La sfida per il novo anno accademico è quella di “bene operare”, trasmettendo ai giovani solide regole di comportamento e indicando alti obiettivi. È questo il messaggio che il rettore Lorenzo Ornaghi ha voluto affidare a docenti, studenti e personale amministrativo riunito numeroso nell’aula magna Tovini per la celebrazione del Dies academicus della sede bresciana, lo scorso 3 dicembre. La strada da seguire per affrontare gli impegni dell’oggi e le sfide di domani, è quella, già indicata nella sede milanese durante l’inaugurazione dell’anno accademico, di «un nuovo slancio creativo per esplicare un supplemento di volontà, impegno e intelligenza in vista di un’azione autenticamente innovativa». Insomma, un impegno a fare sempre di più e meglio.
La celebrazione dell’ormai tradizionale momento di incontro con le autorità, i rappresentanti delle realtà locali e gli studenti sono iniziate con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, e sono seguite nell’aula magna con l’intervento del rettore che ha presentato una sintesi dell’attività svolta durante l’anno. Ornaghi ha citato, tra l’altro, l’istituzione dell’Alta Scuola sull’Ambiente, il progetto Manfred sul cambiamento climatico delle foreste alpine, nonché il lavoro svolto dai centri di ricerca e le conferenze organizzate per la città e gli studenti. «Queste attività ci spronano a progredire lungo il cammino intrapreso – ha proseguito Ornaghi -. Infatti, come ci ha ricordato il Santo Padre nella sua recente visita a Brescia “occorre trasmettere alle nuove future generazioni qualcosa di valido, delle regole solide di comportamento, indicare alti obiettivi verso i quali orientare con decisione la propria esistenza”».
Nella buona riuscita delle iniziative un importante sostegno è giunto dalla città e dal territorio. In particolare, Ornaghi ringrazia l’Ente bresciano istruzione superiore (Ebis), a partire dal suo presidente Francesco Passerini Glazel, la Fondazione Banca San Paolo e l’Ente universitario Lombardia orientale (Eulo), che da sempre accompagnano lo sviluppo della sede. In conclusione, il rettore ha richiamato la definitiva acquisizione di una porzione del seminario sottoscritta ufficialmente lo scorso 30 settembre: un passo importante che aiuterà tutta la comunità universitaria a “ben operare”.
Dopo l’intervento del rettore, ha preso la parola il professor Luciano Pazzaglia per la prolusione dedicata agli archivi storici presenti nella sede: l’Archivio per la storia dell’educazione in Italia, quello del Movimento sociale cattolico e l’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’età contemporanea. Nella “lectio magistralis” Pazzaglia ha ripercorso nei dettagli la nascita degli archivi e ha lanciato una doppia proposta per il futuro: la costituzione di Centro archivistico d’ateneo che raccolga in un’unica struttura i tre archivi fin ora costituiti e la costituzione di una rete che, con l’ausilio delle nuove tecnologie informatiche, colleghi tutte le strutture della città che perseguono interessi analoghi. Il professore ha inoltre proposto una rete archivistica interuniversitaria che potrebbe sviluppare la ricerca su scala più ampia e ricorrere a una maggiore integrazione culturale degli atenei.