ciò che si muove nella realtà del territorio coniugando il rigore della ricerca e la sensibilità degli operatori sul campo. Tra gli obiettivi specifici: studiare i fenomeni sociali del volontariato, della partecipazione e della cittadinanza; disseminare le conoscenze a diversi tipi di pubblico, specialistico, istituzionale e allargato; stabilire relazioni di collaborazione con il terzo settore; diffondere presso la popolazione universitaria opportunità di formazione e volontariato.

 

Il valore della ricerca sul campo, perché internet non è l'unica risorsa

Archivio per la Storia dell'educazione in Italia Il valore della ricerca sul campo, perché internet non è l'unica risorsa Si è svolta online la terza edizione dell'iniziativa che valorizza le tesi di laurea frutto del lavoro di ricerca in archivio. Contributo al catalogo", Elena Scuri , "Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga a Brescia - Dall’indagine al progetto", Andrea Minessi. Le tesi sono state tutte conseguite presso la facoltà di Lettere e Filosofia della sede bresciana dell'Atenero, ad eccezione dell’ultima, discussa a Parma ma riguardante lo storico palazzo che fu sede del tribunale di Brescia. La sua ricerca, ancora in corso e resa difficoltosa dal contesto della pandemia, ha lo scopo di rilevare il prezioso ruolo giocato dalle fonti documentarie “alternative”, costituite nel suo caso dalle prediche di mons. All’inventariazione, tutt'ora in corso, delle numerose opere ancora inedite della loro collezione personale (donata da Romeda alla Fondazione Brescia Musei) è dedicata la tesi magistrale, che si profila come apripista per ulteriori ricerche. A risultati sorprendentemente inattesi - a dispetto della vasta letteratura scientifica già prodotta sull’argomento - ha portato la tesi di Minessi. Attraverso il lavoro di quest'ultimo sono stati posti in relazione per la prima volta diversi fondi dell’archivio della famiglia Martinengo Colleoni, a partire dall’analisi di documenti inediti e all’apparenza marginali quali ricevute di pagamento, per giungere a registri di spese e di beni mobili, nonché lettere personali.

 

“Ingaggiare” i cittadini per renderli più consapevoli

CORONAVIRUS “Ingaggiare” i cittadini per renderli più consapevoli Una ricerca degli psicologi di EngageMinds Hub ha studiato l’adesione degli italiani alle misure di contenimento di Covid-19. È il primo quadro che emerge dalla ricerca condotta dal Centro di Ricerca EngageMinds Hub nell’ambito del progetto Craft- Cremona Agri-Food Technologies e della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali. L’indagine ha inteso mappare le principali reazioni degli italiani all’emergenza Covid-19 in relazione alla loro capacità di “engagement”, cioè all’attitudine dimostrata nell’elaborare psicologicamente le preoccupazioni legate allo stato di emergenza e di assumere un ruolo proattivo e collaborativo nel processo preventivo. In particolare il centro EngageMinds Hub ha validato un modello psicologico di valutazione dell’“engagement” (definito People Health Engagement Model**) capace di predire le reazioni psicologiche dei cittadini e di spiegarne la maggiore o minore aderenza alle prescrizioni di contenimento del Covid 19. In generale, lo studio rivela come solo il 16% degli italiani sia in uno stato di “equilibrio” psicologica e quindi risulti capace di agire in modo sinergico con il sistema sanitario e le prescrizioni per ridurre il rischio di contagio. Ma qual è quindi il valore aggiunto di profilare i cittadini sulla base del loro livello di Engagement? Rendere consapevoli i cittadini e i consumatori del loro ruolo cruciale nell'evitare la rapida diffusione del virus è un obiettivo primario per rendere efficace il processo preventivo del nuovo coronavirus. Poter identificare e prevedere il profilo dei cittadini è fondamentale al fine di accompagnarli in questo processo di maturazione psicologica della percezione di sé come responsabili della salute propria e della comunità.

 

A Vincenzo Di Noia il Premio Roche 2019

La ricerca è da sempre al centro delle attività di Fondazione Roche – ha detto aprendo il webinar Mariapia Garavaglia , presidente di Fondazione Roche – e siamo certi che tenerla viva nel nostro Paese sia un valore enorme per tutto il 'sistema salute'. Oggi più che mai abbiamo bisogno della scienza per rispondere alle sfide, non solo in merito alla pandemia che ha travolto il mondo, ma anche per continuare a cercare risposte in grado di migliorare la vita dei pazienti in tutti gli ambiti terapeutici». Questi nuovi farmaci agiscono rimuovendo il blocco che le cellule tumorali sono in grado di attuare nei confronti della naturale risposta immunitaria contro le neoplasie. Importanti risultati terapeutici sono stati ottenuti per alcuni tipi di tumore del polmone grazie all’immunoterapia, tuttavia al momento non siamo in grado di identificare in modo affidabile i pazienti che possano trarre i maggiori benefici dal trattamento. Sui campioni raccolti verrà analizzata la Siero-Amiloide A, una proteina prodotta fisiologicamente dal nostro organismo in risposta ai processi infiammatori ma che, quando derivata direttamente dalle cellule tumorali, avrebbe la capacità di inibire la risposta immunitaria anti-tumorale, riducendo quindi l’efficacia dell’immunoterapia. Cercheremo di definire i meccanismi di questo potenziale effetto negativo della Siero-Amiloide A studiando la sua interazione con altri mediatori dell’infiammazione e con le cellule delle difese immunitarie attraverso test funzionali in vitro ed esperimenti con colture cellulari. Il raggiungimento dei risultati prefissati, oltre a consentire una maggiore personalizzazione delle cure per le neoplasie toraciche tramite un semplice prelievo di sangue, potrebbe inoltre favorire lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia attraverso il blocco dell’azione negativa della Siero Amiloide A sul sistema immunitario.

