Stefania Cheng, classe ’92, si definisce una IBC (Italian Born Chinese). Nata e cresciuta in Italia, con entrambi i genitori cinesi, iscritta al primo anno della laurea magistrale in Economia e Giurisprudenza della sede di Piacenza dell’Università Cattolica potrebbe essere tra gli innovatori di domani. Stefania fa parte dei 100 studenti, provenienti da prestigiose università d’Italia e d’Europa, selezionati fra oltre 12.000 aspiranti e protagonisti della terza edizione di “The Future Makers”, il percorso di formazione organizzato dalla società di consulenza The Boston Consulting Group (Bcg)

«È cominciato tutto quasi per caso», racconta Stefania (nella foto la prima da destra). «Conoscete Facebook? È uno strumento meraviglioso, perché oltre a mostrarti un abito che potrebbe starti perfetto, ti offre anche opportunità come questa. Da questa esperienza mi aspetto di imparare molto, anche grazie alle varie attività organizzate».

Con Stefania sono stati selezioni altri tre studenti dell’Università Cattolica. Daniele Terrevazzi, 23 anni di Lainate, una laurea in Economia e gestione aziendale, è iscritto al master of Science in management, sempre della Cattolica, e in questo momento è impegnato in un progetto Erasmus alla Business School di Maastricht, nei Paesi Bassi. «Sono tornato a Milano per la fase dei colloqui iniziali e ora per l’evento. Sarò di ritorno in Italia a giugno, dove resterò per poco prima di partire nuovamente ad agosto: con il programma ISEP sarò a Charlotte, in North Carolina, fino a Natale» spiega Daniele. «Circa un anno fa sfogliando il giornale dell’Università Cattolica sono venuto a conoscenza di questo progetto che mi ha subito colpito e interessato. Ho aspettato che aprissero le candidature per l’anno 2018 e non ho tardato a inviare CV e cover letter. Ci ho creduto tanto, l’ho ritenuta sin da subito un’occasione imperdibile».

Ed è così. “The Future Makers” rappresenta una grande opportunità di incontro e di scambio con i rappresentanti della business e social community italiana e internazionale. Inoltre, il 93% dei partecipanti alle scorse edizioni ha già un impiego. 

Con la collaborazione dei rettori e nel corso di un roadshow durato sei mesi nei principali atenei italiani, i ragazzi sono stati individuati fra i migliori studenti di età compresa tra i 23 e i 26 anni non solo per il loro curriculum scolastico, ma anche per le cosiddette “soft skills”: le loro passioni e la loro capacità di introspezione e comprensione dei grandi fenomeni.

«Il percorso di selezione è stato piuttosto lungo, articolato in cinque step: dall’invio del CV fino ad arrivare a un colloquio via Skype con membri delle Human Resource», precisa Arianna Bollo (nella foto la seconda da destra), 23 anni, al primo anno della magistrale in Food marketing e strategie commerciali della sede piacentina. 

In realtà, continua Arianna, «pensavo a questo evento come le classiche presentazioni e speech frontali tenuti da diversi manager e innovatori del nostro Paese. Eppure, mi sono dovuta immediatamente ricredere quando ho ascoltato la prima frase con cui ci hanno accolti: “Non abbiate paure di circondarvi di persone in gamba”, sottolineando come il nostro talento viene allo scoperto grazie all’altro, che funge un po’ da specchio per la nostra personalità». E guardando al futuro «quello che mi aspetto è riuscire a scoprire il mio talento, anche con l’aiuto della rete di conoscenze che questo evento mi ha permesso di costruire, per dare uno scopo alla mia vita, che per ora immagino in Italia».

Per la ventitreenne Martina Valera (nella foto da sinistra) le aspettative sono state molto alte sin da quando ha iniziato questa avventura, in cui si è imbattuta tramite Internet. «Superando una fase di selezione dopo l’altra, ho visto crescere in me l’attesa e la consapevolezza di esser sempre un passo più vicina al traguardo, che si è concretizzato quando, qualche giorno fa, ho iniziato questa esperienza insieme agli altri 99 ragazzi e ragazze: ciascuno con un background differente, ma ciascuno animato dallo stesso grado di motivazione e curiosità» afferma la studentessa della magistrale in Methods and topics in arts management del corso di Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo. 

“The Future Makers”, che si è tenuto da lunedì 14 a giovedì 17 maggio negli uffici milanesi di BCG, ha messo a confronto autorevoli relatori come il fondatore di Candy Crush Riccardo Zacconi, gli amministratori delegati di Eni e Kiko Claudio Descalzi e Cristina Scocchia, il direttore scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas Alberto Mantovani, e molti altri. Quattro giorni intensi, in cui con l’aiuto di oltre 30 esperti di Bcg, sono state approfondite tematiche centrali per lo sviluppo della società italiana e globale: dal digitale alla trasformazione del mondo industriale, dalle principali sfide dell’economia, della cultura e della creatività fino alla ricerca scientifica.

«Con i facilitatori di Bcg - nota Martina - si è creata una vera sinergia, cosa che non avrei creduto possibile: in soli quattro giorni ho compreso quanto siano importanti le azioni di ognuno di noi e quanto il nostro impatto diventi più grande quando siamo insieme ad agire». Come dire: “l’unione fa la forza” vale anche per i futuri leader.