Un pagamento eseguito con tanti assegni di piccolo taglio. I sospetti di un funzionario che denuncia l’anomalia alla guardia di finanza. L’avvio di un’indagine dell’antiriciclaggio. Il fatto ha coinvolto, e costretto alle dimissioni, un ministro della Repubblica. Ma è solo uno dei tanti esempi di conformità alle normative di trasparenza nel settore bancario, in gergo compliance. A questa attività la sede di Piacenza ha dedicato due seminari per due facoltà (Giurisprudenza ed Economia). «La conformità alle norme (in inglese, appunto, compliance) rappresenta, rispetto alla legge dei processi e dei comportamenti adottati dalle banche, un tema di grande rilievo e di attualità - ha sottolineato la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, che coordina il ciclo di seminari -. La due facoltà piacentine se ne occupano nella convinzione della sempre maggiore importanza di una forte sinergia fra il mondo accademico e quello delle imprese, con la testimonianza di esperti del settore bancario».

Al primo appuntamento hanno partecipato Elisa Dellarosa, coordinatore della Commissione compliance dell’Associazione italiana antiriciclaggio (Aira) e Paolo Ciarrocchi, responsabile antiriciclaggio di Cariparma. Nei loro interventi hanno evidenziato, da un lato, la crescente complessità dell’attività svolta dalle banche e l’ampliamento del novero di prodotti e servizi offerti alla clientela e, dall’altro, un notevole incremento delle norme che regolano l’operatività delle banche. Di qui la necessità per gli intermediari finanziari di dotarsi di strutture in grado di verificare costantemente il rispetto di tali norme: esiste infatti il rischio che possibili comportamenti devianti all’interno della banca comportino un danno per la clientela: basta pensare al caso della vendita di prodotti di investimento aggressivi a persone con limitate capacità di comprenderne e sopportarne il rischio. Un autogol per le banche stesse, perché produce rischi legali ma anche reputazionali.

Al secondo seminario ha partecipato, oltre Paolo Ciarrocchi, il tenente colonnello Gianluca Tortora, comandante del nucleo di Polizia tributaria di Piacenza. Insieme hanno approfondito il tema della disciplina antiriciclaggio, che costituisce uno dei principali ambiti di intervento della Compliance. I due interventi hanno messo in luce come sia essenziale, per contrastare l’ormai dilagante fenomeno del riciclaggio, l’attività svolta dagli intermediari finanziari e dagli altri soggetti (avvocati, commercialisti, notai) cui la disciplina si rivolge. Questa disciplina, più che rappresentare, per i soggetti preposti all’attività preventiva, un mero appesantimento burocratico, deve entrare a far parte del loro patrimonio culturale, per consentire il pieno raggiungimento dei suoi obiettivi. Un’efficace attività preventiva, così intesa, costituisce anche un valido supporto per un’eventuale attività repressiva, deputata agli organi investigativi.