 

Conciliazione famiglia-lavoro, entri in campo il welfare aziendale

Come si possono conciliare lavoro e relazioni ai tempi del Covid-19? Dalla fase 1 alla fase 2 della pandemia un’équipe multidisciplinare di ricercatori del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia ha indagato i dati emersi da 446 persone che hanno partecipato allo studio. Dopo la prima fase di emergenza in fase 2, e nonostante la ripresa delle attività, la gestione organizzativa delle famiglie con figli minori e/o con caregiver è stata problematica e si è sommata alla minaccia per la propria salute e all’incertezza economica. Diverse aziende realizzano già iniziative di welfare per la conciliazione, ad esempio insegnanti che supportino i figli dei dipendenti online, call center per chi ha familiari non autosufficienti utili a usufruire di sgravi fiscali, a trovare infermieri e badanti» - ha dichiarato Claudia Manzi , coordinatrice del progetto di ricerca. Una soluzione praticabile ed efficace dal punto di vista istituzionale - ha precisato la docente - potrebbe essere quella del governo di sostenere le organizzazioni lavorative nell’erogazione di iniziative di welfare aziendale attraverso ad esempio l’introduzione di ulteriori sgravi fiscali». Un affondo interessante dello studio riguarda poi la modalità di lavoro che nel 51% dei casi è stata scelta di comune accordo con l’azienda, nel 33% dei casi è stata imposta e va incontro alle esigenze degli intervistati, mentre al 16% è stata imposta e non tiene conto dei bisogni della controparte. Il 79,2% degli intervistati sostiene di avere un risparmio di tempo e costi di viaggio, il 64,5% si sente sicuro rispetto alla possibilità di contagio, il 59,9% riesce a gestire meglio gli impegni della sua vita privata, il 47,5% organizza meglio il suo tempo di lavoro. È interessante scoprire che, contrariamente alle aspettative date da uno sguardo superficiale, i genitori con figli minorenni sono quelli che più soffrono la mancanza dei colleghi, l’aumento del lavoro tra le mura di casa e l’assenza di spazi liberi personali.

 

Squassina e Richeldi tra i maggiori ricercatori al mondo

La lista, redatta annualmente a partire dal 2001, ha il compito di identificare ricercatori e scienziati sociali che hanno dimostrato un'influenza significativa, riflessa attraverso la pubblicazione di numerosi articoli citati frequentemente dai loro colleghi durante l'ultimo decennio. Solo sei gli italiani nella prestigiosa classifica, tra questi anche due docenti della Cattolica: Marco Squassina , ordinario alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Brescia e Luca Richeldi , ordinario alla facoltà di Medicina e chirurgia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. Un’equazione è detta “nonlocale” quando per verificare la sua validità in un punto occorre conoscere i valori della soluzione anche “lontani” da quel punto. Questa linea di ricerca negli ultimi anni è stata oggetto di grande interesse nella comunità scientifica internazionale». Si tratta di studi che entrano nel primo 1% per citazioni nel proprio settore disciplinare, eleggendo di fatto i loro autori nell’élite della scienza mondiale. Molta tecnologia che popola la nostra quotidianità contiene implicitamente la matematica delle equazioni locali e nonlocali» spiega Squassina. ricerca #webofscience #studi #medicina #matematica Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Atenei europei uniti per politiche, ricerca e educazione

Università Atenei europei uniti per politiche, ricerca e educazione Le 150 università europee associate a UnILiON hanno dibattuto sulle proprie modalità di confronto con la pandemia e la crisi in atto. L’evento ufficiale è stato aperto dal Segretario Generale di UnILiON Alexandru Marchis, rappresentante dell’Università Cattolica a Bruxelles, che ha ricordato il ruolo delle università come pilastro dell'identità politica dell'UE e la loro importanza nel dare un contributo alla crisi in corso. Cristian Silviu Busoi, Chair del Comitato ITRE del Parlamento Europeo e Milan Zver, rapporteur del Programma Erasmus+ per il Parlamento Europeo, hanno poi evidenziato la dimensione politica della ricerca e il suo ruolo nell’ambito delle politiche europee messe in campo per la ripresa dalla crisi del Covid-19. Insieme a rettori e prorettori delle università rappresentate da UnILiON, Jean Pierre Bourguignon, presidente dell’ERC (Consiglio Europeo della Ricerca), Mrs. Anna Panagopoulou e Mrs. Vanessa Debias-Santon della Commissione europea, hanno proseguito l’incontro con un dibattito di rilievo sviluppato in due panel. È stata inoltre considerata una strada percorribile l’introduzione di nuovi curricula che rispecchino maggiormente le esigenze della modernità e siano più compatibili con i vari percorsi di rieducazione dei lavoratori che andranno portati avanti. La seconda sessione, invece, si è concentrata sulla cooperazione universitaria nell’ambito della ricerca per una risposta rapida alle future emergenze globali, a partire dal ruolo rafforzato che ricerca e innovazione hanno guadagnato dalla pandemia. Ricevere adeguati finanziamenti è una delle premesse essenziali per la realizzazione di queste novità, insieme alla regolamentazione di alcune questioni legali, e alla disponibilità di tutti gli attori coinvolti a partecipare in modo proattivo.

