Il 4 maggio 2010, si celebra la dodicesima edizione della Giornata mondiale dell’asm, che solo in Italia interessa 3 milioni di persone. È possibile controllare questa patologia? I dati scientifici rispondo positivamente al tema del World Asthma Day, eppure la difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria, diagnosi non sempre appropriate da parte dei medici o la scarsa consapevolezza dei pazienti sono fattori che impediscono un trattamento adeguato della patologia e determinano un controllo insufficiente dell’asma. La giornata vuole essere occasione per stabilire un percorso terapeutico condiviso, riflettere su aspetti specifici della strategia e sulla metodologia prevista per l’attuazione dei trattamenti. Su questa patologia facciamo il punto con Riccardo Pistelli, responsabile dell’Unità operativa di Fisiopatologia respiratoria del Complesso Integrato Columbus-Università Cattolica di Roma.

Cos’è l’asma? L'asma, o meglio l'asma bronchiale, è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi, caratterizzata da accessi di difficoltà di respiro, con fischi e sibili percepiti dal paziente e da coloro che gli stanno vicino, a cui corrispondono variazioni critiche del calibro bronchiale, che passa da condizioni di normalità, o quasi normalità, a condizioni di franca e più o meno grave ostruzione.

Chi colpisce? La prevalenza è massima nelle età giovanili, diminuisce nelle età intermedie e tende di nuovo ad aumentare nelle età avanzate.

Quali sono le cause scatenanti? Le cause di maggiore importanza per frequenza sono: infezioni virali delle vie aeree, esposizione ad allergeni (per i soggetti allergici), inquinamento atmosferico sia negli ambienti esterni sia all'interno degli edifici, variazioni climatiche, esposizioni professionali, farmaci (per esempio aspirina nei soggetti con questa intolleranza).

Come viene diagnosticata? La diagnosi viene supposta sulla base dell'anamnesi e dell'esame obiettivo, che è utile soltanto nelle fasi attive di malattia. La conferma diagnostica viene posta sulla base di esami funzionali che comprendono la spirometria di base, test di reversibilità dell'ostruzione bronchiale (se presente), test di reattività bronchiale (se è assente l'ostruzione). Esistono poi numerosi esami complementari per valutare la gravità della malattia, il livello di infiammazione bronchiale.

Quali sono le terapie? Le terapie si basano su tre principi fondamentali: rimozione degli stimoli causali o scatenanti o aggravanti; terapia farmacologica secondo uno schema a gradini guidato dalla gravità della malattia e definito nelle più recenti linee guida; eventuale terapia iposensibilizzante in alcune condizioni di allergia in soggetti in cui permane una rilevante attività della malattia malgrado le misure descritte prima.

Il 31 maggio è la Giornata mondiale contro il fumo. Esiste una relazione tra fumo e asma? Il fumo di sigaretta contribuisce ad aggravare il buon controllo della malattia attraverso due meccanismi: induzione di una condizione di infiammazione bronchiale  aggiuntiva e diversa da quella direttamente dovuta all'asma; minore sensibilità ad almeno una delle terapie farmacologiche di fondo della malattia (steroidi somministrati per via inalatoria). Va aggiunto che il fumo di sigaretta dei genitori costituisce un significativo fattore di rischio per lo sviluppo di asma nei figli.