Un momento dell'assemblea degli Agostini semper, conla relazione del professor Pierangelo Schiera«Il Collegio Augustinianum è parte dell’Università Cattolica ed è il luogo privilegiato in cui le nuove generazioni possono crescere umanamente e culturalmente seguendo le orme prestigiose di chi li ha preceduti». Con queste parole il direttore di sede Mario Gatti ha aperto, lo scorso 9 novembre, l’assemblea annuale dell’Associazione Agostini Semper che riunisce studenti ed ex studenti del collegio Augustinianum. Un evento che ha segnato l’inizio delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della fondazione del Collegio.

È stata un’occasione importante per gli studenti di oggi del collegio, che, in un’epoca come quella attuale in cui – si sente spesso dire – mancano i Maestri, hanno potuto riscoprire la storia del luogo in cui vivono e dei protagonisti che ne hanno fatto parte: protagonisti spesso anche dell’accademia, se si pensa – come ha ricordato il direttore dell’Augustinianum Saverio Gentile, che ben sei dei dodici docenti emeriti nominati lo scorso 6 novembre dal rettore Franco Anelli sono ex Agostini.

Il ricordo di Roberto Ruffilli affidato alla parole del professor Pierangelo Schiera, presidente della Fondazione dedicata al professor ucciso dalle Brigate rosse, ha inaugurato il corso su “La lotta armata in Italia”, un ciclo di incontri tenuto da docenti dell’Università Cattolica e di altre università e giornalisti, tra i quali Massimo Franco e Giovanni Bianconi del “Corriere della Sera”.

Al professor Virgilio Melchiorre, docente emerito dal 2008, è stato poi conferito il riconoscimento di “Agostino dell’anno”: in Università da 65 anni, il professore ha ricordato con nostalgia i cicli di incontri filosofico-letterari che si organizzavano in Augustinianum ai tempi in cui era studente, anni di grande fermento, in cui ebbe, tra i suoi maestri, Gustavo Bontadini.
 
A intrecciare i fili di memoria e futuro contribuirà durante l’anno anche una mostra fotografica inaugurata all’interno dell’atrio del collegio e visitabile fino all’8 dicembre: divisa per decenni, racconta gli episodi fondamentali della storia del collegio e le trasformazioni cui è andato incontro, a partire dal 1933: anno in cui fu fondato grazie a una sottoscrizione indetta in tutta Italia per il venticinquesimo dell’ordinazione sacerdotale di Padre Gemelli. Ottant’anni in cui molto è cambiato, lasciando però intatti il progetto educativo e la volontà di farne un luogo di solidarietà culturale e umana.

È lo stesso spirito che traspare da una lettera, recentemente ritrovata negli archivi dell’Augustinianum, che Umberto Pototschnig scriveva l'11 maggio 1962: «Non potete negare che nell'ambito dell'Università, l'esperienza del Collegio è più di ogni altra cosa disinteressata; non vi sono calcoli, ragioni di prestigio, secondi fini. È un gesto che si riporta ai momenti migliori della storia dell’università e che l'Università oggi ripete con lo stesso atto di fiducia di un tempo».