 

La migrazione è un fenomeno familiare

Secondo padre Marco Vianelli , direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, «l’inverno demografico che sta investendo l’occidente renderà più difficile costruire una collettività che tenga conto delle diversità: un figlio, che fatica a sentirsi “fratello”, incide notevolmente sulla società». Questo ha a che fare coi diversi livelli d’interpretazione della Shari’a, la legge rivelata da Dio, che ammette l’interferenza del fattore religioso all’interno della sfera pubblica e delle leggi che regolano lo status personale». Oltre alla parità di genere anche i fattori generazionali incidono, e non poco, sui processi di integrazione connessi alla trasmissione e assimilazione di valori tra cui quelli religiosi, anche se spesso, nelle società maggiormente improntate alla secolarizzazione come quella occidentale, il tema rimane sullo sfondo. Eppure l’età degli individui nel momento della migrazione è determinante: se si è adulti migranti il grado di formazione della personalità è completo, mentre i minori possono essere inseriti nel sistema scolastico del Paese d’accoglienza. L’assimilazione è spesso segmentata: può essere consonante in quei casi in cui genitori e figli si acculturano con la stessa velocità, ma il più delle volte è dissonante, per via della maggiore propensione delle giovani generazioni ad adottare lingua, usi e costumi del Paese ospitante». I mariti sono in Italia mediamente da 20 anni, le donne mediamente da 15, in tutti i componenti della famiglia emerge forte il sentimento di fatica e la tristezza del distacco dalla terra madre, il ché porta ad una negoziazione all’interno della coppia e della famiglia». Si tratta di un dato in linea con gli studi internazionali di settore, eppure sorprende riscontrare un tale livello di orgoglio e rispetto per le proprie radici in ragazzi in una fascia d’età generalmente caratterizzata da fragilità dal punto di vista identitario».

 

La Fondazione Gemelli ai primi posti della ricerca italiana

ROMA La Fondazione Gemelli ai primi posti della ricerca italiana Approvate le graduatorie per il finanziamento dei progetti nell’ambito del Bando della ricerca finalizzata 2019 del Ministero della Salute. Il Gemelli nei primi posti 12 novembre 2020 Ottima la performance della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS al Bando della ricerca finalizzata 2019 del Ministero della Salute. Il Comitato Tecnico Sanitario della Salute a fine settembre ha approvato la graduatoria finale, appena pubblicata sul sito del Ministero, per i progetti vincitori nelle tre categorie progettuali: ‘Giovani Ricercatori’ (GR), ‘Ordinari di ricerca finalizzata’ (RF) e ‘Cofinanziati’ (CO). Il Gemelli ne esce a testa alta, collocandosi al terzo posto della graduatoria nazionale per la categoria ‘Giovani ricercatori’, al quinto posto per i progetti ‘Ricerca Finalizzata’ e al quarto posto come finanziamento complessivo. Siamo davvero orgogliosi dei risultati ottenuti – commenta il professor Giovanni Scambia , Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente di Ginecologia e ostetricia all’Università Cattolica - particolarmente lusinghieri soprattutto nella sezione Giovani Ricercatori’, che ha ottenuto un tasso di successo del 20%. I progetti finanziabili erano: 107 Progetti Ordinari di Ricerca Finalizzata 104 Progetti presentati da Giovani Ricercatori 7 Progetti Cofinanziati 38 borse di studio rivolte a giovani ricercatori sotto i 33 anni previste nella sezione Starting Grant. Questi si aggiungono ai 2 progetti dei “Programmi di rete” NET e al progetto di ricerca sulla Fibromialgia (quest’ultimo ha visto coinvolte tutte le regioni con il coordinamento della regione Liguria), per un finanziamento complessivo pari a 100 milioni di euro.

