Non c’è due senza tre. Dopo le visite dei ministri Profumo e Severino non poteva certo mancare, tra gli incontri che celebrano il sessantesimo anniversario della facoltà di Agraria, l’intervento del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini che, ospite della sede piacentina dell’Università Cattolica, lunedì 10 dicembre ha tenuto una lectio magistralis sui temi legati ad ambiente e sicurezza alimentare.

«Il tema territorio e ambiente – ha detto nel suo discorso introduttivo il prorettore Franco Anelli - assume una rilevanza emblematica in questo contesto. Nacque sessant’anni fa per dare una risposta ai problemi dell’epoca, proponendo interventi legati allo sviluppo tecnologico dell’agricoltura e agli aspetti socio-economici della produzione».

«La Cattolica – ha detto il preside della facoltà di Agraria Lorenzo Morelli presentando il ministro Clini - ha dato a questa facoltà alcuni compiti da svolgere. Uno di questi è richiamato dall’enciclica Caritas in veritate: diffondere tecniche agricole appropriate, capaci di utilizzare le risorse umane in modo da garantire la loro sostenibilità anche nel lungo periodo. Ciò è quello che insieme agli 80 colleghi della facoltà cerchiamo ogni giorno di fare con la nostra attività di ricerca e formazione. La sostenibilità è per noi un progetto globale che coinvolge tutti i suoi istituti, i centri di ricerca e anche gli spin off nati dalla facoltà».

Morelli ha poi citato l'attività del centro di ricerca Opera, diretto da Ettore Capri e ideato per promuovere attività scientifiche funzionali alla previsione dei rischi ambientali e allo sviluppo di azioni politiche concrete di gestione del territorio : «Opera - ha spiegato- è promotore tra l’altro del progetto di greening in agricoltura ed è partner del progetto di ‘Sostenibilità della viticoltura in Italia’ per la certificazione del vino sostenibile, promosso dal Ministero dell’Ambiente e presentato recentemente a Palermo dallo stesso ministro Clini».

«È vero. Abbiamo un rapporto importante con la facoltà di Agraria di Piacenza; è un progetto a cui teniamo molto e che riguarda il vino, prodotto bandiera dell’economia del nostro paese - ha esordito Clini - ma mi piacerebbe anche si sviluppasse un partenariato con la Cattolica per favorire l’università ecosostenibile, un progetto già in fase di implementazione presso la sede piacentina dell’Ateneo. Saremmo molto felici se vorrete lavorare con noi per mettere a punto uno standard, una metodologia riconosciuta che consenta di misurare e confrontare».

 

 

Nella sua lectio Clini ha ricordato come «di fronte ad una crescita esponenziale della sensibilità dei consumatore e della relativa offerta, la qualità ambientale del prodotto deve diventare un fattore premiale. Lo dimostra il fatto che, di fronte ad una crisi dei consumi (-40%), cresce il consumo dei prodotti "verdi" (+20%), di qualità, che riducono il consumo energetico, di acqua e suolo. Nella mia attività di Ministro - ha precisato il ministro- ho cercato infatti di oppormi alla crisi attraverso la promozione di offerte, di prodotti e di tecnologia, mediante la crescita di qualità che si deve accompagnare alla protezione ambientale. Una delle cose che infatti dobbiamo ancora fare nel nostro Paese è mettere in sicurezza i territori inquinati e vietarvi ogni pratica agricola. Tutto questo è necessario per garantire il marchio italiano».

Passando alla questione degli Ogm, Clini ha sostenuto «va affrontata in un'ottica globale, tenendo presente le esigenze dei Paesi in via di sviluppo. Un tema che va esaminato senza pregiudizi; bene il principio di precauzione, ma gli Ogm possono offrire importanti risposte ai Paesi poveri ed emergenti».

Clini ha poi rimarcato l'insuccesso della Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici a Doha, in Qatar, di due giorni fa definendolo «un segnale non buono», ma ha pure ribadito che «per contrastare l'aumento dell'uso dei combustibili fossili nelle economie in via di sviluppo del nostro pianeta, è necessario che intervengano le economie più ricche, proponendo tecnologie diverse da quelle tradizionali, stimolando la cooperazione».

A proposito del riscaldamento della terra Clini ha evidenziato «che si ipotizza che la temperatura possa aumentare, per i prossimi 80 anni, di 5-6 gradi, con proiezioni di un aumento della siccità, della vulnerabilità ecologica ed economica, cambio del regime delle piogge, perdita della biodiversità ed aumento di uragani. Così va aumentata la cooperazione internazionale per affrontare con tecnologie diverse i bisogni alimentari dei paesi emergenti. Per il territorio italiano è necessario puntare ad un recupero di quelli ‘marginali’, oggi abbandonati, mentre per le biomasse è necessario trovare un equilibrio tra produzione alimentare e quella energetica».