La musica ci esce dalle orecchie: siamo tutti immersi in una interminabile colonna sonora che ci accompagna dagli auricolari dei nostri lettori e per i giovani è anche un potente strumento di aggregazione sociale. Eppure, soprattutto nel nostro Paese, siamo quasi tutti privi di una vera alfabetizzazione musicale. Ascoltiamo musica ma di fatto non la conosciamo, come se fosse suddivisa in due entità, quella che ci fa compagnia senza impegno e quella troppo difficile per potercisi avvicinare.

Da queste considerazioni è nato il convegno “Artistica-mente”, che si è tenuto lo scorso 27 maggio in Università Cattolica a Piacenza, per iniziativa del dipartimento di Pedagogia della facoltà di Scienze della formazione, con la direzione scientifica di Gaetano Oliva, docente di Teatro d’animazione e drammaturgia, e di Simonetta Polenghi, docente di Storia della pedagogia e storia dell’educazione. Insieme a loro il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza attraverso il Maestro Fabrizio Garilli, il Rotary Club Piacenza Farnese, l’Editore Xy.It, l’Associazione Edartes di Fagnano Olona (Va), il Crt “Teatro – Educazione”.

Si è trattato di un convegno sull’educazione musicale e la formazione della persona che ha offerto spunti di riflessione e proposte operative sulla tematica della formazione attraverso la musica in una prospettiva teorico – pratica. Tra i numerosi temi affrontati, in primo piano la problematica della lacuna della musica nei programmi scolastici, malgrado le numerose valenze della musica nella formazione, a partire dall’influenza che ha sull’umore, dalla sua importanza come stimolo nei processi cognitivi agli aspetti sociali che la contraddistinguono. Saranno i conservatori che, pur nati per una formazione di tipo professionale, con le recenti riforme avranno sempre più il compito di dare un’istruzione musicale di base, al di là della creazione di figure professionali. Perché riscoprire la musica è fondamentale per la crescita dei giovani ed è un mezzo di integrazione culturale, perché si tratta di un linguaggio non verbale, universale, capace di trasmettere più di tante parole.