 

Migrazioni, le ragioni di chi rischia

Flussi migratori Migrazioni, le ragioni di chi rischia La religione non è l’unico push factor dietro alle scelte dei migranti. Già perché, per determinare route causes e i push factor dei fenomeni migratori, occorre tenere conto della complessità del quadro generale dei contesti locali, delle contingenze legate alla geografia politica e religiosa dei luoghi e non, ultimo, alla condizione economica del singolo e della comunità. Sono alcuni dei concetti chiave espressi nel webinar Appartenenze religiose e percorsi migratori , secondo appuntamento di un ciclo di quattro incontri che hanno come obiettivo quello di illustrare i molteplici aspetti che compongono la ricerca “Migrazioni e appartenenze religiose”, finanziata e realizzata dall’Università Cattolica. Non è propriamente un atto persecutorio, ma rende bene l’idea di come la religione venga piegata per scopi altri, mettendo così le popolazioni nella condizione di doversene andare» fa notare Maggiolini. della nostra Costituzione sancisce di poter esercitare la propria religione collettivamente o individualmente, di poterla cambiare così come di non essere credenti, oltre che di farne uso propagandistico purché le azioni non costituiscano un attentato al buon costume. A ciò si aggiunga come spesso gli atti persecutori avvengano in famiglia - pensiamo ad esempio alla persecuzioni causate dall’orientamento sessuale nei confronti degli omosessuali o di donne tacciate di stregoneria per la loro condotta - per comprendere la natura vasta ed eterogenea della casistica esaminata. Se il modus operandi unanime e consolidato è quello di erogare aiuto ed assistenza a chiunque in modo indiscriminato, il paradosso risiede nel fatto che così facendo viene limitata la possibilità di andare alla radice delle motivazioni che hanno spinto il migrante a migrare.

 

Sacru, nasce il network tra otto università cattoliche del mondo

Ateneo Sacru, nasce il network tra otto università cattoliche del mondo Grazie all’alleanza internazionale coordinata dal professor Pier Sandro Cocconcelli , al via una collaborazione su didattica, ricerca e terza missione. Prima iniziativa proposta dal Boston College sul Covid con il professor Walter Ricciardi by Katia Biondi | 27 ottobre 2020 Un’alleanza strategica di università cattoliche attive nel settore della ricerca. L’obiettivo di questo network internazionale, è rafforzare la collaborazione a livello globale tra le università cattoliche per perseguire la finalità di una educazione universitaria di eccellenza e della formazione integrale degli studenti. Questa alleanza nasce con l’idea di agire su sulle tre funzioni degli atenei cattolici: la didattica, la ricerca e la terza missione», spiega Pier Sandro Cocconcelli , docente di Microbiologia all’Università Cattolica e segretario generale SACRU. Gli atenei che ne fanno parte condividono gli stessi principi, primo fra tutti quello dell’educazione integrale così come definito dallo stesso statuto del Sacru, che si rifà ai principi definiti dalla Dichiarazione Gravissimum Educationis e dalla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae ». Stiamo lavorando a come ripensare l’educazione in questo periodo di Covid e in che modo agire per sfruttare al meglio la rete delle otto università di Sacru», prosegue il professor Cocconcelli. Tra i progetti in cantiere, c’è quello di creare un Interuniversity Digital Campus , un campus digitale interuniversitario, cercando di far sì che già da questo anno accademico, sia possibile condividere tra le diverse università le lezioni di alcuni nostri dottorati».

 

“Mi fido di te”, gli opinion leader della Generazione Z

Gli influencer di professione sono citati come punti di riferimento dal 17% del campione con un ampio scarto rispetto agli esperti e agli amici, percentuale che scende al 13% tra gli over 20. È una delle principali evidenze che emerge dall’ultima analisi della ricerca triennale Opinion leader 4 future finalizzata a studiare la rilevanza e il ruolo dei nuovi leader di opinione nel panorama comunicativo e informativo. In particolare “ Mi fido di te ” è lo studio condotto sulla Generazione Z italiana con l’obiettivo di comprendere come essa scelga i propri leader, individuarne la tipologia e capire quali siano le aspettative dei ragazzi. Dallo studio è emerso da un lato il bisogno di “affidarsi” a figure competenti oltre che carismatiche, necessità accentuata durante i mesi di lockdown in cui è cresciuta la rilevanza di soggetti come i politici, gli scienziati e i giornalisti, perché considerati autorevoli e capaci di dettare linee comportamentali. Infine gli influencer di professione, attivi sui social, sembrano avere un punto di forza non tanto nella capacità di esprimere competenze e opinioni rispetto a specifiche tematiche, quanto piuttosto nella capacità di fare da filtro e da traduttori dei flussi informativi. Anche il Presidente del Gruppo Credem Lucio Igino Zanon di Valgiurata ha sottolineato il valore della ricerca da cui si evince «prima di tutto quanto i giovani siano attenti alle nuove dinamiche, ma allo stesso tempo capaci di leggere la tradizione e proiettarsi nel futuro. I canali di reperimento delle informazioni sono rappresentati per l’81% dei giovani da fonti online fra i quali le più citate sono i motori di ricerca e i social network.

