Una delle visite alle cantine vitivinicole del VaudUna visita di studio nella Svizzera francese per gli studenti del secondo e terzo anno del curriculum di Viticoltura ed Enologia del corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie agrarie. Da lunedì 4 giugno a giovedì 7 giugno 2012 sono stati ospiti dell’École d’Ingegnieurs de Changins, a Duillier, piccola frazione accanto a Nyon, ordinatissima cittadina sul Lago Lemano, conosciuto ai più come Lago di Ginevra.

La partenza del gruppo guidato da Angela Silva e Milena Lambri, docenti, rispettivamente, di Enologia, e di Impianti dell’industria enologica alla facoltà di Agraria, dopo un viaggio di sette ore in autobus attraverso il tunnel del Monte Bianco, ha portato la comitiva in Francia e dopo pochi chilometri in Svizzera, nel cantone di Vaud, maggior produttore di vino bianco della Svizzera, i cui vigneti si trovano per la maggior parte sulla costa nord del Lago Lemano. Alla École, esempio di Alta Scuola di Formazione della Confederazione specializzata in Agricoltura e, in particolare, in Enologia, l’accoglienza è del preside Riesen che offre un calice del tipico vino bianco del cantone, lo Chasselas, e illustra la struttura didattica e di ricerca da lui guidata.

Le giornate sono dedicate a visite alle aziende vitivinicole del cantone, tra cui alcune gestite da italiani, e a esperienze sensoriali presso strutture di promozione enoturistica collocate sulle sponde del Lago. Di particolare fascino e bellezza la zona di Lavaux, patrimonio mondiale dell’Umanità, patrocinio dell’Unesco, dove numerosissimi piccoli vigneti terrazzati declinano dolcemente verso le acque del lago. Momenti di confronto dei nostri studenti con i colleghi iscritti alla École, anch’essi futuri specializzandi in Enologia, riguardano le reciproche esperienze di stage e le presentazioni di vini dei due territori, attività in cui gli allievi della nostra Facoltà hanno dato lustro ai propri saperi, illustrando con perizia in lingua francese o inglese alcuni vini del nord-Italia, tra cui una Malvasia secca dei Colli Piacentini, una Barbera del Monferrato, un Cortese di Gavi e una Croatina dell’Oltrepò Pavese.

Una mattinata dedicata al lavoro in cantina per l’applicazione delle principali tecniche di filtrazione di mosti e vini e un barbecue di saluto in compagnia degli ospiti svizzeri, ha congedato il piccolo gruppo che, con motivazione e soddisfazione, ha varcato di nuovo le Alpi per approdare a Piacenza nella serata del 7 giugno.