 

Ora il lago di Garda non ha più segreti

Brescia Ora il lago di Garda non ha più segreti Terminata l’indagine batimetrica dei fondali iniziata nel 2018 e realizzata dalla Marina Militare con la facoltà di Scienze matematiche. Dati e fotografie per una maggior tutela dell’ambiente lacustre sono ora a disposizione di studiosi e ricercatori by Antonella Olivari | 22 ottobre 2020 È terminata in questi giorni l’indagine batimetrica dei fondali iniziata nel 2018 e realizzata dalla Marina Militare e dalla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Durante la campagna che è iniziata nel 2018 e che si è conclusa in questi giorni è stata sviluppata un’analisi modellico-numerica della morfologia dei fondali ed è stato aggiornato il database batimetrico dell’Istituto Idrografico della Marina. Prima di lasciare il lago di Garda, la spedizione guidata dal sottotenente di vascello Roberto Aleo , è stata raggiunta dal contrammiraglio Massimiliano Nannini , in capo all’Istituto idrografico di Genova da pochi mesi, che ha incontrato a Lazise il preside prof. Maurizio Paolini e il prof. Alfredo Marzocchi . Un punto di arrivo quindi, ma anche di partenza per nuove collaborazioni che “andremo presto a definire – ha annunciato il preside Paolini, pensando già di mettere all’opera dottorandi e ricercatori abili con algoritmi e strutture dati.”. “Questi dati consentiranno di realizzare una simulazione accurata del moto delle acque del bacino del lago di Garda, influenzato dalle montagne medio/alte o morene che lo circondano, dalla temperatura, pressione e umidità dell’aria. L’inerzia termica dell’acqua è responsabile di fattori di mitigazione che consentono a specie viventi di sopravvivere in un ambiente altrimenti ostile (si pensi alla coltivazione dell’ulivo).

 

Fulbright, le borse a stelle e strisce

“Il Programma Fulbright – ha affermato il Preside della Facoltà di Economia Domenico Bodega nell’indirizzo di saluto – è coerente con i principi che ispirano i percorsi di studio e ricerca del nostro Ateneo. “Con questo primo evento – ha concluso il Direttore della Sede di Roma dell’Ateneo Lorenzo Cecchi - la nostra Università si avvicina al programma Fulbright che offre buone opportunità di finanziamento ai nostri ricercatori e docenti per programmi di scambio con gli Stati Uniti. Questo incontro è solo l’inizio di un percorso di rafforzamento degli aspetti di internazionalizzazione delle opportunità di studio e ricerca offerte dal nostro campus”. “Chiunque abbia svolto un’esperienza di ricerca negli Stati Uniti – ha detto il professor Raffaele Landolfi , Direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina Interna della Facoltà di Medicina e chirurgia, nell’introduzione dei lavori – ha ricevuto un valore aggiunto che va oltre l’eccellenza scientifica. ricerca #fulbright #economia #medicina Facebook Twitter Send by mail Print THE FULBRIGHT PROGRAM Le borse di Ricerca Fulbright (Research Scholar), il cui bando scade il 3 Febbraio prossimo, offrono ad assegnisti, ricercatori, e professori associati l’opportunità di svolgere un periodo di 4-9 mesi presso un ente di ricerca statunitense. Il Visiting Student Award è dedicato soprattutto ai dottorandi e permette lo svolgimento di 6 Mesi di studio negli USA (la scadenza è nel dicembre di ogni anno). I borsisti Fulbright sono riconosciuti a livello internazionale non solo per la loro eccellenza nella ricerca, ma anche per il loro ruolo di leader e ‘ambasciatori’ di collaborazioni di alto profilo tra Italia e USA.

 

Smart working: dall’emergenza alla pianificazione

Questi gli elementi chiave emersi dalla survey condotta dalla facoltà di Economia e Giurisprudenza che ha esplorato, in un’analisi multi prospettica, il funzionamento dello smart working in 60 imprese della provincia di Piacenza, coinvolgendo 217 lavoratori e 113 responsabili. L’epidemia da Covid-19 ha costretto molte aziende a ricorrere allo smart working in sostituzione alla presenza fisica dei lavoratori. Un vantaggio, a livello nazionale, di 13,7 Miliardi annui» - ha ricordato la professoressa Virtuani, sottolineando quanto lo smart working possa diventare uno strumento molto potente a livello di efficienza se usato bene. Coordinamento e controllo Per sfruttare le potenzialità dello smart working in termini di produttività, riduzione dei costi e work life balance, emergono come necessari uno stile manageriale partecipato e basato sulla fiducia, che sostenga l’autonomia e la responsabilizzazione. La fiducia è un valore fondante, come emerge dalle risposte dell’85,7% dei lavoratori intervistati, che rispetto agli aspetti tecnici, ritengono primari gli aspetti relazionali per la buona riuscita del lavoro a distanza - ha precisato Cantoni -. Dall’emergenza alla pianificazione Quali sono quindi le prospettive per lo Smart working? «Dalla survey emerge che il 64,3% dei lavoratori è favorevole a proseguire anche dopo l’emergenza Covid 19 e che il 23,1% propende per una forma mista. Cosa serve allora per passare dallo shock dell’emergenza ad un’adozione piena e consapevole dello smart working in azienda? «Le condizioni per la continuazione dello smart working ci sono, ma occorre adottare cambiamenti di natura manageriale e culturale - ha concluso Cantoni-.

 

Ricerca e innovazione per lo sviluppo della società

Il dibattito intorno a questa decisione vede protagonista, insieme alla Commissione, anche il Parlamento Europeo, che si è fatto portavoce della richiesta di un budget ambizioso e conforme ai bisogni della società. Gli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione sono tra i temi al centro del dibattito, e mettono dunque in luce il ruolo delle Università nella ripresa europea. Sotto la presidenza dell’Università Cattolica si è svolto alcuni giorni fa, nell’ambito del network informale UnILiON, un webinar con Mr. Cristian-Silviu Busoi, Coordinatore del Comitato ITRE (commissione per l'industria l'energia e la ricerca) che si occupa di ricerca, industria ed energia all’interno del Parlamento Europeo. L’incontro si inserisce in un più ampio contesto di dialogo che UnILiON porta avanti sia internamente che con attori esterni sui temi della ricerca e dell’innovazione nel panorama europeo. Ancora prima che essere una priorità, la sinergia tra i due programmi Horizon Europe e Green Deal, e dunque tra ricerca, innovazione e transizione ecologica, rappresenta per gli Stati membri una necessità, in quanto una ripresa economica che si fondi su quest’ultima non potrebbe sussistere senza le prime. In primo luogo la decisione di accorpare in un unico portafoglio, quello della Commissaria Gabriel, i temi della ricerca e dell’educazione, decisione che il Coordinatore approva e a cui riconosce il merito di una rinnovata collaborazione tra il Comitato ITRE e il Comitato CULT. In secondo luogo egli ha ribadito la sua fiducia in una risoluzione del negoziato sul QFP entro i tempi stabiliti, ossia la fine del 2020, auspicando una chiara presa di posizione da parte della presidenza tedesca, che sarebbe in grado di indirizzare il Consiglio verso una decisione definitiva e puntuale.

 

Biblioteca, gratis la piattaforma di ricerca basata sull’IA

Ateneo Biblioteca, gratis la piattaforma di ricerca basata sull’IA L’Università Cattolica, primo ateneo italiano a usare Yewno Discover , dal 30 giugno fino alla fine di agosto mette a disposizione di tutti lo strumento alimentato dall’Intelligenza Artificiale. Un’iniziativa che agevola la condivisione della conoscenza 30 giugno 2020 L’Università Cattolica del Sacro Cuore da oggi e fino alla fine di agosto 2020 offrirà gratuitamente a tutta Italia Yewno Discover , un potente strumento di ricerca alimentato dall’Intelligenza Artificiale. Yewno Discover è una piattaforma di ricerca basata sul web che aiuta i docenti, i ricercatori e gli studenti a svolgere rapidamente ampie ricerche per concetti. Con l’aiuto di tecnologie di machine learning e di avanzate visualizzazioni grafiche, gli utenti possono cercare argomenti di interesse, comprendere come tali argomenti si relazionano con altri e accedere a documenti di qualità accademica. L’Università Cattolica è stato il primo ateneo italiano a utilizzare Yewno Discover per supportare i propri studiosi e valorizzare le risorse documentali della Biblioteca, immettendovi anche dati bibliografici contenuti nel proprio repository istituzionale Publicatt. Da oggi gli utenti istituzionali vi accedono tramite il Catalogo d’Ateneo anche in modalità off-campus (autenticandosi con il proprio account nominale d’Ateneo), con la possibilità di raggiungere da Yewno anche documenti a testo completo di numerose risorse elettroniche – libri e riviste – sottoscritte in abbonamento dalla Biblioteca. Yewno Discover è ciò che chiamiamo intelligenza aumentata: permette alle persone di acquisire rapidamente le conoscenze che richiederebbero molto più tempo per la ricerca e la lettura.

 

5xmille, un aiuto concreto per studenti e ricerca

Le voci del 5xmille 5xmille, un aiuto concreto per studenti e ricerca Grazie a questo strumento dal 2010 a oggi sono state incrementate le borse di studio, consentendo a 2.183 studenti di formarsi in Cattolica. L’intervento del rettore Franco Anelli 21 luglio 2020 L’attuale situazione impone una riflessione sulle gravi implicazioni che la crisi conseguente alla SARS-CoV-2 avrà sulle condizioni economiche del nostro Paese e su molte famiglie nei prossimi mesi. Basti pensare che dal 2010 a oggi in virtù di questo strumento è stato incrementato il numero di borse di studio, consentendo a 2.183 giovani di formarsi in Cattolica. Assicurare questo diritto ai giovani, favorendo le loro inclinazioni e rispettando le loro esigenze, non solo consente loro di intraprendere un percorso di studi ma assume ora una ancor più significativa rilevanza sociale poiché contribuisce alla costruzione del futuro delle nuove generazioni, che saranno protagoniste della ripresa del Paese. La creazione del Fondo intende rendere più strutturato l’impegno dedicato dal nostro Ateneo negli ultimi anni a favore di tutti gli studenti che, per effetto della riduzione dei contributi pubblici, non avrebbero avuto la possibilità di proseguire il loro percorso universitario. Gli interventi in ambito formativo comprendono anche il potenziamento dei servizi didattici per gli studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento al fine di consolidare le iniziative di accoglienza che hanno reso il nostro Ateneo un modello di inclusività. È una firma che consente la realizzazione delle aspirazioni che gli studenti, e le future matricole, affidano al nostro Ateneo; ricambiare la loro fiducia, sostenendoli nella scelta di entrare a far parte della nostra comunità universitaria, è un gesto di generosa attenzione e di responsabilità condivisa.

 

Ridateci l’università come centro di ricerca

Per uno studioso di lettere, afferma, la Biblioteca è tanto importante quanto il laboratorio per un fisico di Edoardo Barbieri * Molto si parla in questi giorni dell’insegnamento a distanza nelle scuole. Certo, avendo a che fare con studenti tutti maggiorenni e quindi adulti “responsabili” di se stessi, la cosa è stata più facile. Per la mia esperienza di docente in una facoltà di Lettere, tra lezioni registrate, lezione in diretta, seminari, filmati, invio di Pdf di libri interi e articoli (anche le biblioteche erano chiuse…), visite virtuali a biblioteche e musei, io credo che ce la siamo cavata. C’è tutta una serie di problematiche tecnologiche e di logistica di cui tener conto, ma, stante i costi gestionali che implicano, sono gli atenei chiamati a farsene carico, speriamo con adeguato sostegno da parte del Miur. Qualche collega fa lo schizzinoso (e chi controlla che lo studente non copi, legga, abbia un suggeritore? ma chi se ne importa! Siamo nell’emergenza e, dopo tanta enfasi sulla metafora cavalleresca del “non abbassiamo la guardia”, dico, invece, à la guerre comme à la guerre ). Certo, poi l’università ci chiede di verificare la nostra produzione scientifica, articoli e libri pubblicati, partecipazione a convegni, progetti di ricerca, ma come credono che avvenga tutto ciò, con atti di magia e sforzi solipsistici? Solo che non serve a niente e non lo prende proprio nessuno… * docente di Storia del libro – facoltà di Lettere e filosofia, Università Cattolica #universita' #biblioteca #coronavirus #ricerca Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Il Nobel per la Fisica agli studiosi dei buchi neri

Premio Nobel Il Nobel per la Fisica agli studiosi dei buchi neri Speciale Premio Nobel 2020 . Commenta l’assegnazione del riconoscimento il professor Roberto Auzzi 06 ottobre 2020 Nato nel 1901, il Premio Nobel è arrivato alla sua 119° edizione. Sui più importanti riconoscimenti a livello internazionale, attribuiti a personalità che si sono distinte nei diversi ambiti della conoscenza umana e che hanno portato benefici all’umanità con le loro ricerche, Cattolicanews pubblica i commenti dei docenti dell’Ateneo. I buchi neri sono oggetti così densi dalla cui attrazione gravitazionale non può sfuggire niente, nemmeno la luce» - ha dichiarato Auzzi -, specificando che Roger Penrose «ha contribuito allo studio teorico dei buchi neri rotanti». L’altra metà del premio è andata a Reinhard Genzel e ad Andrea Ghez per la scoperta sperimentale dei buchi neri supermassicci: «All’inizio si pensava che i buchi neri avessero una massa dell’ordine di grandezza di quella di una stella come il sole - ha spiegato Auzzi -. Questo tipo di buchi neri invece sono dei giganti cosmici che hanno una massa compresa fra il milione e il miliardo di masse solari e che sembrano esistere all’interno di molte galassie tra cui la nostra Via Lattea». In particolare il loro meccanismo di formazione è ancora sconosciuto ed è uno dei grandi problemi aperti dell’astrofisica contemporanea».

 

Assegnato a tre virologi il Nobel per la Medicina

Premio Nobel Assegnato a tre virologi il Nobel per la Medicina Speciale Premio Nobel 2020 . Oggi il riconoscimento per la Medicina è andato a Harvey James Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice per le loro ricerche sull'epatite C. Commenta l’assegnazione il professor Antonio Gasbarrini 05 ottobre 2020 Nato nel 1901, il Premio Nobel è arrivato alla sua 119° edizione. Dal 5 al 12 ottobre vengono proclamati rispettivamente i Nobel per la Medicina o Fisiologia, per la Fisica, per la Chimica, per la Letteratura, per la Pace e per l’Economia. Sui più importanti riconoscimenti a livello internazionale, attribuiti a personalità che si sono distinte nei diversi ambiti della conoscenza umana e che hanno portato benefici all’umanità con le loro ricerche, Cattolicanews pubblica i commenti dei docenti dell’Ateneo. premionobel #medicina #ricerca #scienza Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Podcast e Linkedin, la ricerca Unicatt parla al mondo

Ricerca Podcast e Linkedin, la ricerca Unicatt parla al mondo Si presentano i nuovi canali di comunicazione per far conoscere la ricca produzione scientifica dell’Ateneo. Dal web ai social fino alla produzione di contributi audio su Spreaker, Spotify e Apple Podcast by Emanuela Gazzotti | 23 settembre 2020 “The universality of knowlwdge and the centrality of the person”. La seconda missione dell’Università Cattolica che mette al centro la persona e la conoscenza in tutti gli ambiti disciplinari ora ha anche un luogo di divulgazione ad hoc: il nuovo sito della ricerca in inglese, la lingua madre per i ricercatori di tutto il mondo. Le notizie pubblicate in inglese, gemelle di quelle del sito in italiano, raccontano il valore che l’Ateneo attribuisce allo sviluppo della conoscenza e alla sua affermazione nella realtà sociale, culturale e scientifica sia a livello nazionale sia internazionale contribuendo al bene comune attraverso il sostegno alla ricerca. Un’altra grande novità è la sezione all’interno di PodCatt , la piattaforma che raccoglie i contributi audio promossi dall’ateneo, si dota dell’omonimo nome di #cattolicathinks e racconta gli studi realizzati attraverso la voce dei docenti. L’obiettivo è, infatti, è quello di far diventare la ricerca un luogo abitato da tutta la comunità universitaria e da coloro che sono interessati al suo sviluppo. L’impegno dell’ateneo nella realizzazione di questo progetto multiforme in lingua inglese è nato dall’esigenza di comunicare l’ingente patrimonio costituito, sia in termini qualitativi sia quantitativi, dai contenuti scientifici prodotti dai ricercatori delle dodici facoltà dell’Università Cattolica.

 

CeSI, solidarietà e ricerca al servizio dei più poveri

Le voci del 5xmille CeSI, solidarietà e ricerca al servizio dei più poveri Dallo sviluppo di progetti di cooperazione ai programmi di volontariato: è grazie ai finanziamenti del 5x1000 e al supporto dell’Istituto Toniolo che il centro di Ateneo negli anni ha erogato oltre 350 borse di studio. Parla il direttore Marco Caselli by Beatrice Broglio | 29 luglio 2020 L’attuale situazione impone una riflessione sulle gravi implicazioni che la crisi conseguente alla SARS-CoV-2 avrà sulle condizioni economiche del nostro Paese e su molte famiglie nei prossimi mesi. Basti pensare che dal 2010 a oggi in virtù di questo strumento è stato incrementato il numero di borse di studio, consentendo a 2.183 giovani di formarsi in Cattolica. Professor Caselli, tra le numerose attività svolte dal CeSI vi sono anche il Charity Work Program e iniziati- ve di solidarietà a sostegno dei Paesi emergenti. Grazie ai finanziamenti del 5x1000 e al supporto dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori sono state erogate negli anni oltre 350 borse di studio, a copertura totale o parziale delle spese. Per quanto riguarda inve- ce i progetti di cooperazione e solidarietà, gli ambiti di riferimento riguarderanno quest’anno la forma- zione in Africa, con una particolare attenzione all’ambito sanitario, e il supporto delle popolazioni cristiane in Medio Oriente». Si tratta di un progetto pensato prima della crisi legata al Covid-19, e che tuttavia verrà declinato in maniera tale da contribuire a contenere e gestire l’attuale emergenza, il cui impatto nei Paesi in Via di Sviluppo potrebbe essere devastante».

 

Covid, maturandi e università. La ricerca

Lo studio Covid, maturandi e università. La ricerca Uno studio condotto dall’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo e da Ipsos tra 1000 ragazzi che si trovano alle prese con la scelta universitaria. La presentazione in un incontro con il rettore Franco Anelli e Mario Calabresi 22 giugno 2020 I maturandi e l’università al tempo del Covid : è il titolo dell’indagine svolta dall’ Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e da Ipsos tra il 10 aprile e 28 maggio 2020, quindi in piena fase 1 e all’inizio della fase 2 dell’emergenza. I risultati complessivi dello studio - con il coinvolgimento di 1000 18-19enni frequentanti l’ultimo anno delle superiori , saranno presentati mercoledì 24 giugno alle 12 in occasione del webinar " La scelta universitaria ai tempi del Covid-19. Sarà possibile seguire l’evento live sui canali social dell’Università Cattolica e dell’Istituto Toniolo. ricerca #maturandi #orientamento #universita' Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Unicatt e Confindustria alla sfida del nuovo lavoro

Piacenza Unicatt e Confindustria alla sfida del nuovo lavoro Firmato nel campus di Piacenza l’accordo di collaborazione per ricerca, placement e didattica. La competizione tra atenei si gioca non tanto e non solo nella capacità di sostenere gli studenti nell’accesso materiale agli studi, quanto nell’opportunità di sbocchi che sanno creare con le competenze che forniscono e le esperienze che consentono di vivere». Una sinergia tra mondo della ricerca e impresa è imprescindibile e l'accordo di oggi avrà anche questo compito» sottolinea il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri . Cosa viene richiesto in sostanza? Competenze solide e ricchezza di esperienze, curriculari ma anche sportive, di volontariato, che vi consentano di definire un percorso unico e preciso di ciò che siete. Posso dirvi che siete fortunati: uno degli aspetti che contraddistinguono la nostra università è la multidisciplinarietà, quella che apre la mente e da uno sguardo aperto sulle cose». A conferma delle parole di Nusiner, Luca Gropp i, direttore di Confindustria richiama la convenzione come un’opportunità per partire «da un canale attivo, quello tra Cattolica e Confindustria, che già si esprime tra stage, collaborazioni con i centri di ricerca e indagini, come quella recentissima sullo smart working. In questo momento in cui si chiede a tutti di assumersi le proprie responsabilità, ciascuno di noi, università e imprese, saprà mettere sul tavolo le proprie competenze e la propria esperienza, condividendole per il raggiungimento di un obiettivo comune di crescita».

 

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